Mercoledì, 14 Marzo 2018 - 19:00 Comunicato 451

Nell'anniversario della scomparsa, il ricordo del governatore Ugo Rossi
Chiara Lubich, un messaggio sempre attuale

Dieci anni fa scompariva Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari che anche Trento, la città che le diede i natali, vuole ricordare attraverso una serie di iniziative a partire dalla santa messa celebrata questa sera in cattedrale da mons. Lauro Tisi. Anche la Provincia autonoma di Trento vuole dedicarle un pensiero, attraverso le parole del governatore Ugo Rossi che qui vi proponiamo.

Gentilissima Presidente Maria Voce,
Gentilissimi responsabili del Movimento dei Focolari di Trento,

in ogni angolo del mondo dove è presente e opera una Comunità del Movimento dei Focolari si ricorda in questi giorni il decimo anniversario della morte di Chiara Lubich. La figura della fondatrice del movimento viene ricordata naturalmente anche a Trento, la sua città natale, con una serie di eventi e sarà l’occasione per riproporre una nuova riflessione sull’attualità della sua eredità spirituale e del suo universalistico messaggio alle donne e agli uomini di tutto il mondo, non solo ai credenti ed ai fedeli cattolici.

La forza del pensiero di Chiara Lubich acquista via via nitidezza e centralità, e si afferma nella sua radicalità come ineludibile punto di riferimento moderno per definire il senso profondo di una presenza attiva dei cattolici in questa nostra contemporaneità. L’attualità della sua visione non perde smalto, anzi si accredita come una chiave di lettura quanto mai utile, direi necessaria, per definire lo spazio di manovra e le forme dell’interventismo sociale delle comunità di fedeli che in lei e nella sua testimonianza di vita continuano a trovare linfa e ispirazione.

La personalità di Chiara Lubich è trasversale, il suo vivificante messaggio parla le lingue di tutti i popoli. Per chi lo desidera e sappia ascoltarlo è ancora in grado di indicarci, nella frammentata fase storica che stiamo vivendo, la strada per costruire nuovi modelli sociali; può indurci a spenderci per una società impostata sull’attenzione nei confronti delle fasce deboli, su uno stile di vita equilibrato, sul rispetto dell’altro anche quando l’altro ci indispone, sull’accoglienza come abbraccio, sulla famiglia come cellula viva della comunità, sulla cooperazione come modello economico nel quale ognuno possa ritrovarsi e riconoscersi come uguale.

Anche noi responsabili della politica e attori dell’amministrazione locale di questa terra abbiamo da imparare: Chiara ci invita ad ascoltare, a recuperare il valore della compassione, dell’empatia per meglio conoscere quel che ci chiedono le persone che si affidano a noi. Nel 2001, in occasione della consegna del premio “Trentina dell’anno”, Chiara scrisse, ricordando il 7 dicembre del 1943: “Mi trovavo in un punto alto della città e, contemplando il suo panorama, ho avvertito in cuore un forte desiderio: vedere Trento tutta accesa d’amore, dell’amore vero, di quello che lega fratello a fratello, quello che il carisma dell’unità avrebbe potuto realizzare...”

Poi lei venne chiamata ad essere apostolo nel mondo, lontana quindi dalla sua valle, dalla sua città: tocca pertanto a noi raccogliere quell’eredità e, settant’anni dopo, impegnarci per rendere la nostra comunità una grande famiglia, mettendo in campo le nostre idee, la nostra passione, il nostro entusiasmo e anche quell’ottimismo che è il carburante migliore del nostro essere vera gente di montagna.

Non solo oggi ma anche nel prossimo futuro avremo modo, io credo, di focalizzare meglio e con maggiore profondità la visionaria lucidità del suo pensiero. Nel 2020 ci ritroveremo insieme, in un ideale abbraccio collettivo con le presenze del Movimento dei Focolari in ogni angolo del pianeta, a celebrare i 100 anni dalla sua nascita. Il Trentino la ricorderà con un evento particolare, una grande mostra alle Gallerie di Piedicastello dedicata alla sua vita e al suo insegnamento, e sarà quella l’occasione per invitare l’intera nostra comunità a riscoprire una grande figura di questa terra, di un Trentino dal quale Chiara Lubich riuscì a parlare ed a farsi ascoltare dal mondo intero.

(sd)


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