Venerdì, 06 Ottobre 2017 - 13:15 Comunicato 2620

L’aumento ha portato il fabbisogno di personale dei primi sette mesi del 2017 (77.985) a superare quello rilevato nell’anno pre-crisi del 2007 (77.781).
Cresce la domanda di lavoro delle imprese trentine

I dati dell'Agenzia del Lavoro parlano chiaro: nei primi sette mesi del 2017 le imprese trentine hanno attivato 9.200 rapporti di lavoro in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, per un +13,4%. Le assunzioni sono diminuite di 1.865 unità in agricoltura, ma cresciute di 2.200 nel secondario e di 8.865 nel terziario. La crescita delle assunzioni nel secondario è sostenuta in tutti e tre i suoi comparti: +80 assunzioni nell’estrattivo, +518 nelle costruzioni e +1.602 (percentualmente è un +24%) nel manifatturiero. Anche nel terziario la crescita rispetto ai sette mesi del 2016 è generalizzata, con aumenti sempre superiori alle 1.000 unità. Tra i comparti si segnala quello dei pubblici esercizi-turismo, dove le assunzioni sono cresciute di 5.179. In generale, il fabbisogno di personale dei primi sette mesi del 2017 (77.985) ha superato quello rilevato nell’anno pre-crisi del 2007 (77.781).
“Ormai dall’inizio dell’anno il mercato del lavoro in Trentino si è messo in movimento con un trend sempre più strutturale – ha commentato il vicepresidente, assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi - . Il dato che ci conforta di più è che aumentano le assunzioni. Stiamo recuperando una fetta di popolazione che questa lunghissima recessione aveva fatto uscire dal mercato del lavoro. A una ripresa economica testimoniata dai dati riguardanti il pil si allineano dunque anche gli indicatori occupazionali, cosa che sappiamo essere non sempre automatica. Crediamo che alle misure varate in questi anni dalla Provincia sul fronte degli incentivi alle imprese si siano accompagnate in maniera efficace anche quelle riguardanti le politiche del lavoro, che hanno saputo non solo garantire protezione ai lavoratori in difficoltà ma anche stare a fianco delle aziende che assumevano. Ora, in un clima di rinnovata fiducia, la grande questione è concentrarsi sui nuovi bisogni delle imprese, dal punto di vista delle competenze, dei profili professionali di cui necessitano, e tarare di conseguenza su di essi, sempre di più, i nostri strumenti, guardando alla direzione che stanno prendendo le prospettive di sviluppo del Trentino”

Notizie molto positive anche sul fronte dei saldi occupazionali, con le assunzioni che nei primi sette mesi dell’anno superano le cessazioni lavorative per 12.415 unità; rispetto alle 8.814 entrate in più del 2016, si sono guadagnate circa 3.600 posizioni lavorative. Le assunzioni superano le cessazioni per 1.916 unità in agricoltura, per 3.319 nel secondario (+1.780 nel manifatturiero) e per 7.180 nel terziario.

La dinamica delle assunzioni in questi primi sette mesi è più positiva per le donne (+5.210 e comunque +3.990 maschili) e per gli italiani (+8.820 e +380 assunzioni di stranieri). Dopo essere stati i più colpiti dalla crisi, le assunzioni dei giovani aumentano di ben 5.065 unità (+3.010 tra i 30-54enni e +1.125 tra i 55enni e oltre).

Analizzando i dati attraverso la lente delle diverse tipologie di contratto, nei primi sette mesi del 2017 il tempo indeterminato in senso stretto cala, ma di poco più di 100 unità, mentre tutte le altre forme d’inserimento al lavoro sono in fortissima crescita. Tra queste si citano le 743 assunzioni in più con apprendistato e le 2.130 di lavoro somministrato (lavoratori assunti attraverso le agenzie di intermediazione), importante perché specchio della positiva congiuntura (è utilizzato spesso per i picchi di produzione). Un altro elemento per cogliere il maggior grado di fiducia delle imprese è dato dalla crescita dei passaggi nelle stesse aziende da un lavoro a termine a uno in forma stabile. Tra il gennaio e luglio del 2017, si contano 1.545 trasformazioni a tempo indeterminato, quasi 300 in più rispetto all’anno prima.

Anche sul fronte delle iscrizioni ai Centri per l’Impiego il quadro è in deciso miglioramento. Nel luglio 2017 sono 32.497 gli iscritti ai Cpi:  in calo di 1.225 unità e del 4% rispetto allo stesso mese del 2016.

Segnali certamente positivi si rilevano anche  sul fronte delle uscite dai Centri per l’impiego, dove le cancellazioni dalle liste per avviamento al lavoro nei sette mesi del 2017 sono state 8.826: 929 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Della maggior domanda di lavoro delle imprese hanno dunque beneficiato in misura rilevante anche gli iscritti ai Cpi.

 Infine, nel periodo gennaio-luglio del 2017 le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni sono diminuite di 114.491 unità e del -10% (dalle 1.109.640 degli otto mesi del 2016 alle 995.149 dell’anno in corso).

 

 

 

 

 

 

(mp)


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