Martedì, 24 Maggio 2022 - 10:07 Comunicato 1459

Ieri pomeriggio la presentazione del lavoro di restauro del cimelio che presto sarà riportato a Punta Linke
Bisesti a Peio per il restauro del motore della teleferica della Grande Guerra: "Motivo di orgoglio per questa comunità"

Un importante percorso di studio e ricerca e un esempio positivo di collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte: il progetto di restauro del motore della teleferica austroungarica di Punta Linke è stato presentato ieri pomeriggio a Peio, in una Sala polivalente al completo per le tante persone interessate all'iniziativa, alla presenza dell'assessore provinciale all'istruzione, università e cultura Mirko Bisesti.
L'assessore ha fatto i complimenti alla comunità di Peio per l'ampia partecipazione all'evento e ha ringraziato gli enti coinvolti e la scuola per il lavoro di tutela, conservazione e formazione, che ha visto protagonisti insegnanti e studenti dell'Istituto Pilati di Cles: "Soprintendenza, Comune, Museo della Guerra e scuola assieme in un'iniziativa che ha trasformato il sapere in saper fare, le competenze in praticità: è motivo di orgoglio per questa comunità, che possiede un pezzo di storia, averlo valorizzato e trasmesso in una chiave nuova e diversa ai ragazzi. Siete riusciti a metter in atto una sinergia che può dare molti benefici; questi sono luoghi di grande bellezza paesaggistica e naturalistica, ma sanno anche trasmettere qualcosa in più, un progetto culturale che punta a nuove iniziative e che può far conoscere la vostra comunità come capace di dire la sua nel panorama culturale del nostro territorio", ha detto Bisesti.
Alla presentazione sono intervenuti anche il sindaco Alberto Pretti e l'assessore alla cultura del Comune di Peio Viviana Marini, il direttore dell’Ufficio beni archeologici Franco Nicolis, il direttore del Museo “Pejo 1914-1918. La guerra sulla porta” Maurizio Vicenzi e il dirigente dell’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “C.A. Pilati” di Cles Alfredo Romantini.
Protagonista della serata, il motore della teleferica della Grande Guerra, che è stato mostrato nel suo movimento meccanico con un'attivazione manuale e che presto verrà ricollocato a Punta Linke, a oltre 3.600 metri di altitudine.
L'assessore all'istruzione, università e cultura Mirko Bisesti con il sindaco di Peio Alberto Pretti e il direttore dell’Ufficio beni archeologici Franco Nicolis che mostra il restaurato motore della teleferica austroungarica di Punta Linke [ Archivio Ufficio Stampa Pat]

Nicolis, ricordando che a Punta Linke non c'è un museo fatto di vetrine e oggetti, ma un sito "con ancora l'odore della guerra", ha sottolineato la complessità del progetto, la proficua collaborazione con gli enti coinvolti e in particolare il valore aggiunto della presenza della scuola. Romantini ha espresso l'entusiasmo con il quale è stato accolta l'iniziativa: "Quando i ragazzi provano piacere nel fare un'attività si parla di 'apprendimento con gusto', è il caso di questo progetto, che ha dato agli studenti la grandissima opportunità di migliorare le proprie competenze, toccando con mano qualcosa che ha fatto la storia, ma anche di mettersi alla prova nel trovare la soluzione più adeguata per portare avanti il lavoro. Anche la possibilità di lavorare in gruppo è un tipo di competenza che hanno esercitato in questa occasione e che sarà loro molto utile nel mondo del lavoro".
Il motore che faceva funzionare la teleferica è un monocilindrico München-Sendling, a gasolio o nafta, della potenza di otto cavalli, in produzione dal 1908. Nel 2012 la Soprintendenza ha portato a valle i diversi elementi che lo costituivano e ha curato il restauro conservativo. Il progetto, coordinato dagli insegnanti Sergio Cavallar, Gabriele Bortolotti e Gionny Preti, ha coinvolto gli studenti del Pilati con l’acquisizione di dati storici, l’apprendimento di nozioni di conservazione e restauro, rilievi e studi per la progettazione. Sono quindi stati realizzati elementi in acciaio e alluminio, per distinguere le parti nuove da quelle originali e ad oggi il motore può essere attivato manualmente, grazie alla ricomposizione e integrazione di albero a gomito, bronzine, cappello di biella e puleggia motrice. 

Il sito di Punta Linke
Inaugurato ed aperto al pubblico nel 2014, il sito di Punta Linke, a 3.629 metri di altitudine nei pressi del rifugio Vioz Mantova, nel Comune di Peio, risale al fronte austriaco della Grande Guerra, dove si trovava la stazione di transito della teleferica per il rifornimento delle postazioni su quello che era il fronte di guerra più alto d’Europa. Per garantirne la conservazione, la struttura è stata adeguatamente restaurata e ogni anno, in concomitanza della apertura al pubblico, al suo interno vengono ricollocati, nell’esatta posizione in cui si trovavano al momento dell’abbandono, tutti i reperti rinvenuti, accuratamente restaurati. In questi anni il sito di Punta Linke ha suscitato grande interesse, registrando migliaia di presenze di visitatori.

(sil.me)


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