
Ricordi di altri tempi “quando il mercato non esisteva e i giocatori non erano professionisti”, dice con nostalgia il 'papà cestistico' di tantissimi indimenticabili campioni, gente capace di segnare 40 punti a match come Mirza Delibasic. Il viaggio nella storia del basket degli ultimi 50 anni non poteva che terminare con l'argento mondiale della Turchia nel 2010, un secondo posto che non sa per nulla di sconfitta, perchè Tanjevic è cresciuto nella cultura inglese, dove i secondi posti e le sconfitte si appuntano al petto quasi al pari delle vittorie, “perchè sono passaggi che fanno crescere”. Nonostante le cinque finali perse Tanjevic non rimpiange nulla e oggi guarda il basket in tv da tifoso e non più da esperto, senza badare a schemi e azioni.
Attorniato da tanti ragazzi appassionati che palleggiano nel camp basket, Boscia Tanjevic veste anche i panni saggi del consigliere: “io sono stato un allenatore-educatore, ho cercanto di preparare i miei giocatori per la vita e ho sempre chiesto loro che cosa volevano fare da grandi”. Lo sport dà tanto ma non è tutto. Scuola e famiglia sono elementi chiave nella vita di un atleta. Tanjevic l'educatore chiude il suo intervento con un invito ai genitori dei campioni di domani a “investire sul loro futuro, mandandoli a studiare, per esempio negli Usa, dove sport e studio non si escludono uno con l'altro, ma sono un binomio vincente”.