Sabato, 20 Maggio 2017 - 08:48 Comunicato 1239

Mercoledì ore 17 presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas a Trento
Celti e Reti: il 24 maggio la presentazione del volume

Sarà presentato mercoledì 24 maggio, alle ore 17, presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, "Celti e Reti. Interazioni tra popoli durante la seconda età del Ferro in ambito alpino centro-orientale" di Rosa Roncador. All’incontro interverranno Franco Marzatico dirigente della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, Franco Nicolis direttore dell’Ufficio beni archeologici e Simona Marchesini coordinatore scientifico di Alteritas – Interazione tra i popoli. Il volume, pubblicato da edizioni BraDypUS, è stato realizzato con il sostegno del Consorzio Comuni BIM dell’Adige di Trento.

Gli spostamenti dei popoli non sono fenomeni recenti legati alla globalizzazione. Si tratta di dinamiche in atto da millenni che le fonti storiche e le ricerche degli archeologi ci permettono di conoscere e di approfondire. Ne è un esempio, nell’età del Ferro, l’interazione tra popoli antichi come i Celti, conosciuti anche come Galli, e le popolazioni retiche che abitavano i territori a nord e sud delle Alpi centro-orientali.
Mentre gli storici antichi propongono anche per questo territorio lo stereotipo secondo il quale il popolamento di una regione si formava conseguentemente a una migrazione oppure in seguito alla cacciata delle popolazioni preesistenti, l’archeologia e l’epigrafia rivelano un quadro più articolato.
Le popolazioni celtiche, stanziate non solo in territorio centro-europeo ma anche in ambito padano e le popolazioni alpine, note dalle testimonianze degli autori greci e romani con il nome di Reti, instaurarono una complessa rete di rapporti.
Sono queste le tematiche affrontate e approfondite nel volume “Celti e Reti” di Rosa Roncador attraverso accurate ricerche, studi comparati di materiali e di numerosi reperti custoditi in Italia e all’estero. L’analisi crono-tipologica di elementi dell’armamento (spade, foderi, elmi, cuspidi e puntali di lancia), oggetti di ornamento (fibule, collari, braccialetti, cinture e anelli), produzioni artistiche (dischi, bronzetti, raffigurazioni su armi e oggetti di ornamento), vasellame ceramico e metallico (vasi, situle e ciste), utensili e monete hanno evidenziato le profonde interazioni tra Celti e Reti avvenute a partire dalla fine del VI secolo a.C. fino al processo di romanizzazione (II sec. a.C.). Lo studio evidenzia come il territorio alpino centro-orientale, corrispondente agli attuali Trentino, Alto Adige e Nord Tirolo, svolse fin dai tempi più antichi il ruolo di mediatore tra mondo italico e mondo centro-europeo. Le vallate alpine non si configurarono dunque solo come vie di transito ma anche come luoghi di incontro culturale e di scambio commerciale.
Importanti testimonianze della complessità dei rapporti instauratisi tra Celti e Reti è rappresentata dagli affascinanti reperti esposti al Museo Retico di Sanzeno in Val di Non.

Rosa Roncador, archeologa specializzata in Antichità celtiche, si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Bologna, dove ha conseguito anche la specializzazione e il dottorato di ricerca in Archeologia, con studi relativi alla presenza celtica in ambito alpino centro-orientale durante la seconda età del Ferro. Dal 2005 collabora con l'Ufficio beni Archeologici della Provincia autonoma di Trento. Ha partecipato anche con funzione di coordinamento a progetti di ricerca internazionali tra cui quello dedicato alla ricostruzione sperimentale del "Karnyx di Sanzeno". Dal 2015 è presidente di Alteritas - Interazione tra i popoli. Sezione Trentino.

Informazioni
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i beni culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 67 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia



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