Venerdì, 27 Luglio 2012 - 02:00 Comunicato 2312

In seguito alle novità introdotte oggi dall'assessore Olivi al testo della legge del 2010
COMMERCIO: PIU' LIBERTA' NEI CENTRI STORICI E PIANIFICAZIONE COMMERCIALE INTEGRATA

"Abbiamo inserito alcune modifiche alla legge provinciale sul Commercio del 2010, che da un lato sono coerenti con il processo di liberalizzazione in atto, avviato dal Governo Monti con decreto del novembre scorso, ma che al tempo stesso confermano quella che vogliamo sia una 'via trentina' alla modernizzazione del settore, che non vuole rinunciare a governare la qualità dei nuovi processi di insediamento. Una via che consente la deprogrammazione laddove è utile togliere vincoli allo sviluppo dell'iniziativa economica ma anche l'adozione di norme di carattere urbanistico e ambientale che introducano standard qualitativi per l'insediamento delle grandi superfici." Con queste parole l'assessore provinciale Alessandro Olivi ha spiegato oggi il significato della prima serie di disposizioni, approvate dalla Giunta , che introducono nella legge sul commercio importanti elementi di flessibilità e di semplificazione del settore, con un deciso "investimento" sulle capacità e sulle responsabilità di programmazione dei comuni e delle comunità.
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"La principale novità, ciò che fa del Trentino ancora una volta una sorta di laboratorio a livello nazionale - ha sottolineato Olivi - è la totale deprogrammazione di tutto ciò che è insediamento commerciale all'interno dei centri storici. Quindi anche all'interno dei centri storici non vi saranno limiti alle superfici nell'ambito del riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, che viene preferito rispetto al consumo di territorio. Per quanto riguarda ciò che sta fuori dal centro storico la novità più rilevante è il fatto che non ci saranno più i contingenti, quindi delle soglie dimensionali predefinite, ma delle regole di natura urbanistica, ambientale, infrastrutturale, che dovranno essere utilizzate dalle comunità di valle per individuare le nuove 'piastre commerciali'; non più quindi un limite quantitativo ma qualitativo."

Le decisioni assunte vanno pertanto nella direzione di confermare la volontà di valorizzazione il ruolo attrattivo dei centri storici, già presente in modo significativo nella legge sul commercio. Una volontà che, soprattutto in questi ultimi anni, ha prodotto grandi risultati sia con riferimento ai soggetti economici sia per quanto riguarda il rilancio del ruolo sociale dei centri stessi. Rimane ferma la convinzione che il commercio non rivesta solo la funzione di "fare cassa" ma rappresenti una parte vitale delle comunità e un elemento essenziale per far vivere o a volte rivivere gli insediamenti urbani.

Le prospettive e le ipotesi di modifica aperte oggi riguardano essenzialmente tre temi principali:

- centri storici dei comuni trentini: l'obiettivo è un potenziamento del loro ruolo attrattivo e della loro funzione di coesione sociale utilizzando anche la leva del commercio;
- medie strutture di vendita: previsti margini più ampi, compresi in una forbice fra mq. 800 e mq. 1.500 di superficie di vendita (ancora notevolmente inferiore alle soglie nazionali), senza particolari vincoli di insediamento (la competenza è dei comuni);
- grandi strutture di vendita: non vi saranno più soglie dimensionali o contingenti precostituiti. Si punterà sulla qualità degli insediamenti e su una selezione delle aree che tenga in considerazione aspetti ambientali, paesaggistici, di tutela del territorio e armonico inserimento nel sistema ambientale locale (competenza della comunità di valle fino a 10.000 mq. e della Provincia sopra i 10.000 mq.).

Centrale in questa prospettiva il ruolo dei soggetti territoriali, comuni e comunità di valle. Ai comuni viene tra le altre cose affidato, in assenza di contingenti provinciali, un ruolo decisivo per quanto riguarda la pianificazione delle strutture di vendita che, per la loro dimensione, non producono effetti sui comuni circostanti; si tratta in particolare degli esercizi di vicinato e delle strutture di medie dimensioni.
Le comunità, d'intesa con i comuni, avranno invece la responsabilità di pianificare, sempre in assenza di contingenti provinciali, attraverso il Piano territoriale ed avvalendosi anche degli studi condotti dal Politecnico di Torino (che ha coadiuvato l'assessorato nella stesura del testo della nuova legge di settore), le strutture di vendita con dimensioni maggiori, che possono incidere, in termini di traffico, inquinamento, impatto su ambiente e paesaggio, su territori più ampi rispetto a quelli comunali.

In sintesi, con la proposta approvata oggi dalla Giunta provinciale l'assessore al Commercio lancia una sfida che è stata di fatto già preliminarmente accolta dai comuni e dalle comunità, in particolare con il recente incontro a cui ha partecipato anche il gruppo di lavoro del Politecnico: costruiamo assieme un Trentino che sappia rispondere con responsabilità e consapevolezza ai segnali, preoccupanti, che arrivano dall'esterno.
"Vista l'ampia condivisione che abbiamo registrato - sottolinea ancora l'assessore Olivi - riteniamo che i tempi siano maturi per iniziare questo percorso e per consegnare ai soggetti territoriali competenti tutti gli strumenti necessari per gestire al meglio questo importante, e delicato, passaggio." -