Giovedì, 13 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2727

Firmata un'Intesa istituzionale dal Ministro della Giustizia, Paola Severino e dal presidente Lorenzo Dellai per Provincia e Regione
COLLABORAZIONE CARCERARIA, SOTTOSCRITTA OGGI UNA IMPORTANTE CONVENZIONE A ROMA

"Oggi abbiamo sottoscritto una importante convenzione in materia di collaborazione carceraria. Così importante che in sede di firma ho promesso che sarò quanto prima a Trento per visitare la nuova struttura carceraria, che è moderna non solo dal punto di vista dell'edificio, ma anche perché attua modelli innovativi. E' giusto dunque dare testimonianza della riconoscenza del Ministero alla Provincia autonoma di Trento e alla Regione autonoma Trentino-Alto Adige per questa iniziativa". Così il Ministro della Giustizia, Paola Severino, dopo la firma di oggi, a Roma, nella Sala Livatino del Ministero della Giustizia: con Lorenzo Dellai, nella duplice veste di presidente della Provincia e della Regione, ha infatti sottoscritto un'Intesa istituzionale che coinvolge i tre enti per l'attivazione di azioni integrate che puntano al trattamento e al reinserimento sociale dei detenuti e dei minori entrati nel circuito penale, nonché per l'attuazione di percorsi di mediazione e ricomposizione dei conflitti. "Mi fa piacere - ha sottolineato il presidente Dellai - che da parte del Ministro Severino sia venuto il riconoscimento del responsabile impegno delle Autonomie, in questo caso nel delicato settore delle politiche e delle strutture carcerarie. Così come saremo lieti di poterle mostrare, sul campo, come davvero il nuovo carcere di Trento sia quel modello innovativo cui il Ministro ha fatto riferimento nell'incontro di oggi". In margine alla sottoscrizione il presidente Lorenzo Dellai ha commentato come questo passaggio dimostri come se da parte del Governo ci fosse una disponibilità generale alla collaborazione e al rispetto dell'Autonomia, si potrebbero, "insieme", fare tante cose utili per il nostro territorio e anche per l'intero Paese.-

L'intesa oggi sottoscritta intende disegnare un quadro organico delle iniziative già in atto e di quelle da sviluppare a favore delle persone in esecuzione penale interna ed esterna, valorizzando anche le opportunità offerte dalla nuova struttura carceraria di Spini di Gardolo: il tutto puntando ad un concreto reinserimento sociale e lavorativo.
In particolare il rapporto di collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento e il Ministero si occuperà del trattamento e del reinserimento dei detenuti presso la Casa circondariale di Trento, dei soggetti in esecuzione penale esterna e dei minori entrati nel circuito penale. L'intesa tra la Regione Trentino-Alto Adige e il Ministero, invece, si esplicherà sul piano della ricomposizione del conflitto da realizzarsi sia nel corso del procedimento penale sia dell'esecuzione della pena.
L'intesa di oggi sostituisce il protocollo sottoscritto dal Ministero e dalla Provincia del novembre 1993, aggiornandone le attività in tema di formazione professionale e inserimento lavorativo dei detenuti, di formazione degli operatori e dei volontari, di trattamenti alternativi alla detenzione, di assistenza post-penitenziaria, di assistenza alle famiglie bisognose dei detenuti, di assistenza alle vittime del delitto, di trattamento dei minori sottoposti a misure penali.
L'intesa prevede la costituzione di una Commissione tecnica composta dal dirigente del Servizio competente in materia di politiche sociali della Provincia, in qualità di presidente; dai dirigenti dei Servizi provinciali competenti in materia di istruzione e formazione professionale, attività culturali, rapporti con l'Unione Europea, dal Ddrigente generale dell'Agenzia del Lavoro di Trento; dal dirigente della Ripartizione IV supporto all'attività giudiziaria e giudici di pace della Regione; dal dirigente del Provveditorato regionale per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige; dal direttore della Casa circondariale di Trento; dal direttore dell'Ufficio di esecuzione penale esterna di Trento; dal dirigente del Centro per la giustizia minorile per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province autonome di Trento e Bolzano; dal direttore dell'Ufficio di servizio sociale minorenni di Trento; dal dirigente del servizio attività sociali del Comune di Trento; da un rappresentante dei servizi sociali delle Comunità; da due rappresentanti del terzo settore, di cui uno espressione delle organizzazioni di volontariato, esperti nell'attività di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e dei soggetti sottoposti a misure alternative.
Sarà questa Commissione a proporre alla Giunta provinciale, tenuto conto delle risorse disponibili, il programma annuale degli interventi sulla base dei fabbisogni, dei progetti e delle situazioni relative alla popolazione carceraria, ai soggetti in esecuzione penale esterna e ai minori entrati nel circuito penale; verificherà periodicamente lo stato di attuazione dell'intesa e in particolare del programma annuale degli interventi; supporterà l'attività di promozione e coordinamento degli interventi trattamentali e di reinserimento sociale e lavorativo.
L'Intesa permette di formalizzare, attraverso la Commissione tecnica, il confronto e la riflessione già avviati dal 2011 con il Tavolo per l'inclusione sociale delle persone in esecuzione penale ed ex detenuti e di concretizzare azioni efficaci, attraverso il programma annuale degli interventi, differenziando gli interventi in base ai fabbisogni della popolazione carceraria, dei soggetti in esecuzione penale esterna e dei minori entrati nel circuito penale.
Le azioni potranno essere adottate anche sulla base della sperimentazione dello strumento innovativo introdotto dalla legge provinciale sulle politiche sociali del Distretto dell'Economia Solidale, inteso quale circuito economico, a base locale, capace di valorizzare le risorse territoriali secondo criteri di equità sociale e di sostenibilità socio-economica e ambientale, per creare filiere di finanziamento, produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi. L'intesa consente inoltre di attivare interventi di ricomposizione del conflitto, da realizzare sia nel corso del procedimento penale che dell'esecuzione della pena altresì promuovendo progetti e attività riparatorie.
Ricordiamo come già oggi, comunque, la Provincia autonoma di Trento garantisce tutta una serie di azioni e di interventi a favore delle persone sottoposte ad esecuzione penale nelle materie dell'istruzione e formazione (attraverso moduli di alfabetizzazione, di scuola media di primo e secondo grado, corsi di formazione professionale), dell'inclusione sociale e lavorativa all'interno e all'esterno della casa circondariale (attraverso progetti sperimentali e il sostegno finanziario degli enti del privato sociale che svolgono attività a favore di persone in situazioni di disagio per condizioni personali, familiari, socio-culturali connesse alla detenzione o all'uscita dal carcere) e dell'informazione e consulenza (con la gestione di uno sportello informativo presso la Casa circondariale di Trento). Inoltre l'Amministrazione provinciale aderisce al Progetto interregionale per il miglioramento dei servizi per l'inclusione socio-lavorativa di soggetti in esecuzione penale.

Foto a cura dell'ufficio stampa
In allegato file audio con la dichiarazione del Ministro della Giustizia, Paola Severino

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