Martedì, 10 Settembre 2013 - 02:00 Comunicato 2587

CLES: GLI ARCHIVI DE LA TECNICA "VOLANO" FINO IN TURCHIA E AFRICA

Cresce il fatturato dopo l'operazione siglata un anno fa con Trentino Sviluppo

Li hanno scelti ad Istanbul, per i manoscritti antichi della moschea di Süleymaniye, ma anche altre biblioteche, musei ed archivi di tutta Europa, Medio Oriente, Africa e, naturalmente, Italia. Gli scaffali compattabili prodotti a Cles, nello stabilimento La Tecnica, azienda fondata da Vigilio Preti nel lontano 1968, stanno conoscendo una nuova vita. Investimenti in ricerca su prodotti ignifughi ed automatizzati, grande attenzione al design ed una nuova linea di produzione allestita nel capannone realizzato a fianco della vecchia sede, hanno contribuito a tenere lontani gli spettri della crisi. Una piccola azienda artigiana, 30 persone occupate, che nel primo semestre di quest'anno ha visto crescere il fatturato, con la previsione di sfiorare i 6 milioni di euro entro la fine del 2014. Un anno fa, nell'estate 2012, era stata siglata con Trentino Sviluppo l'operazione di leaseback che ha permesso all'azienda di raddoppiare la capacità produttiva, contenere i costi di produzione ed intensificare le azioni commerciali sui mercati emergenti. Risultati illustrati oggi, martedì 10 settembre, in un incontro con l'assessore Alessandro Olivi ed il presidente di Trentino Sviluppo Diego Laner.-

"Quello che oggi tocchiamo con mano – ha sottolineato Alessandro Olivi, assessore all'Industria, Artigianato, Commercio e Cooperazione della Provincia autonoma di Trento – è il frutto di un modello virtuoso, equilibrato, che vede il giusto dosaggio tra una buonissima impresa e l'intervento pubblico che è intervenuto nel momento giusto ed è stato determinante per permettere all'azienda privata di fare il salto di qualità. Si è qui realizzato l'incontro virtuoso tra una famiglia che ha una storia imprenditoriale di solidità, di passione, di radicamento sul territorio, un territorio ospitale per le imprese, e le opportunità che la Provincia riserva a chi ha coraggio, buone idee, e voglia di intrapresa. E' un esempio, come ce ne sono tanti altri, ma spesso si è distolti dal rumore dell'albero che cade e ci si dimentica della foresta che cresce".
Risultati, quelli raggiunti da La Tecnica, che hanno inorgoglito anche Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo. "Perché nell'esaminare le operazioni, guardiamo sì ai numeri, ai bilanci, ma anche alle persone. E qui è stato chiaro fin da subito che avevamo un'intera famiglia che ci metteva la faccia, che investiva con passione e dedizione per dare un futuro ai propri figli e al territorio locale".
"Due anni fa ci siamo trovati ad un bivio: proseguire nella produzione con i macchinari storici, con il rischio di venire penalizzati da un mercato sempre più competitivo e globale, o investire per contenere i costi e migliorare la qualità dei nostri prodotti. Abbiamo intrapreso la seconda strada e la scelta ci sta dando ragione". Raccontano così, Giorgio e Luisa Marta Preti, la "svolta" che ha segnato il futuro dell'azienda di famiglia, fondata dal padre, Vigilio Preti, nel 1968 e nella quale sono soci anche i fratelli Giancarlo e Giuseppe.
"In assenza dell'investimento la nostra capacità produttiva – ricordano Giorgio e Luisa Marta Preti – avrebbe avuto possibilità di lavorazioni limitate e costi sempre meno competitivi su un mercato globale".
Da qui la scelta di investire in una nuova linea di produzione, con un sistema di profilatura, piegatura e punzonatura di scaffali metallici che partisse dai nastri di materia prima anziché dai fogli di acciaio già tagliati, consentendo risparmi sui costi di approvvigionamento, minori scarti di lavorazione e ritmi di produzione più serrati grazie ad elevati livelli di automazione. Un macchinario per il quale serviva però un nuovo capannone industriale, con altezze, portate dei solai e dimensioni che la vecchia sede non era in grado di garantire. Via libera quindi all'investimento nel nuovo immobile da 1.100 metri di superficie, costo di realizzazione 1,3 milioni di euro.
Non è però facile per una piccola azienda trovare i mezzi per finanziare una spesa così ingente. Interviene quindi la Provincia Autonoma di Trento che nel luglio 2012, con Trentino Sviluppo, acquista il nuovo capannone per 1,3 milioni di euro, concedendolo in leasing all'azienda stessa che si impegna a riacquistarlo pagando dei canoni periodici. La Tecnica dispone quindi della liquidità sufficiente per far fronte agli investimenti che permettono di incrementare la capacità produttiva, ampliando le tipologie di lavorazioni possibili, impiegando inoltre parte delle risorse per rafforzare la propria visibilità commerciale sui mercati esteri.
Nel frattempo l'attività di ricerca e sviluppo porta all'ideazione di un particolare scaffale compattabile elettronico e scorrevole su rotaia in grado di preservare il materiale cartaceo archiviato dal rischio di incendio. Un brevetto che consente alla piccola ma innovativa azienda di Cles di aggiudicarsi un'importante commessa per la biblioteca della Moschea di Süleymaniye, inaugurata ad Instanbul il 3 agosto scorso alla presenza del ministro turco della Cultura e del Turismo Ömer Çelik. Pochi mesi prima, nella primavera 2013, un sistema di archiviazione scorrevole su due piani, alto oltre 5 metri, progettato e realizzato da La Tecnica, veniva montato per una delle maggiori banche africane di investimento.
In un anno La Tecnica sviluppa circa 1.000 offerte commerciali di archivi progettati e realizzati a Cles che vanno ad arredare musei, biblioteche, università, banche, tribunali, ospedali ed industrie in tutto il mondo. L'azienda, la quale produce al proprio interno la quasi totalità dei prodotti che commercializza, realizza l'85% del fatturato con clienti italiani, mentre il 15% dello stesso è frutto di esportazioni verso paesi europei ed extra-europei (dalla Svizzera agli Emirati Arabi Uniti)
Nella progettazione, gestione, amministrazione, produzione ed installazione di archivi e scaffali – sette i modelli che figurano oggi nel catalogo la tecnica – La Tecnica occupa 30 persone, con 4 soci attivi e 26 dipendenti e residenti in Val di Non e dintorni. Zero ore di cassa integrazione, in questi anni difficili, e la prospettiva di incrementare giro d'affari e lavoro. Una realtà produttiva che genera sul territorio un significativo indotto, considerato che tra le aziende iscritte nel registro fornitori, ben 131 hanno sede sul territorio provinciale.
Se si chiede a Giorgio e Luisa Marta Preti il perché di tanto entusiasmo nell'investire in nuovi macchinari, immobili e progetti di sviluppo, la loro risposta è semplice: "Nostro padre ci ha lasciato un'azienda sana ed in crescita, tocca a noi fare altrettanto con i nostri figli e nipoti".

Servizio fotografico ed immagini video a cura dell'Ufficio stampa -