
Durante l’appuntamento è stata illustrata l’organizzazione del sistema di protezione civile trentino, che può contare su 13mila operatori, di cui 12mila volontari. Una realtà che rappresenta uno dei pilastri dell’autonomia speciale, capace di garantire efficienza, prossimità al cittadino e rapidità d’intervento. “Il sistema trentino della Protezione civile è un modello riconosciuto a livello nazionale, grazie alla professionalità degli operatori e alla forza straordinaria del volontariato. I dati illustrati oggi testimoniano non solo la complessità delle sfide affrontate quotidianamente, ma anche la capacità del Trentino di rispondere con efficacia e innovazione” ha dichiarato l’assessore Zanotelli. Il commissario del Governo Fusiello ha sottolineato come “la Centrale unica di emergenza rappresenti un punto nevralgico per la sicurezza dei cittadini e per la gestione integrata delle emergenze”.
Nel corso della visita sono state presentate anche le principali innovazioni già attive e i progetti in corso. Particolare attenzione è stata riservata alle procedure che consentono di riconoscere rapidamente i casi di arresto cardiaco, con domande chiave poste dagli operatori del 112 che permettono di attivare in anticipo i soccorsi. A supporto di questo impegno si affianca la diffusione capillare dei defibrillatori tra i Corpi dei Vigili del fuoco volontari e l’attività di formazione nelle scuole, che garantisce a tutti gli studenti delle superiori la certificazione per l’uso del Dae.
Un altro fronte su cui la Centrale sta investendo è quello dell’intelligenza artificiale, utilizzata in particolare come supporto nella trascrizione delle chiamate. Importanti anche le soluzioni sperimentate per gestire il sovraccarico di chiamate in occasione di eventi meteo estremi, con filtri dedicati che consentono di ottimizzare il flusso e di distinguere rapidamente le situazioni urgenti da quelle che non comportano un pericolo immediato.