Sabato, 13 Ottobre 2018 - 13:14 Comunicato 2451

Confortola: "Il mio più grande 8.000 è la realizzazione di una scuola in Nepal"

"Il mio più grande 8.000? E' la realizzazione di una scuola in Nepal". Non ha dubbi Marco Confortola, guida alpina, maestro di sci, tecnico di elisoccorso, con al suo attivo 10 fra le montagne più alte del mondo. Oggi nell'ambito del Festival dello Sport, una folla ha preso d'assedio il Bookstore di piazza Dante per ascoltare le parole di questo grande alpinista himalayano, pronto a rialzarsi anche dopo la tragedia che l'ha visto coinvolto sul K2, nella quale sono morte 11 persone e ha perso tutte le dita dei piedi per gli effetti del congelamento. Con lui Andrea Mattei, giornalista della Gazzetta dello Sport, che ha seguito Confortola in Nepal lo scorso anno per l’inaugurazione della scuola situata nella zona epicentro del terremoto del 2015.

Picozza alla mano, sguardo diretto e pochi peli sulla lingua, Marco Confortola ha strappato più di un applauso al numeroso pubblico presente stamattina in piazza Dante. "Ogni mattina - è la sua massima - facciamo un bel sorriso alla vita", e ancora: "Bisogna imparare ad ascoltarsi, il nostro corpo è una macchina perfetta, tutti gli atleti lo sanno fare". Non ha paura poi a dire che, nella sua prima salita sull'Everest nel 2004 ha "usato l'ossigeno", ma solo nell'ultimo tratto; con l'Everest ha quindi ha iniziato la scalata delle cime più alte "e ho capito la differenza fra ossigeno e non ossigeno". Il suo ultimo libro è proprio: "Il cacciatore di 8.000. La mia sfida alle montagne più alte del mondo": Confortola ne ha scalate dieci, ognuna di queste una sua storia, di fatica e soddisfazioni, ma anche di amicizie, a partire da Silvio "Gnaro" Mondinelli, ricordato più volte nel corso dell'incontro.
Poi il terremoto in Nepal nel 2015 che vive in diretta: "Ero al campo base, inizialmente ho pensato fosse una valanga, ma poi ho capito che era un terremoto. Sono sceso ad aiutare e sono tornato a casa con una grande tristezza. Per questo abbiamo avviato una raccolta fondi e rifatto una scuola per i bambini nepalesi. Loro hanno solo due desideri, mangiare e studiare. Il mio più grande ottomila è stata proprio la realizzazione di questa scuola, perché il futuro del mondo è in mano ai giovani".

(at)


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