Sabato, 12 Ottobre 2019 - 11:27 Comunicato 2502

Con lo sport si torna ad avere obiettivi

E’ un coro che suona all’unisono quello dei ragazzi di “All4sport”, l’associazione sportiva benemerita fondata e guidata dalla mamma e del papà di Bebe Vio. Ventiquattro, atleti tutti amputati, fanno parte dell'associazione e diversi di loro erano presenti all’Auditorium della Facoltà di Lettere di Trento per la seconda edizione del Festival dello Sport. Per tutti iniziare, o meglio tornare, a fare sport dopo i problemi di salute è stata la vera svolta per vedere nuovamente sereno all’orizzonte. In nove hanno concrete speranza di riuscire a qualificarsi ai prossimi Giochi paralimpici in programma tra un anno a Tokyo.

Bebe Vio ha rotto il ghiaccio presentando il progetto “Fly2Tokyo”: “I più competitivi tra gli atleti di “All4sport” si stanno allenando duramente per riuscire a staccare il pass che li porterà verso il Giappone. Sulla carta sono nove quelli potenzialmente interessati poi, ovviamente, dipenderà da come andranno le varie gare che caratterizzeranno i prossimi dodici mesi. Con diversi di loro ci conosciamo da moltissimo tempo, siamo cresciuti insieme sotto tutti i punti di vista, oggi però voglio lasciare il giusto spazio a questi atleti”.
Dopo Bebe Vio ha preso la parola Davide Obino: “Giocavo a calcio come portiere ed ero anche discretamente talentuoso, poi un giorno una barca mi ha portato via una gamba. Non mi sono mai lasciato abbattere e mi sono avvicinato al basket in carrozzina. Vi posso assicurare che è uno sport estremamente agonistico, ci diamo un sacco di botte in campo e raggiungiamo anche i 20 - 30 km all’ora di velocità. E pensare che prima dell’incidente la pallacanestro neppure mi piaceva”.
Per Emanuele Lambertini l’approccio con “All4sport” è stato un momento fantastico: “Pratico la scherma e ricordo la prima cena insieme a quelli che sarebbero poi diventati parte integrante della mia vita, mi sono trovato immediatamente a mio agio, non mi stuferò mai di dire che per raggiungere importati risultati a livello sportivo sono necessari: passione, sacrificio e belle ragazze. Già, non si può sempre e solo rimanere concentrati sulla propria attività”.
Veronica Plebani oltre ad essere prossima alla laurea è su altissimi livelli in diverse discipline: “Con lo snowboard mi sono qualificata a soli 18 anni ai Giochi paralimpici di Sochi in Russia, un’esperienza semplicemente pazzesca. Poi è stata la volta di Rio de Janeiro con la canoa ma proprio in Brasile sono entrata in contatto con quello che attualmente mi sta impegnando moltissimo: il triathlon”.
Marco Pentagoni ha perso una gamba cercando di recuperare un pallone scavalcando una rete: “Appena arrivato in “All4sport” mi hanno fatto conoscere Martina Caironi (campionessa paralimpica sui 100 metri piani ai giochi di Londra nel 2012  e Rio 2016), non so se è stato un caso, comunque mi sono avvicinato all’atletica. Vi dico solo che ho avuto l’incidente a giugno e il febbraio seguente già correvo, attualmente possiamo contare su protesi di altissimo livello”.
Riccardo Bagaini ha perso il braccio sinistro: “Non mi considerano alla loro altezza - ha esordito sorridendo - perché sono meno amputato. D’altra parte non mi danno neppure il tagliandino per poter parcheggiare negli spazi riservati ai disabili - ha continuato con grandissima ironia -. Corro i 100, i 200 e i 400, mi piace sentire l’aria, il vento sul viso. Farò di tutto per essere presente in Brasile“.



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