Nel corso dell’appuntamento dedicato ai rappresentanti delle Strutture operative, il dirigente del Servizio prevenzione rischi e Cue Stefano Fait ha sottolineato come i posti disponibili per le visite, in occasione dell’evento di porte aperte, si siano esauriti in pochissime ore, “sintomo dell’attenzione da parte della popolazione rispetto a questa realtà”. Il direttore della Centrale unica di emergenza Silvia Marchesi ha dunque messo in luce l’importante effetto filtro svolto dagli operatori: il 51,4% delle chiamate non viene trasferito alle centrali di secondo livello, evitandone il sovraccarico: “Le telefonate filtrate riguardano scherzi, errori e chiamare multiple per lo stesso evento, oltre ai falsi allarmi lanciati in automatico dai dispositivi mobili” ha spiegato Marchesi. Circa il 50% delle chiamate è di competenza dell'emergenza sanitaria, il 22,6% dell’Arma dei carabinieri, il 10% della Polizia di Stato e il 14% dei Vigili del fuoco. Appare inoltre in continua crescita l’utilizzo del servizio multilingue (circa 2.000 richieste, in testa tedesco, inglese e polacco).
Luglio è stato il mese con il numero più alto di chiamate, pari a quasi 31.600 unità, anche per via dell’emergenza maltempo del 18 luglio, con bombe d’acqua che avevano interessato le zone di Trento, Valsugana, Moena e Passo San Pellegrino (2.119 chiamate ricevute, pari ad oltre il doppio della media del periodo).
È proprio in occasione delle emergenze meteo che viene attivata la procedura avanzata del “filtro laico”, frutto dell’esperienza degli ultimi anni e del confronto con la Centrale operativa dei Vigili del fuoco. Come funziona? In caso di iperafflussi, prevede che la Centrale unica di risposta 112 formuli delle specifiche domande all’utente, al fine di classificare la gravità degli eventi: “Una procedura che consente di gestire con maggiore efficienza le tante chiamate concentrate in un breve lasso di tempo” ha spiegato Marchesi.
Tra le principali implementazioni tecnologiche che hanno caratterizzato il 2023, figura il nuovo servizio Dynamic Call, con cui la Centrale invia un link via Sms all'utente, cliccando sul quale si trasmettono in automatico le coordinate del cellulare. Intanto, il sistema Aml appare sempre più efficiente: il 62% delle chiamate viene infatti localizzato in automatico dal sistema, ma solo dopo 20-40 secondi di conversazione. Per questo motivo è fondamentale utilizzare la App “Where are U” e comunicare alla centrale la propria localizzazione, quando si chiama per segnalare un evento.
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Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da L'Adige - 12.02.2024