
La malattia di West Nile o febbre di West Nile è un’infezione causata da un virus, la cui circolazione è diffusa in diverse aree del sud e nord Italia. Il virus West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto diretto ma prevalentemente attraverso la puntura di zanzare infette (più frequentemente del tipo Culex). I serbatoi del virus oltre alle zanzare posso essere gli uccelli selvatici ma anche mammiferi, soprattutto equini e, in alcuni casi, cani, gatti o conigli. Il periodo di incubazione della malattia va dai 2 ai 14 giorni ma nelle persone con sistema immunitario compromesso può arrivare a 21 giorni.
Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile e, sebbene la maggior parte delle infezioni sia asintomatica o si manifesti con sintomi lievi, è fondamentale adottare comportamenti protettivi per ridurre l’esposizione alle punture di zanzare e di conseguenza il rischio di contagio.
Apss raccomanda pertanto di seguire alcune semplici, ma essenziali, indicazioni, specialmente nelle ore serali e notturne, quando le zanzare Culex sono più attive: applicare repellenti cutanei sulla pelle esposta; indossare abiti coprenti preferendo indumenti chiari, pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe; ridurre l’utilizzo di profumi intensi che possono attirare le zanzare; installare quando possibile zanzariere a porte e finestre o soggiornare in ambienti climatizzati; eliminare i ristagni d'acqua e svuotare sottovasi o altri contenitori e coprire con teli le vasche per gli animali e le piscine gonfiabili dove le zanzare possono deporre le uova.
Apss ricorda inoltre l'importanza della diagnosi precoce e invita, soprattutto al rientro da viaggi in zone in cui la malattia è endemica, a recarsi dal proprio medico di famiglia se nei giorni successivi a una puntura di zanzara si avvertono sintomi come febbre, eruzioni cutanee o manifestazioni neurologiche.