Venerdì, 14 Luglio 2023 - 19:24 Comunicato 2118

Grande partecipazione alla festa di inaugurazione del seicentesco convento dell'Inviolata di Riva del Garda, il cui lungo e delicato intervento di restauro si è da poco concluso
Conventino: una grande festa

Conclusi i lavori di restauro dell’ex convento di Riva del Garda, di proprietà comunale. Gli interventi sono stati condotti non solo in vista della tutela del patrimonio architettonico e artistico, ma anche della destinazione dell’immobile ad attività culturali ed eventi musicali, come concordato tramite un protocollo d’intesa tra Provincia autonoma di Trento e Comune di Riva del Garda. I lavori sono stati curati dalla Soprintendenza per i beni culturali e dal Servizio opere civili della Provincia e sono stati seguiti da una équipe allargata di tecnici. L’iter progettuale, per il quale tra l’altro si è reso necessario lo scoprimento dei dipinti murali occultati da una tinteggiatura ottocentesca, è iniziato nel 2010, per concludersi nel 2015. Nel 2017 il via ai lavori.
L’evento di inaugurazione è iniziato oggi con la musica, quella dell’organo da camera del Conservatorio Bonporti, suonato da Tarcisio Battisti, docente di Teoria dell’armonia e analisi e con il canto delle giovani soprano Mariami Tkemaladze e Iciar Borges Carreras.
Ai saluti istituzionali erano presenti l’assessore alla cultura Mirko Bisesti, il sindaco Cristina Santi, il vicesindaco Silvia Betta e, per la Soprintendenza per i beni e le attività culturali il dirigente Franco Marzatico e la funzionaria di zona Cinzia D’Agostino; per il Servizio opere civili PAT il dirigente Marco Gelmini.
"Oggi si conclude un lungo e delicato lavoro - ha detto l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti. Dopo anni di impegno di più amministrazioni comunali e un investimento importante per la comunità, un luogo di cultura e di bellezza ritorna alla cittadinanza. Valorizzare l’ex convento dell’Inviolata significa farlo vivere, promuoverne l'esistenza e la fruizione: l’obiettivo è farne un perno dell’offerta culturale del territorio. Conosciamo il significato del turismo per l’Alto Garda e quanto sia importante svilupparne nuove modalità, pensando al futuro: credo che in questo edificio storico ci sia l'esempio di una strada nuova, che punta con decisione alla cultura, alla storia e all’identità dei territori", ha concluso l'assessore.

Nella foto: Silvia Betta, Mirko Bisesti, Franco Marzatico [ Foto: Archivio Ufficio Stampa PAT]

"Per noi rivani è oggi un momento importante - ha detto Cristina Santi - l’Inviolata e il suo convento sono un riferimento storico e identitario, io stessa ho tanti ricordi legati a questo luogo, la cui restituzione alla collettività è non solo una grande festa, ma il momento in cui la nostra città si arricchisce di un gioiello prezioso. Il restauro è stato un intervento lungo e complesso, partito nel 2017, ricco di ritrovamenti importanti e di nuove testimonianze sulla vita che dentro queste mura si conduceva. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo bellissimo risultato, a partire dalla Provincia fino a tutte le singole persone, tra le quali l’architetto Cinzia D’Agostino, i nostri uffici comunali e il cantiere".
"L'intervento è stato realizzato in stretta sinergia tra Soprintendenza e Sevizio opere civili - ha detto Franco Marzatico - in un luogo dalla forte carica emblematica e spirituale, che risale  alla tradizione di accadimenti miracolosi collegati a una immagine della Vergine Maria. L’epoca è quella del principato vescovile e dei Madruzzo, di cui l'Inviolata esprime, nelle caratteristiche  architettoniche e artistiche, indirizzi ideologici ai tempi della controriforma. Questo gioiello che viene restituito alla funzione pubblica ha pertanto un significato importante nell'ambito della storia dell’arte, della politica e della religiosità nazionale, ma conoscendo gli effetti del Concilio di Trento, possiamo dire anche internazionale. La visita di questo luogo è quindi una occasione straordinaria, considerando questo insieme di messaggi anche di natura programmatica e religiosa, in un luogo dove echeggiano figure di grande spicco come Pietro Ricchi".  
"Questo è stato un cantiere molto interessante, seguito con passione dai nostri tecnici - ha detto il dirigente del Sevizio provinciale opere civili Marco Gelmini - sempre in stretta collaborazione con l’architetto D’Agostino della Soprintendenza. Il cantiere principale ha interessato la ristrutturazione dell’edificio, un lavoro piuttosto complesso, anche perché si sono presentati diversi imprevisti, tra cui la necessità di rifare per intero la copertura. Per l’area esterna abbiamo lavorato assieme al Comune di Riva del Garda, con cui abbiamo concordato l’utilizzo degli spazi. Le risorse dedicate a questo restauro sono di circa tre milioni di euro".
"È stato un lavoro di équipe lungo e complesso, che però si è svolto in modo fluido - ha detto Cinzia D’Agostino - come non succede spesso. Tra gli interventi più complessi e più interessanti di questo lavoro c’è senz’altro il restauro degli affreschi del chiostro, che ospita un ciclo molto importante per Riva perché dedicato a San Girolamo, santo non molto rappresentato nelle nostre chiese. Realizzato nel 1675 da Giovanni Antonio Italiani, artista noto a Riva e qui residente, rappresenta tutta la storia del santo, compresi i miracoli che gli sono attribuiti, ma anche uno straordinario spaccato di vita del Seicento a Riva".
Il vicesindaco Silvia Betta ha spiegato come parte degli spazi dell’ex convento siano stati affidati al Conservatorio, che ne ha bisogno per recuperare gli spazi ceduti a sua volta al liceo musicale, mentre in prospettiva l’impegno sarà concedere in via definitiva una parte del conventino allo stesso Conservatorio e utilizzare l’immobile storico per attività culturali aperte al pubblico, coerentemente con gli accordi stipulati dal 2010. E più in generale trovare i modi, d’intesa con Provincia e Arcidiocesi, per valorizzare al meglio sia il conventino, sia la chiesa dell’Inviolata.
A conclusione della festa, nel salone del primo piano si sono esibiti i chitarristi Angelo Festi e Christian Stolff, entrambi studenti dei corsi accademici del Conservatorio di Riva del Garda.

Fotoservizio Ufficio Stampa Comune Riva del Garda

(us)


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