Venerdì, 11 Ottobre 2019 - 16:15 Comunicato 2476

Boscia Tanjevic l'allenatore educatore: “Preparavo i miei giocatori alla vita”

Fenomeno del basket e della panchina. Ha fatto la storia del pallacanestro degli ultimi 50 anni, prima da giocatore e poi da allenatore. E ha scritto una delle pagine più belle del basket italiano, mai così in alto come con lui e quell'oro ai campionati europei del 1999. Boscia Tanjevic si sorprende che siano già passati vent'anni da quel fantastico bronzo: “allora vuol dire che sono proprio vecchio - sorride sornione con il suo inconfondibile accento – eppure ricordo tutto di quell'avventura, come fosse ieri”. Il meet&greet con Tanjevic al camp basket di piazza Dante è un tuffo nel passato e nei ricordi, dal trionfo in coppa campioni con il Bosna Sarajevo alla “galoppata incredibile” della Stefanel Trieste dalla B1 alla finale di Coppa Korac.

Ricordi di altri tempi “quando il mercato non esisteva e i giocatori non erano professionisti”, dice con nostalgia il 'papà cestistico' di tantissimi indimenticabili campioni, gente capace di segnare 40 punti a match come Mirza Delibasic. Il viaggio nella storia del basket degli ultimi 50 anni non poteva che terminare con l'argento mondiale della Turchia nel 2010, un secondo posto che non sa per nulla di sconfitta, perchè Tanjevic è cresciuto nella cultura inglese, dove i secondi posti e le sconfitte si appuntano al petto quasi al pari delle vittorie, “perchè sono passaggi che fanno crescere”. Nonostante le cinque finali perse Tanjevic non rimpiange nulla e oggi guarda il basket in tv da tifoso e non più da esperto, senza badare a schemi e azioni.
Attorniato da tanti ragazzi appassionati che palleggiano nel camp basket, Boscia Tanjevic veste anche i panni saggi del consigliere: “io sono stato un allenatore-educatore, ho cercanto di preparare i miei giocatori per la vita e ho sempre chiesto loro che cosa volevano fare da grandi”. Lo sport dà tanto ma non è tutto. Scuola e famiglia sono elementi chiave nella vita di un atleta. Tanjevic l'educatore chiude il suo intervento con un invito ai genitori dei campioni di domani a “investire sul loro futuro, mandandoli a studiare, per esempio negli Usa, dove sport e studio non si escludono uno con l'altro, ma sono un binomio vincente”.



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