Giovedì, 29 Marzo 2018 - 15:10 Comunicato 592

Decisione della Giunta su proposta del vicepresidente Alessandro Olivi
Cave: nuove misure per incentivare la creazione di filiere ed aggregazioni fra imprese

Continua il cammino della legge di riforma del settore estrattivo, che ha fra i suoi capisaldi la creazione di filiere per per l’esercizio dell’attività di coltivazione, lavorazione e commercializzazione del porfido e delle pietre trentine, favorendo forme di aggregazione tra imprenditori. La decisione assunta oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente Alessandro Olivi, va in questa direzione: l'obbiettivo, di nuovo, è far crescere le aziende, cioè creare quella "massa critica" che sia in grado di affrontare più agevolmente le difficoltà che il settore del porfido oggi attraversa, causate in buona parte dalle ridotte dimensioni e dalla eccessiva frammentazione delle imprese, nonché dai ridotti livelli di investimenti, in particolare tecnologie e innovazione. la decisione di oggi, in particolare, consente la circolazione del tout-venant (la roccia appena abbattuta) e del grezzo (materiale sottoposto ad una prima cernita), da un'azienda all'altra, in deroga alle disposizioni generali della legge, purché ciò avvenga all'interno di una precisa aggregazione di imprese (consorzio o soggetto analogo formato da più soggetti). "Tutto questo - sottolinea Olivi - per stimolare una virtuosa unione delle forze che consenta alle imprese trentine di aggredire il mercato in maniera più 'forte', mantenendo chiaramente il rigore della norma in merito a tracciabilità dei materiali e alle garanzie per i lavoratori. la sfida del porfido non è più la quantità ma la qualità".


Nel dettaglio, la proposta considera sia per le future concessioni, che per quelle in essere le varie fattispecie di possibili aggregazioni e accordi fra imprenditori.

In sostanza, per le future concessioni:

a) quando il concessionario è un consorzio, o un soggetto costituito da più imprese, i divieti relativi alla circolazione del tout-venant e del grezzo non operano con riferimento ai consorziati o alle imprese costituenti il nuovo soggetto;

b) quando due o più concessionari fanno un contratto per la lavorazione unitaria del materiale grezzo, anche costituendo un nuovo soggetto, i divieti di circolazione del grezzo non operano fra le imprese interessate;

c) come previsto dalla legge, viene consentita la cessione di grezzo fra concessionari, derogando ai vincoli previsti (lavorazione di almeno l’80% del grezzo).

Per le concessioni in essere:

d) quando il concessionario è un consorzio, anche costituito a seguito di unificazione dei lotti, i divieti relativi alla circolazione del tout-venant e del grezzo non operano con riferimento ai consorziati o alle imprese costituenti il nuovo soggetto. Per quanto riguarda invece il solo materiale grezzo, il divieto di trasferimento non opera anche nei rapporti fra le imprese concessionarie, e/o ex-concessionarie, con le imprese partecipanti e/o partecipate (partecipanti a monte per almeno il 25% o partecipate a valle per almeno il 51%), con il vincolo comunque della solidarietà retributiva e contributiva da parte del concessionario;

e) sostanzialmente, come nel caso b) per le future concessioni, quando due o più concessionari fanno un contratto per la lavorazione unitaria del materiale grezzo, anche costituendo un nuovo soggetto, i divieti di circolazione del grezzo non operano fra le imprese interessate;

f) come nel caso c) per le future concessioni, un concessionario può cedere materiale grezzo ad un altro concessionario, derogando ai vincoli previsti.

Nel caso delle concessioni in essere la proposta tiene chiaramente conto delle realtà esistenti che hanno dato attuazione alle forme (virtuose) di aggregazione previste dalla legge.

La proposta in esame è stata approfonditamente concordata con il Consiglio delle Autonomie locali.

(mp)


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