Venerdì, 16 Gennaio 2015 - 02:00 Comunicato 84

III' Master in Beni Naturali, comincia la terza edizione
CON LUCA MERCALLI, "VIVIBILITA', BIOLOGIA E CULTURA NEI PAESAGGI DOLOMITI UNESCO"

Si è inaugurato ieri sera nella sala conferenze del MUSE il terzo Master in Beni Naturali organizzato dalla Provincia autonoma attraverso la step, scuola di governo del territorio e del paesaggio in partnership con l'Università di Torino. E' il primo in Italia ed ha, naturalmente, il patrocinio della Fondazione Dolomiti UNESCO. L'iniziativa di alta formazione rientra in una delle azioni che la Provincia autonoma promuove per la valorizzazione dell'accreditamento delle Dolomiti nel patrimonio dell'umanità. Sul tavolo dei relatori l'assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi che ha introdotto l'incontro dedicato all'inizio di questo terzo Master "Vivibilità, biologia e cultura nei paesaggi delle Dolomiti UNESCO" e ha dialogato con Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, presidente della Società Metereologica Italiana, con il direttore del MUSE Michele Lanzinger e con Ugo Morelli, presidente del Comitato Scientifico del Master World Natural Heritage Management. Le Dolomiti, bene seriale UNESCO, insieme alle Isole Eolie, al Monte San Giorgio e al Monte Etna costituiscono il patrimonio italiano dei Beni Naturali iscritta nella Lista UNESCO. Luca Mercalli è il primo, in ordine cronologico, dei docenti del Master ed è in procinto di iniziare (28 febbraio) una trasmissione su Rai 3 per la sensibilizzazione della responsabilità dell'uomo verso l'ambiente.-

"Un'esperienza che ha a che fare con la dimensione culturale - ha detto l'assessore Gilmozzi introducendo l'incontro - Con l'iter di candidatura delle Dolomiti, L'UNESCO, ha accettato l'idea che il paesaggio non sia solo natura selvaggia ma che l'uomo e la sua presenza caratterizzino: il paesaggio è espressione anche della cultura dell'uomo che vive in quel luogo. Le Dolomiti sono un paesaggio abitato, frutto di una cultura, un paesaggio che cambia perché mutano le condizioni economiche e sociali. Se vogliamo favorire il cambiamento dobbiamo partire da qui. E per questo la Provincia ha voluto costituire la step scuola di governo del territorio e del paesaggio, perché aiuti, attraverso la conoscenza e l'apprendimento, a trovare nuove soluzioni per vivere il paesaggio. La montagna abitata pretende di avere lavoro e qualità della vita migliore. La scuola e il Master, in particolare, accompagnano i processi di cambiamento. Ci aspettiamo che la formazione e l'alta formazione, insieme alle idee, possano continuare a coltivare la responsabilità di chi continua a vivere in montagna. E' fondamentale accompagnare i mutamenti con la cultura, la formazione e l'alta formazione."
"L'obiettivo generale del Master - ha detto Ugo Morelli dopo la pregnante considerazione dell'atteggiamento e rapporto irresponsabile dell'homo sapiens di fronte alla Natura - è quello di fare in modo che la conoscenza combinata con la normativa e l'applicazione degli interventi sia in grado di fare da lievito con la cultura locale che favorisca il riconoscimento UNESCO e faccia in modo che noi esseri umani possiamo lasciare, abbandonare, quella presunzione di supremazia sull'ambiente"
Luca Mercalli è intervenuto sottolineando e in accordo con quanto detto dall'assessore in merito al paesaggio che è l'interazione dell'uomo con la natura e ha aggiunto che "la potenza che noi liberiamo, siamo oltre sette miliardi di persone, è enorme, muoviamo più massa sulla terra di quanto ne muovano l'erosione naturale dei fiumi e delle montagne. Abbiamo bruciato un terzo di materiali fossili. Immettiamo nella biosfera tonnellate di molecole estranee alla biosfera che una volta immessi nell'ambiente ci stanno per secoli, per millenni. I segni di ciò che abbiamo fatto noi rimarranno per le ere geologiche a venire. L'antropocene è il segno che noi usiamo questa capacità cognitiva, da un lato per andare davvero a scoprire e, dall'altro lato, abbiamo fatto un disastro sul nostro pianetino. Tutto questo deve finire. Il nostro paesaggio, quello umano, è un paesaggio che non è più abituato a sopportare questa pressione (specie in riferimento agli agenti della biosfera), la natura si evolverà. Abbiamo avuto cinque estinzioni di massa, la natura riuscirà a sopportare anche una sesta estinzione ma lo farà senza noi esseri umani. Se la natura fa bancarotta, l'economia e la società dell'uomo non ci saranno più. Noi dobbiamo avere consapevolezza dei limiti. Abbiamo già perso molto tempo".
Il direttore del MUSE Michele Lanzinger ha stimolato la discussione e il dialogo con riflessioni puntuali e articolate ed ha sollecitato il pubblico ad intervenire che ha raccolto, numeroso, l'invito.
L'assessore Gilmozzi intervenendo nella discussione riguardo all'atteggiamento dell'uomo verso l'ambiente ha illustrato e sottolineato quanto la Provincia autonoma stia facendo per esempio a livello di risparmio energetico (entro il 2020, fra cinque anni, il Trentino dovrà produrre il 41 per cento di energia da fonti rinnovabili) e tutta la partita dei rifiuti e della raccolta differenziata ma ha insistito sulla necessità di agire e accompagnare questi processi, questi cambiamenti anche a livello culturale. "Ciò che noi decidiamo di fare a livello politico, non corrisponde sempre al risultato perché ci passano un sacco di fattori che non dipendono più solo dalla politica. Sono davvero tanti gli elementi e gli scenari che influiscono sul risultato ed è dai comportamenti di ciascuno di noi che ci può essere un significativo aiuto. Ecco, allora, l'importanza dell'incremento della consapevolezza a livello culturale".
Il Master in Beni Naturali fornisce competenze per la conoscenza e la gestione dei Beni Naturali iscritti nella Lista del patrimonio mondiale UNESCO. I partecipanti alla terza edizione del Master sono quindici (tutti presenti in sala), per la maggior parte professionisti e giovani laureati provenienti da diverse regioni italiane. Il Master, di durata annuale, si caratterizza per un approccio che privilegia l'esperienza e la pratica diretta sul campo nella scelta di un metodo che supera la tradizionale formazione d'aula. Trecentoventi ore di aula e di viaggio studio e trecentosessanta ore di stage e project work. Il percorso si articola in sei aree didattiche: Tutela, promozione e valorizzazione dei Beni Naturali, Risorse naturali e culturali come motore strategico dello sviluppo locale, International institutions, rules, and procedures for natural world heritage, Capacity building e management planning per la valorizzazione dei patrimoni naturali, Governo e gestione dell'ambiente, del territorio e del paesaggio, Management dei beni comuni, immateriali e simbolici. Accanto alla didattica di aula sono previste diverse visite di studio, nell'ambito delle attività denominate "Exploring the world heritage", durante le quali gli allievi esploreranno sul campo alcuni siti naturali accreditati dall'UNESCO approfondendo attraverso incontri con i responsabili della gestione gli aspetti legati alla governance e allo sviluppo (i siti naturali visitati negli scorsi anni, accanto ovviamente ai siti dolomitici, sono stati le isole Eolie, l'UNESCO World Heritage Swissalps Jungfrau-Aletsch, il sito Langhe/Roero e Monferrato, Monte San Giorgio, la Provenza e la Camargue).
Sono inoltre previsti due Laboratori, rispettivamente sulla creatività e sui nuovi strumenti di comunicazione, una ricerca di campo condotta direttamente dagli allievi e un ciclo di lezioni magistrali. Obiettivo del percorso è fornire agli allievi teorie, metodi e strumenti innovativi, adatti alla gestione delle istituzioni e dei progetti che si occupano della tutela e della valorizzazione dei beni naturali, dell'ambiente e del paesaggio.(fs)
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