
Collegandosi al tema del Wired Next Fest 2024, cioè "l'impossibile", i Coma Cose hanno raccontato che sono nati musicalmente un po’ per caso: se Fausto Lama infatti già suonava Francesca Mesiano faceva tutt'altro. “Abbiamo iniziato quasi per scherzo - hanno raccontato i Coma Cose - senza pensare di poter arrivare al successo. Il nostro modo di scrivere è un continuo cambio di punto di vista perchè ci alterniamo alla scrittura e avendo età e percorsi di vita diversi le canzoni hanno sempre punti di vista nuovi”. Quasi sempre i loro testi raccontano di loro stessi o di persone conosciute durante i loro viaggi: “Grazie ai tour – ha sottolineato Francesca in arte California - abbiamo la possibilità di viaggiare in tutta Italia e di parlare con persone molto diverse, e quelle storie diventano canzoni che da sempre sono fatte a collage, sono cioè molto costruite e mai di pancia”.
La hit estiva "Malavita" è proprio un esempio di una storia esterna perchè racconta di Monnalisa e della sua voglia di fuggire. Il testo di questa canzone era in un cassetto da tempo ma quest'anno i Coma Cose hanno deciso di tirarlo fuori e di metterlo su una base che poco c'entrava con le parole, come indossare un frac con le sneakers. Da sempre il duo gioca coi generi e si diverte coi vari codici anche per dare un senso alle canzoni fatte, cioè cercano di farle al meglio e ritornare su uno stesso genere o uno stesso argomento sembrerebbe sminuire quanto già fatto.
I due artisti milanesi hanno quindi paragonato Malavita a un Sanremo lungo tre mesi: “Per noi è stata un’esperienza davvero intensa che ci ha fatto conoscere da persone che non ascoltavano la nostra musica anche se il nostro seguito, da sempre, cresce pian piano senza grandi sbalzi. Per il futuro, se ci fosse un'altra idea valida, siamo pronti a rifare una hit estiva o un altro Festival di Sanremo ma solo se avessimo una canzone che ci convince”.
Il duo milanese ha poi sottolineato come la musica sia il loro metodo di comunicazione e che per questo fanno fatica con i social: “Siamo stati assenti - hanno detto Fausto e Francesca - dai social per sei o sette mesi e li abbiamo riaccesi per parlare di musica, del nuovo disco e di come lo abbiamo realizzato. Ci teniamo a tutelare la nostra vita anche in un momento in cui la musica corre a duemila e il mercato chiede tanto. Se non ci teniamo dei pezzi di vita per noi non ci sarebbe spazio per l'ispirazione, perché è proprio lì che succede la magia. In un mondo di ansia collettiva dell’apparire, basta spegnere i mezzi di comunicazione e isolarsi”.
“Per noi - hanno concluso i Coma Cose prima di cantare alcuni dei loro brani più noti - è facile farlo perché, a differenza delle nuove generazioni, abbiamo avuto un'adolescenza senza social che restano una bellissima opportunità ma che a volte trasformano le news in gossip e la paura di essere risucchiati è forte”.
Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento - Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, il MUSE - Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.