Oltre ai lavori della magliaia Narcisa nella rassegna saranno presentati quelli di Maria Rosa Perotti di Trento (anche lei magliaia), del sarto Albino Borga di Tuenno e della merlettaia Teresina Marchi di Borgo Valsugana. Artigiani di cui il Museo di San Michele conserva principalmente gli strumenti di lavoro, ma dei quali, grazie alla ricerca sul campo è stato possibile ricostruire alcuni spaccati di storia.
I lavori di Teresina, per esempio, indicano un’abilità non comune come artigiana del merletto e forniscono parecchie informazioni sul tipo di manufatti che riusciva a creare. “Tra i disegni troviamo numerosi elementi, segno di una produzione diversificata: colli e colletti, angoli e inserti per lenzuola e tovaglie, bordi e centri, dettagli per fazzoletti”
“Con il filo e con l’ago. Storie ritrovate di maglie, vestiti, ricami” è curata da Marta Bazzanella, Luca Faoro e Irene Fratton ed è allestita nella ‘Sala Mostre’ del piano terra del Museo. La mostra nasce dalla collaborazione con La Casa degli Artisti «Giacomo Vittone», presidio culturale con sede a Tenno: lì, nell’ottobre scorso, è stata inaugurata la rassegna “Col filo e con l’ago. Per Maria Lai”. Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, con la rassegna che apre i battenti dopodomani 22 dicembre, espone oggetti che fanno parte del patrimonio etnografico trentino e raccontano una storia quasi dimenticata: quella di donne e uomini che hanno fatto della padronanza dell’arte millenaria, eseguita con ago e filo, la loro professione.
Dopo l’inaugurazione, il 22 dicembre alle 17.30, la mostra sarà visitabile fino al 17 aprile 2022 con orario 9-12.30 e 14.30-18.
INFO: https://www.museosanmichele.it/