Giovedì, 19 Dicembre 2013 - 02:00 Comunicato 3547

Apprezzata l'iniziativa di coinvolgere i lavoratori
CENTRALE UNICA DI EMERGENZA: VIA AI TAVOLI TECNICI

La Centrale Unica di emergenza si farà; perché è utile al servizio fornito ai cittadini, perché lo prevede una legge approvata dal Consiglio provinciale e perché è nei programmi dell'esecutivo provinciale. E' stato molto chiaro l'assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini che questa mattina ha aperto la riunione informativa, da lui convocata assieme all'assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re, con i rappresentanti sindacali dei Vigili del fuoco e degli operatori del 118. "Si farà – ha aggiunto – con il contributo di tutti e attraverso la condivisione di un percorso, senza decisioni calate dall'alto". Questa mattina si è deciso infatti di far partire, appena dopo le festività, dal 15 gennaio prossimo, una serie di tavoli tecnici di confronto con i sindacati e con gli operatori interessati, per sciogliere i nodi organizzativi e logistici che devono essere ancora affrontati. Da parte sindacale è stata apprezzata l'iniziativa di organizzare questo primo appuntamento, definito di carattere politico e preliminare, a cui faranno seguito quelli operativi e decisionali. Hanno partecipato all'incontro, che si è tenuto presso il palazzo della Provincia, anche Luciano Flor, direttore generale dell'APSS, Alberto Zini, direttore di Trentino Emergenza, Roberto Bertoldi, dirigente generale del Dipartimento Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, Luisa Zappini, dirigente dell'Agenzia Centrale unica di Emergenza, Silvio Zanetti, dirigente del Servizio Antincendi e protezione civile, Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento Lavoro e Welfare, oltre ai sindacati CGIL, CISL, UIL, FENALT, Nursing Up e Co.E.S. (Conducenti emergenza sanitaria).-

"Abbiamo voluto – ha spiegato l'assessore Mellarini – incontrare i rappresentanti dei lavoratori perché crediamo che un progetto così importante possa essere portato a compimento, in tempi certi e con soddisfazione da parte di tutti, solo attraverso la conoscenza dei vari passaggi di un percorso articolato e con la partecipazione di chi dovrà operare concretamente all'interno della Centrale Unica di Emergenza. Non vogliamo che le scelte siano calate dall'alto perché abbiamo bisogno del supporto e del contributo di tutti, nel superiore interesse della comunità trentina ad avere un servizio di emergenza ancora migliore di quello, già ottimo, che ha. Sono molto soddisfatto della risposta positiva alla nostra iniziativa e del fatto che non si metta in discussione l'utilità di arrivare ad un numero unico di emergenza. Ringrazio particolarmente le organizzazioni sindacali per la disponibilità e la collaborazione dimostrate".
"Credo – ha aggiunto l'assessora Borgonovo Re - che possiamo partire da un elemento di condivisione che è quello della necessità di garantire ai cittadini un unico punto di accesso in caso di emergenza. I tempi cambiano e impongono adattamenti e, per ottimizzare quello che abbiamo a disposizione, dobbiamo collaborare e fare alleanze tra tutti i soggetti coinvolti nel servizio di emergenza. L'obiettivo che condividiamo è semplificare la vita ai cittadini e il lavoro di chi opera nel campo del soccorso. Quindi è bene procedere assieme, passo dopo passo, affrontando gradualmente tutti i problemi che ci troveremo davanti. In questo può essere di aiuto cominciare a condividere la sede, a mettere assieme lo spazio in cui si opera."
La Centrale unica di emergenza è stata avviata, con una deliberazione del due agosto scorso, in forma di Agenzia della Provincia, sulla base di quanto previsto dalla legge provinciale 1 luglio 2011, n.9. Dotata di autonomia amministrativa, tecnica e operativa la Centrale unica di emergenza dovrà svolgere, una volta a regime, il servizio continuato di ricezione degli allarmi e delle richieste di soccorso tecnico e sanitario urgenti attraverso un numero unico di emergenza. Dovrà smistare le richieste alle strutture deputate ad effettuare i soccorsi. Nel caso di incendi e calamità dovrà allertare le strutture operative della protezione civile. Attraverso di essa tutti gli enti e le strutture deputate all'emergenza opereranno con un'unica regia; questo nella previsione di dare attuazione alle disposizioni dell'Unione europea che prevedono un'intervento coordinato multidisciplinare, nella logica del Numero Unico di Emergenza (N.U.E.)112.
I possibili problemi logistici e di spazi, il tema del personale e delle dotazioni organiche, la valorizzazione di tutte le componenti impiegate nel soccorso, l'interpretazione e l'applicazione di alcuni articoli della legge istitutiva: su questi temi i sindacati hanno chiesto un confronto costante e si sono dichiarati disponibili a partecipare ad appositi tavoli tecnici di approfondimento. Concludere in tempi certi va bene, come pure arrivare ad un numero unico per l'emergenza, è stato detto, ma le cose devono essere fatte con cura e con il contributo di tutti, per arrivare al miglior risultato possibile.
Luisa Zappini ha ripercorso i passaggi fin qui realizzati, illustrando a grandi linee anche il progetto di portare l'attuale sede della centrale operativa del 118 presso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trento. In questa fase transitoria, ha spiegato, si pensa ad avvicinare le due centrali operative, lasciando che, per il momento, tutte e due continuino ad operare, collaborando. A questo primo passaggio, risolti tutti i possibili problemi tecnici e organizzativi, dovrebbe seguire progressivamente la completa integrazione tra le due centrali, per arrivare alla piena operatività della Centrale unica di emergenza. (lr) -