
Il primo appuntamento, in calendario sabato 16 luglio, metterà a fuoco il tempestivo contributo di Faganello al racconto per immagini delle proteste del Sessantotto, che a Trento trovarono un centro propulsore nella Facoltà di Sociologia, nata nel 1962 e capace di attrarre giovani e docenti da tutta Italia con un’offerta innovativa di respiro internazionale. Nelle fotografie dell’autore si ritrovano i cortei, le bandiere, gli slogan e i lunghi tazebao della contestazione che prese di mira la gerarchia, l’autorità costituita, il conservatorismo borghese, avvicinando i giovani ai grandi temi politici, dalle lotte operaie alla guerra in Vietnam.
Alla conversazione parteciperanno autorevoli testimoni e protagonisti dell’epoca, quali Marco Boato, Vincenzo Calì, Giancarlo Salmini e il fotografo Gianni Zotta, che di Faganello fu allievo e collaboratore in anni che segnarono anche una felice stagione del fotogiornalismo italiano.
L’incontro, moderato dalle curatrici della mostra, Katia Malatesta e Marta Villa, sarà aperto inoltre ai ricordi dei partecipanti al concorso che hanno portato in mostra l’eco del movimento giovanile a Campodenno e nei paesi vicini.
Il programma inizierà alle 16.30 con la visita del castello e delle mostre in corso. Per informazioni sulle condizioni di ingresso (intero: € 10, ridotto € 8) e prenotazioni telefonare al numero 0463-830133 o scrivere all’indirizzo mail info@visitvaldinon.it.
“Beata Gioventù. Da Faganello a Instagram” è un progetto della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Comune di Campodenno, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento, Club per l’UNESCO di Trento e Pro Loco Castel Belasi di Campodenno.
Gli appuntamenti collegati, promossi di concerto con l’Azienda per il Turismo Val di Non, proseguiranno sabato 13 agosto con una conversazione dedicata ai “Giovani di oggi”.