
Nicolis, ricordando che a Punta Linke non c'è un museo fatto di vetrine e oggetti, ma un sito "con ancora l'odore della guerra", ha sottolineato la complessità del progetto, la proficua collaborazione con gli enti coinvolti e in particolare il valore aggiunto della presenza della scuola. Romantini ha espresso l'entusiasmo con il quale è stato accolta l'iniziativa: "Quando i ragazzi provano piacere nel fare un'attività si parla di 'apprendimento con gusto', è il caso di questo progetto, che ha dato agli studenti la grandissima opportunità di migliorare le proprie competenze, toccando con mano qualcosa che ha fatto la storia, ma anche di mettersi alla prova nel trovare la soluzione più adeguata per portare avanti il lavoro. Anche la possibilità di lavorare in gruppo è un tipo di competenza che hanno esercitato in questa occasione e che sarà loro molto utile nel mondo del lavoro".
Il motore che faceva funzionare la teleferica è un monocilindrico München-Sendling, a gasolio o nafta, della potenza di otto cavalli, in produzione dal 1908. Nel 2012 la Soprintendenza ha portato a valle i diversi elementi che lo costituivano e ha curato il restauro conservativo. Il progetto, coordinato dagli insegnanti Sergio Cavallar, Gabriele Bortolotti e Gionny Preti, ha coinvolto gli studenti del Pilati con l’acquisizione di dati storici, l’apprendimento di nozioni di conservazione e restauro, rilievi e studi per la progettazione. Sono quindi stati realizzati elementi in acciaio e alluminio, per distinguere le parti nuove da quelle originali e ad oggi il motore può essere attivato manualmente, grazie alla ricomposizione e integrazione di albero a gomito, bronzine, cappello di biella e puleggia motrice.
Il sito di Punta Linke
Inaugurato ed aperto al pubblico nel 2014, il sito di Punta Linke, a 3.629 metri di altitudine nei pressi del rifugio Vioz Mantova, nel Comune di Peio, risale al fronte austriaco della Grande Guerra, dove si trovava la stazione di transito della teleferica per il rifornimento delle postazioni su quello che era il fronte di guerra più alto d’Europa. Per garantirne la conservazione, la struttura è stata adeguatamente restaurata e ogni anno, in concomitanza della apertura al pubblico, al suo interno vengono ricollocati, nell’esatta posizione in cui si trovavano al momento dell’abbandono, tutti i reperti rinvenuti, accuratamente restaurati. In questi anni il sito di Punta Linke ha suscitato grande interesse, registrando migliaia di presenze di visitatori.