
L’assessore ha inoltre ricordato che il calendario venatorio approderà in Giunta nei prossimi giorni, mentre sono in programma a breve gli ultimi incontri per la definizione del nuovo piano faunistico. Riguardo ai grandi carnivori, l’assessore ha affermato che il tema è sempre alla massima attenzione della Provincia in tutte le sedi competenti. Grande impegno dell’amministrazione provinciale anche sul piano della semplificazione nel campo della burocrazia e dell’intensificazione del dialogo fra cacciatori e Corpo forestale.
“Il Trentino è un modello nel contesto nazionale nella gestione della caccia”, ha affermato nella propria relazione il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini Matteo Rensi, oggi al tavolo assieme al vicepresidente Ettore Bertò, al direttore Ruggero Giovannini e all’assessore provinciale all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca. I cacciatori, ha affermato il presidente Rensi, migliorano la qualità degli ecosistemi a beneficio di fauna e biodiversità e attraverso il loro operato volontario prestano un servizio che comporterebbe altrimenti costi ingenti. Rensi ha parlato inoltre della sfida culturale che i cacciatori devono affrontare per superare luoghi comuni e disinformazione e far comprendere, invece, la moderna figura del “cacciatore gestore”. Il presidente ha ricordato inoltre l’importanza della sinergia con la Provincia di fronte al tema della semplificazione in burocrazia e rispetto ai grandi carnivori, con particolare riferimento all’impatto del lupo sugli ungulati.
Qualche dato: l’Associazione Cacciatori Trentini conta quasi seimila associati, con un’età media di cinquantacinque anni. Da segnalare il trend positivo che ha visto oltre trecento domande di partecipazione in occasione dei recenti esami per nuovi cacciatori. I censimenti stanno registrando una presenza sostanzialmente costante degli ungulati, seppur con un leggero calo di cervi e caprioli in alcuni distretti faunistici del territorio provinciale.