Venerdì, 12 Giugno 2015 - 02:00 Comunicato 1506

L'assessora Sara Ferrari chiarisce i contenuti dell'azione della Provincia rivolta alle scuole
COSA È VERAMENTE L'EDUCAZIONE ALLA RELAZIONE DI GENERE

In merito a notizie circolate su internet e ai contenuti di una conferenza stampa promossa da Fratelli d'Italia con la quale s'è cercato di creare allarmismi sui percorsi che la Provincia mette a disposizione delle scuole sull'educazione alla relazione di genere, l'assessora all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari ha firmato questa nota di chiarimento.-

C'è bisogno di smentire le notizia false che qualcuno sta facendo circolare circa la supposta "pericolosità" di questo progetto. Bisogna precisare con ASSOLUTA DECISIONE che l'educazione alla corretta relazione tra bambine e bambini, tra ragazze e ragazzi NON C'ENTRA NIENTE con l'educazione alla sessualità, NON riguarda il tema della omofobia. I corsi su quest'ultimo aspetto li gestisce da moltissimi anni con competenza e serietà l'Azienda sanitaria.
Se anche voi pensate che la violenza sulle donne, fenomeno che attanaglia anche il nostro territorio, sia una piaga ignobile da sconfiggere, bisogna costruire una cultura del rispetto tra i due generi. Nelle scuola si va a spiegare che i maschi e le femmine, nel rispetto delle loro naturali diversità, hanno lo stesso valore. Non c'è un destino dettato dalla natura che decide che ci sono giochi da femmina o da maschio, sport da femmina o da maschio, materie per cui sono più portati i maschi o le femmine, professioni da femmina o da maschio. Siccome però i nostri figli crescono ancora sentendo dire queste cose, nei loro libri di scuola sono ancora le mamme che fanno le torte e i papà che vanno a lavorare, la televisione veicola ruoli sociali decisamente stereotipati, ed è in questa cultura che formano le proprie aspirazioni e si immaginano da grandi piloti o maestri, astronauti o calciatori, ballerini o avvocati, l'importante è che le loro proiezioni, e quindi anche le scelte scolastiche e formative che faranno, siano guidate dai loro veri talenti e non da un condizionamento sociale e culturale che li orienta, senza che nemmeno se ne accorgano, in una direzione più "adatta ai maschi o alle femmine".
Penso che sia giusto spiegare alle ragazze e ai ragazzi come stanno le cose e che poi scelgano in libertà e consapevolezza quali scelte scolastiche fare, quali ruoli sociali e professionali costruirsi, valorizzando le individuali propensioni che sono esortati a scoprire in se stessi, piuttosto che secondo quello che va meglio per loro in quanto appartenenti ad un genere piuttosto che ad un altro.
I corsi di educazione alla relazione di genere parlano di questo e di come riconoscersi uguale valore e relazionarsi in modo corretto, NIENT'ALTRO, come possono confermare i docenti che negli ultimi quattro anni ne hanno scelto qualcuno. Inoltre i corsi prevedono che prima di cominciare il lavoro con gli studenti, tutto il percorso sia preventivamente presentato ai genitori e agli insegnanti, così come al termine del percorso sia fatta una restituzione dell'attività svolta, sempre ai genitori e agli insegnanti. Chi sta seminando il terrore rispetto a questa attività lo sta facendo perché non conosce il contenuto del progetto o perché lo vuole boicottare, non si sa per quale ragione.
PS: " l'ideologia gender" NON ESISTE, è un'INVENZIONE.
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