
"Abbiamo colto l'opportunità all'inizio di questa legislatura - ha detto l'assessore Spinelli - per analizzare diversi aspetti del nostro sistema economico. L'obiettivo è valutare le politiche adottate dalla provincia negli ultimi anni, chiedendoci se necessitino di una verifica alla luce delle dinamiche di mercato e degli obiettivi di crescita e sviluppo economico e sociale delineati dalla Provincia autonoma di Trento. Questo lavoro rappresenta la prima tappa di un percorso di analisi, confronto e approfondimento condiviso con tutte le parti economico-sociali presenti sul territorio. Oggi è l'occasione per discutere in dettaglio. I dati sono stati raccolti da ISTAT, ISPAT, Camera di Commercio, Agenzia del Lavoro e OCSE, offrendo molte informazioni che indicano una tendenza."
"Il recente passato - ha concluso Spinelli - ha evidenziato comportamenti diversi non solo rispetto all'Italia, ma anche rispetto ad altri paesi europei simili al Trentino. Vorremmo porre questa diversità come base del nostro lavoro. Partiamo dalla situazione salariale e dal mercato del lavoro, concentrandoci sulle aziende trentine, con un focus sugli investimenti e sull'internazionalizzazione. Riteniamo che il prossimo periodo sarà crucialmente orientato alla crescita internazionale, allo sviluppo delle imprese a livello globale e all'attrazione del nostro territorio sul mercato internazionale."
Confronto sul problema salariale: i dati
I dati riassuntivi della situazione salariale sono stati esposti dalla dirigente del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro Laura Pedron. Per quanto concerne il mercato del lavoro, i dati relativi al Trentino sono positivi: in termini di attivazione al lavoro si è raggiunto il 74%, superando il 66% dell'Italia. Ha evidenziato che il tasso di occupazione del territorio è in crescita rispetto ai paesi più evoluti e industrializzati d'Europa. Il tasso di occupazione si attesta al 71.8%, mentre il tasso di disoccupazione è basso, solo il 2.9%, in contrasto con il 7.3% a livello nazionale. Attualmente, circa 7.400 persone sono alla ricerca di lavoro in Trentino, e la situazione si trova ai livelli minimi. Tuttavia, è stato sottolineato l'importante tasso di inattività, coinvolgente oltre 88 mila persone, di cui in parte studenti e in gran parte individui che non sono attivi nel cercare occupazione. Complessivamente, sono state registrate molte stabilizzazioni e una diminuzione dei licenziamenti. Nel discutere degli stipendi, è stata effettuata un'analisi comparata tra le retribuzioni nel Nord Est, Italia e Lombardia, evidenziando che il Trentino è abbastanza allineato ad altri territori per quanto riguarda operai e apprendisti. Tuttavia, è emerso un divario significativo per impiegati e dirigenti, con particolare rilevanza rispetto all' Alto Adige e in generale rispetto al Nord-Est. Riguardo al gender gap, si è notato che gli stipendi maschili sono più elevati, ma è stato sottolineato l'effetto del part-time femminile, che costituisce il 36%, in confronto al 33% del Nord Est e al 31% in Italia. Quando si esamina la dimensione delle imprese, si è rilevato un aumento delle retribuzioni medie al crescere delle stesse.
Service video e interviste presidente Fugatti e assessore Spinelli > https://bit.ly/3Huvolk
In allegato slides
Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige, IL T, Corriere del Trentino - 23.01.2024