Sabato, 07 Maggio 2022 - 18:53 Comunicato 1261

A Educa Immagine il festival dell’educazione ai media
Come cambia la fotografia ai tempi di Instagram

L’uso degli smartphone per fare le foto, l’utilizzo dei social per condividerle e diffonderle, ha cambiato in maniera profonda il mondo della fotografia e influenzato il modo di fare reportage. A Educa Immagine i giornalisti Marco Cattaneo e Irene Alison hanno raccontato come è cambiato, e sta cambiando il lavoro dei fotografi professionisti.
EDUCA, il festival dell'educazione e Educa Immagine, il festival dell’educazione ai media –“scegliamo il futuro” 6. 8. maggio 2022 (Come cambia la fotografia - Enrico Magrelli critico cinematografico)

Marco Cattaneo direttore di National Geographic italia e Le Scienze ha ripercorso la storia della fotografia sfogliando le copie del National Geographic: ”possiamo vedere come l’immagine fotografica da fine Ottocento comincia a essere il mezzo per raccontare il mondo per come è. E già a inizio Novecento per documentare scoperte e viaggi esotici che erano capaci di catturare l’immaginario delle persone”. Poi, sempre più velocemente, con l’introduzione della fotografia a colori e lo sviluppo delle tecnologie, aumentano le prospettive e il movimento. La rivista comincia a fare comunicazione sociale, a immortalare le condizioni delle persone, a raccontare la società, biodiversità e ambiente.

La fotografia con l’arrivo dei cellulari - decenni dopo - è passata da mestiere per professionisti a linguaggio universale. Lo smartphone, in quanto strumento per produrre, diffondere e ricevere immagini - ha spiegato la giornalista e photo-consultant Irene Alison - ha cambiato completamente il modo di fruire la fotografia. “Instagram - il social network su cui sono caricate, ogni giorno, oltre 95 milioni di foto - è diventato specchio distorcente e accattivante della realtà in cui viviamo”. 

Instagram ha cambiato il modo in cui usufruiamo dell’informazione visiva cambiando profondamente i processi del news making - ha spiegato Alison. Molti fotografi professionisti, di fronte a questo cambiamento si sono messi in gioco in modo nuovo utilizzando mezzi come lo smartphone per dare vita a progetti d’autore. E proprio l’esercizio autoriale di un punto di vista sul mondo, frutto di un preciso progetto che vuole costruire un audience su una preciso tema, con una forte identità e e originalità è ciò che oggi differenzia un fotografo professionista da un produttore di immagini.

“Chi è il fotografo oggi?” ha chiesto il critico cinematografico Enrico Magrelli.

“Il fotografo oggi è uno che studia: trovare una storia o una tematica originale, la approfondisce,  e trova un modo per raccontarla con un linguaggio e un’estetica adatti” ha detto Marco Cattaneo.

“Il lavoro del fotografo professionista serve oggi quando riesce a fornire strumenti di interpretazione della realtà” - ha aggiunto Irene Alison. 

 

L’incontro chiude la seconda giornata di Educa Immagine, il festival dell’educazione ai media nato nell’alveo di EDUCA e del Piano cinema per la scuola di MiC e MI. Il programma - frutto dell’intenso lavoro della Trentino Film Commission che ha la direzione artistica del Festival, insieme a Consolida che lo organizza - propone proiezioni e laboratori e incontri con esperti nazionali: registi, critici cinematografici, fotografi, animatori, produttori, giornalisti e sceneggiatori. Gli appuntamenti sono dedicati a bambini, ragazzi e giovani, ma anche a docenti, educatori, genitori e alla comunità tutta. Oltre alla collaborazione dei partner di EDUCA e al sostegno della Cassa Rurale di AltoGarda e Rovereto, Educa Immagine conta in questa edizione su nuovi e importanti media partner: Rai Cultura, Mymovies.it e Dire Giovani.

 

Domani domenica 8 maggio parlerà TV con “TV: istruzioni per l’uso” con Luca Milano direttore di Rai Ragazzi; Paolo Ferri, professore dell’Università Bicocca di Milano e direttore dell’Osservatorio Nuovi Media NuMediaBios; Sergio Manfio autore e sceneggiatore, fondatore e presidente di Gli Alcuni e l’esperta di media education Chiara Valmachino. Assieme alle piattaforme, la Tv propone infinite forme di intrattenimento e non solo. E i bambini ne sono attratti fin da piccolissimi. Per genitori e insegnanti, soprattutto nella fascia under 10 è importante allora capire quali sono le regole (tempi e modi) per un buon uso della TV ma anche dei tablet, imparare ad orientarsi nella ricca offerta di prodotti audiovisivi e scoprire come possono essere anche un valido supporto alla didattica. In contemporanea nella sala a fianco bambini e ragazzi possono partecipare al laboratorio condotto dall’esperta Laura Finadri, dove apprendere alcuni elementi di base del linguaggio audiovisivo.

Gli incontri sono gratuiti, è meglio iscriversi sul sito www.educaimmagine.it.

(sdv)


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