“L'indagine epidemiologica compiuta dall'Apss – ha evidenziato l'assessore alla salute – ha seguito le procedure ben collaudate durante il periodo dell'emergenza. In questi ultimi casi possiamo dire che l'ambito dei contagi appare circoscritto. Ho contattato i sindaci dei centri interessati per spiegare la situazione che richiede la giusta attenzione ed un approccio equilibrato, senza sottovalutazione né allarmismi”.
In seguito all'individuazione dei primi tre casi positivi nell'azienda del Trentino meridionale, attorno alla quale gravitano diversi “padroncini”, l'Azienda sanitaria ha ricostruito i contatti del cosiddetto “caso indice” effettuando i primi 50 tamponi lunedì 20 luglio. È proprio sulla base di questi accertamenti che sono emersi i 16 casi positivi comunicati oggi. Ieri sono stati effettuati altri 117 test ai quali si devono aggiungere altri 60 circa disposti per allargare ulteriormente il perimetro dell'indagine. I contatti più significativi risulterebbero circoscritti nell'ambito della turnazione notturna dell'attività aziendale in questione e nelle prossime ore si conta di perfezionare la ricostruzione del caso.
Meno complesso invece il nuovo focolaio individuato all'interno di un nucleo familiare di persone originarie dell'Est Europa. Il capofamiglia - come previsto dalla normativa - al rientro in Italia ha osservato le prescrizioni per l'isolamento volontario durante il quale ha manifestato la malattia che ha raggiunto anche alcuni congiunti rimanendo però confinata in quello specifico ambito familiare.