Mercoledì, 05 Dicembre 2012 - 02:00 Comunicato 3784

L'assessore Beltrami ha incontrato ieri i nuovi trentini: "Attraverso il cammino di convivenza abbattiamo i muri della solitudine"
"DALLA NOSTALGIA ALL'ORGOGLIO"

"Pochi anni fa il nostro vissuto in Trentino era segnato dalla nostalgia per la nostra terra d'origine; oggi invece siamo orgogliosi delle nostre radici e di poter raccontare alla nostra nuova comunità la nostra cultura e le nostre tradizioni". Lo hanno detto ieri pomeriggio i rappresentanti delle associazioni dei cittadini immigrati, i nuovi trentini, incontrando a Trento l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. Un incontro per "fare il punto" sul cammino di convivenza avviato in Trentino verso una piena coesione sociale. La valorizzazione dell'associazionismo dei nuovi trentini – particolarmente attivi nel volontariato – è tra i punti chiave del Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale. "Proprio il cammino verso una piena armonia sociale – ha detto l'assessore Giovanazzi Beltrami – consente di abbattere i muri della solitudine e di far sentire i migranti cittadini a pieno titolo. In questi anni abbiamo realizzato tante iniziative dedicate a molti fra i temi più rilevanti del fenomeno migratorio: dalle ‘badanti' alle seconde generazioni, dalle pari opportunità per le donne immigrate all'imprenditorialità femminile per arrivare, oggi, anche ai minori stranieri non accompagnati. Questo incontro, nel quale le associazioni dei nuovi trentini esprimono un rinnovato orgoglio di appartenenza alla terra d'origine e nel contempo a quella trentina, ci fa capire che il nostro comune impegno ci ricambia con importanti frutti e ci spinge a proseguire in questa direzione."-

All'appuntamento di ieri sono intervenuti anche i rappresentanti di diverse fedi dei trentini e dei nuovi trentini: l'arcivescovo di Trento Luigi Bressan, Nibras Breigheche della comunità islamica, padre Ioan Catalin Lupasteanu della comunità ortodossa romena, padre Ion Grebanosu della comunità ortodossa moldava e padre Agostino Badiac della comunità ortodossa ucraina. Nelle loro parole l'importanza del ruolo della religione nei percorsi migratori, ma soprattutto un messaggio e un augurio di pace trasversale ad ogni fede e cultura.
Tra i propositi emersi, la costituzione di un "Forum delle Associazioni" dei migranti: un'opportunità in più per confrontarsi ed elaborare istanze e proposte che potranno rappresentare preziosi spunti di intervento e riflessione per tutti i soggetti a vario titolo interessati al fenomeno migratorio.
L'incontro si è svolto nella Sala dell'Associazione Nuovi Orizzonti, impegnata nel ridare speranza a persone che hanno alle spalle vissuti particolarmente difficili offrendo loro la concreta opportunità di ricostruirsi una vita. Alessandra e Mirko, referenti dell'Associazione, hanno voluto portare a tal proposito la loro testimonianza di impegno a favore dei più deboli. Un impegno che trova linfa – è stato detto – anche in eventi come questo, dove il filo conduttore è la costruzione di un clima di positiva convivenza. (ac) -