Il tema di quest’anno, come detto, è stato dedicato all'ambito “Scale e forme dei paesaggi di soglia” e ha proposto un approfondimento sui processi di rigenerazione territoriale e sui paesaggi di margine. Campo di analisi le Giudicarie esteriori, che hanno ospitato nella seconda parte del percorso le attività laboratoriali degli studenti. La 'soglia', quale filo conduttore fra i molteplici temi affrontati, ha rappresentato per la sperimentazione didattica proposta dal workshop la lente con cui indagare il territorio, attraverso la relazione fra i principali elementi che lo caratterizzano: borghi e paesaggio agrario; fiumi e sistema insediativo del fondovalle; insediamenti produttivi (stalle), paesaggio rurale e borgo. Il turismo, emerso come tema trasversale legato tra l’altro alle cure e al benessere delle acque termali, è una vocazione importante da valorizzare, in stretta relazione con i caratteri del paesaggio. Il workshop, avviato a fine aprile, ha alternato momenti di formazione online, lectures di docenti esperti, laboratori, tutorship individuale e di gruppo, stage in studi professionali. L’obbiettivo prefissato era far emergere tematiche legate alla rigenerazione del paesaggio e alla proposta di nuovi scenari e strategie progettuali, mettendo a confronto giovani partecipanti, professionisti ed esperti.
La prima parte del workshop, dedicata ad approfondire gli aspetti teorici e metodologici sui temi paesaggistici si è svolta online nel mese di maggio ed è stata inaugurata il 28 aprile con la Lectio Magistralis dell’architetto João Nunes dal titolo “Topografie e interstizi”. Nelle settimane successive si sono succeduti incontri a distanza con i tutor e lectures aperte al pubblico di docenti esperti. Il ciclo di lectio, al quale hanno partecipato più di 300 professionisti e attori del territorio, ha coinvolto relatori appartenenti all’Università di Trento, Bolzano e Verona che hanno declinato le tematiche paesaggistiche secondo i diversi ambiti disciplinari: dalla geografia (prof.ssa Elena Dai Prà) alle scienze naturali (prof. Francesco Comiti), dall’architettura (prof.ssa Sara Favargiotti) al turismo (prof. Umberto Martini), dalla sociologia (prof. Enrico Bramerini) all’economia (prof.ssa Veronica Polin). Nella seconda parte, a giugno, invece, gli studenti, suddivisi in tre gruppi hanno condotto le attività laboratoriali sul campo. Durante le tre giornate di lavoro in residenziale sono state svolte escursioni lungo i principali corsi d’acqua della zona, nei borghi rurali del Lomaso e presso alcune realtà produttive locali. Alternando momenti di discussione con sopralluoghi e interviste, i gruppi di lavoro hanno rielaborato le idee e i dati raccolti sul campo presso la Biblioteca di Comano.
Per i borghi il concetto di soglia è stato indagato come necessità di connessione fra le piccole frazioni, fra loro molto vicine, ma tuttavia isolate e prive di spazi di aggregazione sociale. L’ideazione di 'cellule di riattivazione' ricavate negli spazi abbandonati e degradati degli avvolti può promuovere la creazione di reti sociali, culturali ed economiche attraverso la proposta di attività - anche temporanee - che vi si possono insediare (ad esempio punti di promozione dei prodotti locali, farmacia temporanea, punti di riferimento per ospitalità diffusa). L’indagine sui paesaggi fluviali è avvenuta su differenti scale di approfondimento: dalla ricerca di un contatto con il fiume, ora negato nell’alveo della Sarca, alla relazione con il borgo, sino alla scala più ampia del bacino idrografico, andando ad ipotizzare nuove connessioni fra il sistema ambientale e sistema produttivo. La soglia fra ambiente, contesto agrario e zootecnia è stata indagata attraverso l’analisi di specifici casi studio, in cui sono state evidenziate criticità e potenzialità di un possibile modello di sviluppo virtuoso delle stalle, per la cura e la valorizzazione del paesaggio.