Venerdì, 01 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1529

Presentato il rapporto dell'OCSE: si deve partire fin dalla scuola dell'infanzia e gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale
CONTRO LE DISEGUAGLIANZE INVESTIRE IN UNA FORMAZIONE DI QUALITA'

"Sempre più divisi: perché le disuguaglianze continuano a crescere". Negli ultimi trent'anni le disuguaglianze sono aumentate in tutti i Paesi dell'OCSE, anche nei paesi più talentuosi come quelli scandinavi. Molteplici le cause: la globalizzazione, i mutamenti all'interno della famiglia, la riduzione dei salari. La più grave però, riguarda la discrepanza tra le competenze di coloro che cercano lavoro e le figure professionali di cui le imprese hanno bisogno. Questo è il contesto in cui si è sviluppato il rapporto OCSE sulle disuguaglianze, presentato nell'incontro di questa mattina proprio presso la sede di Trento, nell'ambito del Festival dell'Economia 2012.-

Di fronte a questo trend negativo, come agire? Secondo l'OCSE non esiste un'unica ricetta, ma sicuramente la chiave di volta è investire nelle persone e nella formazione di qualità. Barbara Ischinger, direttrice del Dipartimento Educazione OCSE spiega come l'azione debba partire fin dalla scuola dell'infanzia e come gli insegnanti giochino un ruolo fondamentale. In riferimento a questo ha portato l'esempio degli istituti scolastici considerati virtuosi perché hanno un basso, o addirittura nullo, tasso di bocciature: "In questo caso" ha spiegato la direttrice, "gli insegnanti, conoscendo gli alunni e riconoscendone fin da subito i deficit, danno loro un'assistenza speciale". Sempre in riferimento al ruolo degli insegnanti, Barbara Ischinger spiega: "Oltre a dare le competenze generiche di base, come leggere, scrivere e far di conto, gli insegnanti devono aiutare i bambini ad essere creativi, ad analizzare i problemi e ad essere flessibili, perché le professioni del futuro saranno caratterizzate dalla flessibilità".Bruno Dallago, preside della Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento, ha presentato il contesto storico e sociale studiato dal rapporto OCSE. "Le diseguaglianze rappresentano il problema centrale della crisi in atto. Questo, nel nostro Paese, è un dato meno pesante ma la crisi lo sta acuendo. La preparazione delle nuove generazioni è determinante. L'approccio educativo deve essere quello del problem solving, bisogna insegnare le procedure dell'apprendimento e a saper interpretare il problema".
Sergio Arzeni, direttore del Centro per l'Imprenditorialità, le PMI e lo Sviluppo Locale dell'OCSE a Parigi, ha concluso portando una riflessione incentrata su dati di confronto con gli altri paesi europei, sottolineando le esperienze talentuose, come il sistema duale alla tedesca e l'investimento sull'esperienza lavorativa in età precoce (14 anni) che porta l'Olanda ad avere il minor tasso di disoccupazione giovanile in Europa.

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