Martedì, 26 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 820

Poco fa, alle Gallerie di Piedicastello, l'assessore provinciale Franco Panizza ha salutato il mondo della cultura locale, domani rassegnerà le dimissioni
CULTURA, TRE I PRINCIPI GUIDA: LOGICA DI RETE, APPROPRIATEZZA E INTERSETTORIALITÀ

"Le politiche culturali devono operare secondo tre principi guida: logica di rete fra i diversi operatori culturali, appropriatezza perché la cultura deve rispondere anche in termini di risorse impiegate e risultati ottenuti, intersettorialità fra appunto settori diversi come l'economia, il turismo il marketing. La vera sfida che ci attende, in futuro, è quella di mantenere alto il livello culturale del Trentino, pur in presenza di una congiuntura sfavorevole - ha esordito l'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza, poco fa alle Galleria di Trento, nel suo ultimo giorno di amministratore provinciale -. E per fare ciò è necessario mettere in campo correttivi per utilizzare le potenzialità dei territori, per coinvolgere il privato e il mondo economico, stimolare le istituzioni del territorio a fare rete e ottimizzare le risorse disponibili". E ancora: "Oggi più che mai abbiamo bisogno di trasmettere conoscenza, la cultura non può vivere in una torre d'avorio, deve essere divulgata, deve essere utile all'intero sistema della società, in termini di ricadute economiche, culturali e di coesione sociale. La cultura deve essere una sfida condivisa che ci coinvolge tutti". Quello di oggi è stato per l'assessore Panizza una sorta di bilancio di questi quattro anni di cultura, partendo da due strumenti, il secondo Rapporto sulle attività culturali e l'Annuario della cultura. Dopo l'assessore hanno preso parola i dirigenti del comparto cultura: Marco Tomasi, dirigente del Dipartimento della Conoscenza; Claudio Martinelli, responsabile del Servizio Attività culturali; Sandro Flaim, responsabile della Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici; Laura Dalprà, responsabile della Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici.-

L'assessore Franco Panizza è quindi entrato nel dettaglio del Rapporto, spiegando come i punti di forza del sistema culturale trentino siano riassunti in cinque piattaforme: "Vi sono gli Enti culturali, ovvero il Centro Santa Chiara e i musei pubblici e privati, i siti archeologici e arte sella, una rete diffusa su tutto il territorio la cui ultima sfida è rappresentata dal Museo delle Scienze, a testimonianza di quanto abbiamo investito nel settore. Vi è poi il sistema bibliotecario, che raggiunge circa il 95% del territorio provinciale, il sistema della formazione musicale di base con 13 scuole, il sistema dello spettacolo che vede il Centro Santa Chiara e il Coordinamento teatrale trentino affiancati dai festival e dagli operatori, infine, la quinta piattaforma è l'associazionismo che in Trentino è innervata in tutti i paesi ed è organizzata attraverso le federazioni".
Diversi poi gli obiettivi delle Linee guida: "Il primo è rappresentato dall'identità, cercando di strutturare sul territorio la rete della storia e del territorio, con enti e associazionismo. Il secondo obiettivo è stata l'apertura, verso l'area germanica ma anche verso l'est, con il progetto del Nord Est capitale della cultura, quindi l'eccellenza per aumentare la qualità dell'offerta culturale del Trentino, la comunanza per creare socialità, infine l'accessibilità, perché la cultura deve essere disponibile a tutti".
Accanto al rapporto sulle attività culturali, l'assessore Franco Panizza è anche entrato nel dettaglio del lavoro condotto dalle due Soprintendenze elencando alcuni dei progetti, come il restauro del castello di Rovereto, di Castel Thun e di altri castelli del Trentino, il recupero del Palazzo delle Albere, i tanti progetti per il centenario della Grande Guerra con il restauro di numerosi forti e opere di guerra, gli allestimenti, i censimenti e le catalogazioni.
Cuore dell'appuntamento la presentazione del secondo Rapporto sulle attività culturali, curato dal Servizio attività culturali in collaborazione con la Fondazione Fitzcarraldo, e dell'Annuario della cultura, due strumenti che intendono restituire maggior trasparenza possibile all'attività svolta in ambito culturale e, al contempo, lasciare memoria degli eventi emblematici, più interessanti, che hanno registrato il gradimento del pubblico, richiesto impegno per la loro realizzazione o sono magari frutto della collaborazione tra diversi soggetti. L'Annuario cultura, riferito al 2011, è una fotografia su quale sia lo stato della cultura in Trentino. Diversi i soggetti che hanno collaborato alla realizzazione dell'Annuario: le Strutture "interne" al Dipartimento (Soprintendenze per i Beni architettonici, storico-artistici, librari, archivistici e archeologici, Servizio attività culturali) e quelle "autonome" facenti capo al Dipartimento (Museo Castello del Buonconsiglio – Monumenti e collezioni provinciali, Museo degli usi e costumi della gente trentina, Museo d'Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - Mart, Museo delle scienze, Fondazione museo storico del Trentino, Centro servizi culturali Santa Chiara), nonché altri soggetti esterni, coinvolti nel fornire dati o materiale fotografico. Per ogni soggetto viene presentata l'attività svolta, vi sono poi informazioni utili a conoscere l'organizzazione del comparto cultura dell'amministrazione provinciale, la sua strutturazione interna, le sedi in cui opera nonché la normativa principale su cui la sua attività si fonda. Fra i progetti di cui dà conto l'Annuario, vi sono la nascita del museo delle palafitte di Fiavé, il raggiungimento del riconoscimento Unesco per i siti palafitticoli trentini, il progetto per il centenario della Grande Guerra, la proposta di candidatura del Trentino col Nordest a capitale europea della cultura 2019, il restauro complessivo di San Romedio. Il Rapporto dell'Osservatorio delle attività culturali conferma gran parte dei fenomeni letti e descritti nel rapporto precedente: viene confermata la posizione di testa in molti diversi ambiti dell'offerta culturale del Trentino rispetto all'Italia e alle altre Regioni, il suo fortissimo tessuto associazionistico, che rappresenta un capitale culturale di grande valore. Confermati anche i consumi culturali, attestati sui livelli dell'anno precedente:
1. la percentuale di popolazione al di sopra dei 6 anni di età che ha letto un libro nell'ultimo anno pari al 58,4%, o che leggono quotidiani una volta alla settimana (il 68,7%);
2. la percentuale di popolazione al di sopra dei 6 anni di età che ha visto uno spettacolo teatrale (26,1%), o che ha assistito ad un concerto (25,0%), o che ha visitato un museo o una mostra (42,6%);
3. l'uso di internet per informarsi da parte di persone sopra i sei 6 anni pari al 30,6% della popolazione;
4. l'1,3 milioni di presenze alle iniziative culturali e di intrattenimento vario.
5. la dimensione delle industrie creative con un valore aggiunto attestato nel 2011 a 746 milioni di euro e 13 mila addetti.
Per ciò che concerne le dinamiche interne, la grande mole d'investimenti culturali avviata negli anni scorsi, con una politica di costruzione di nuove sedi per spettacolo e istituzioni culturali, con l'avvio di nuove attività e il potenziamento del sistema museale, sta arrivando alla conclusione, ma sul piano economico comporta una graduale decrescita dei costi d'investimento a fronte di una crescita sostenuta delle spese di gestione, in ragione del maggior numero di soggetti e del potenziamento delle attività.
Oltre a raccogliere e commentare i dati del 2011, il Rapporto fornisce una chiave di lettura delle Linee Guida per le Politiche Culturali della Provincia, secondo tre principi guida: logica di rete, appropriatezza, intersettorialità.
Infine il volume delle risorse destinate alla cultura dalla Provincia autonoma di Trento per il 2011 è stato pari a poco più di 74 milioni euro, di cui 42 milioni per investimenti (nel 2010 erano 75,7 milioni di euro)\\\ mentre il volume di risorse destinate alla cultura che comprende non solo Provincia, ma anche Regione, Stato, Comuni, Fondazione Caritro, Casse rurali trentine, Bim, si attesta intorno ai 138 milioni di euro nel 2010.

In allegato l'Annuario e il secondo rapporto sulle attività culturali
Immagini a cura dell'Ufficio Stampa -