Sabato, 12 Ottobre 2019 - 18:52 Comunicato 2526

Big data, la rivoluzione dei numeri

Quanto sono importanti le statistiche nel mondo dello sport? Ne hanno parlato in Sala Depero Adriano Bacconi (commentatore e ideatore del software DigitalSoccer), Roberto De Zerbi (allenatore del Sassuolo calcio), Davide Mazzanti (ct della nazionale femminile di volley), Ottavio Crivari (fondatrice di Mathesia e Math&Sport) e Tommaso Refini (dirigente di Stats Perform).

Adriano Bacconi è stato uno dei primi a portare i dati statistici all’interno dello sport. <Ho iniziato a trattare i big data negli anni 90 - afferma - Qualcuno ha iniziato prima di me a dire il vero, il primo grande innovatore del calcio è stato Valery Lobanosky, che quando cominciò ad allenare la Dinamo Kiev chiese prima di tutto un computer. Julio Velasco (uno dei più grandi allenatori di volley, ndr) è stato un altro che ci ha creduto fortemente. Penso che i dati non siano dei numeri freddi: se la statistica è usata con intelligenza può aumentare sensibilmente le prestazioni dei giocatori. Nel 1994 mettemmo sul mercato il primo software per fare l'analisi della partita. Nei mondiali che si disputarono quell’anno negli Stati Uniti mostravamo i report all'intervallo dei match dell’Italia".

Roberto De Zerbi sostiene che bisogna fare attenzione a quali numeri utilizzare e quali no. “È cambiato molto rispetto al passato, oggi è tutto un altro calcio e la modalità di lavoro è diversa. Se i numeri sono a supporto di un'idea ben chiara aiutano tantissimo, ma se sono presi a caso creano solo confusione. Però l'anima, il cuore, il cervello e la passione di un calciatore non possono essere numerati, e sono soprattutto quelli a fare la differenza”.

Davide Mazzanti riconosce i meriti del suo predecessore. “Velasco ha portato l'innovazione nel volley, ma finora nel nostro sport i dati sono sempre stati utilizzati valutando un solo fondamentale alla volta. Noi stiamo cercando invece di utilizzare i numeri in un modo diverso, guardando quanto un giocatore incide nel complesso all’interno di un'azione”.

Tommaso Refini dirige il business italiano di Stats perform, azienda leader nella tecnologia applicata allo sport. “Siamo la prima azienda del mondo che si occupa di raccolta dati e tecnologie che vengono messe a supporto di questi dati. Siamo arrivati ad un punto dove abbiamo fin troppi dati a disposizione. Sarà cruciale trovare la chiave per renderli davvero utili, prendendo le scelte nel tempo più breve e studiando nel dettaglio un avversario avendo pochissimo tempo a disposizione”. 

Ottavio Crivaro usa la matematica per realizzare applicazioni che porta sul campo per supportare le squadre. “Big data vuol dire tanti dati, ma anche che i dati sono molto variabili tra di loro. Sono dati molto veloci. Bisogna saper sfruttare questo patrimonio con i giusti strumenti, interpretando quello che è successo”.

Che cosa dobbiamo aspettarci nel futuro dei big data? “La vera scommessa sarà quella di trasformare le percezioni in dati” dice Bacconi, mentre per Crivaro sarà “l'avvento del 5g a portare nuove importanti innovazioni, con la possibilità che già abbiamo ora di utilizzare anche la realtà aumentata”. 



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