Venerdì, 02 Giugno 2017 - 19:23 Comunicato 1433

Capua e Cingolani: la ricerca sia dei più bravi

Programmi di ricerca competitivi, valorizzazione del merito, reclutamento internazionale. Si sono confrontati sul tema “La ricerca del futuro contro le disuguaglianze” Ilaria Capua, che ora dirige il Centro di eccellenza One Health all’Università della Florida, e Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Iit - Istituto italiano di tecnologia di Genova. La virologa e il nanotecnologo sono stati protagonisti oggi pomeriggio dei “Dialoghi” del Festival dell’Economia. E quando Cingolani, in riferimento alla vicenda che ha visto Capua prima indagata e poi prosciolta per un presunto traffico di virus, ha detto «ha pagato per delle notizie false e nessuno ha chiesto scusa» è scattato l’applauso del pubblico.

Affollata la Sala Filarmonica. «Riempie il cuore» ha commentato Capua. La riflessione è stata stimolata da Luisa Minghetti (Istituto superiore di sanità), che coordinava l’incontro.
Nel tempo degli spostamenti di uomini, animali e merci Capua ha sottolineato come le malattie non possano più essere affrontate a compartimenti stagni: «Serve un approccio alla salute integrato “One Health” uomo-animale-ambiente: la salute è la salute di tutto il sistema».
Cingolani ha quindi parlato dei farmaci progettati al computer, di rilascio intelligente e mirato di medicinali, dello sviluppo della medicina di precisione a partire dalla mole di dati disponibili. Dati che devono essere gestiti: «Ci vuole una società consapevole, informata. Gli Stati devono sapere come comportarsi di fronte a questo problema nuovo». Cingolani ha quindi raccontato l’impegno per democratizzare i metodi diagnostici e renderli disponibili anche nei Paesi più svantaggiati.
Sulla condivisione dei risultati scientifici Capua ha dichiarato: «Sono sempre stata una sostenitrice dell’Open Access. Quando c’è un’epidemia, non c’è tempo per coltivare il proprio orticello. Occorre portare avanti politiche di ricerca più condivisa. Trovare una via di mezzo sia per lavorare meglio sia per tutelare la proprietà intellettuale». Per Cingolani nel campo della proprietà intellettuale si devono evitare le esasperazioni.
Da entrambi un forte appello a programmi di ricerca competitivi, internazionali e interdisciplinari nei quali ricercatori e ricercatrici italiani possono essere parte attiva. Per Cingolani «la scienza non è democratica. Come nel calcio: se sei bravo giochi, altrimenti no». Per Capua «fare ricerca è un mestiere difficile», nel quale vanno premiate le eccellenze. E invece «i finanziamenti per la ricerca ancora vengono distribuiti a pioggia». Per la virologa «la ricerca italiana ha bisogno di un colpo di reni». La sua indicazione è stata riconoscere il merito, aiutare i gruppi più bravi affinché riescano a eccellere, a creare reti virtuose, ad accedere ai finanziamenti su base competitiva. Cingolani ha rilanciato con due proposte a favore della circolazione delle idee: che non si possa fare carriera nel posto dove ci si è laureati e più reclutamento internazionale con bandi in inglese.

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(eb)


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