Sabato, 05 Gennaio 2013 - 02:00 Comunicato 23

Poco fa conferenza con Pacher, Gilmozzi, Mellarini e il sindaco Welponer. In segno di lutto, sobrietà alla Coppa del Mondo
CERMIS: PROVINCIA E COMUNE DI CAVALESE FANNO IL PUNTO

Cordoglio unanime per una tragedia che ha spezzato sei vite e decisa sottolineatura delle circostanze di imprudenza e violazione delle più elementari norme di sicurezza nelle quali la tragedia stessa è maturata. Così le istituzioni trentine - Provincia autonoma di Trento e Comune di Cavalese - all'indomani dell'incidente che, sul Cermis, registra il triste bilancio di sei morti e due feriti.
A fare il punto della situazione - dopo la notte passata fianco a fianco dei soccorritori - dapprima in una riunione operativa e successivamente in una conferenza stampa presso il Comune di Cavalese, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, gli assessori Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini, il sindaco Silvano Welponer, il dirigente della protezione civile, Roberto Bertoldi, i responsabili del Comitato promotore della Coppa del mondo e della Societá Impianti a fune Alpe Cermis, Piero Degodenz e Giulio Misconel.-

"Siamo scossi da quanto accaduto - ha ribadito il presidente Pacher - e tutta la comunitá trentina si stringe attorno ai familiari, ai parenti e agli amici delle vittime. Si tratta di un momento di dolore che ci vede uniti e che ha visto, va sottolineato, una immediata mobilitazione di tutto l'apparato della nostra protezione civile al quale va, ancora una volta, la nostra riconoscenza".
"Altresì va però aggiunto - sottolineano concordi il presidente Pacher, gli assessori Gilmozzi e Mellarini, il sindaco Welponer, Degodenz e Misconel - che questo tragica circostanza si è verificata in un territorio che della sicurezza e della responsabilitá ha fatto, da tempo, l'architrave delle sue politiche ambientali e turistiche. I primi importanti rilievi sulla dinamica dell'incidente ci permettono infatti di affermare, in attesa ovviamente della conclusione dell'inchiesta giudiziaria, che quanto è avvenuto sembra essere nato in una situazione di violazione di qualsiasi norma di sicurezza e buon senso".
È infatti risaputo che la norma provinciale prevede la presenza di mezzi meccanici sulle piste di sci solo per motivi di sicurezza o soccorso o per motivi strettamente di servizio. È questo non è certamente il caso di quanto avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, lungo la pista del Cermis, dove il mezzo trainato dalla motoslitta non era addirittura idoneo al trasporto di persone, oltre che a non avere ovviamente alcuna autorizzazione, che in nessun caso è mai stata concessa sulle piste trentine.
"La nostra vicinanza al dolore si accompagna - ha aggiunto il presidente Pacher - alla condivisione delle scelte di sobrietà, in segno di lutto, fatta dal Comitato organizzatore della Coppa del mondo che ha deciso di bandire qualsiasi momento di festa e di musica".
Infine, va ricordata l'immediata mobilitazione della protezione civile trentina, oltre che delle forze dell'ordine. Sul posto, ieri sera, quattro equipaggi di Trentino emergenza ed enti convenzionati, 35 vigili del fuoco volontari di Cavalese e di altri corpi dell'Unione distrettuale di Fiemme, 23 persone del Corpo Soccorso Alpino e speleologico, il personale della Societá Impianti a Fune Alpe Cermis, tre esperti dell'Associazione Psicologi per i popoli.
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