
Droga e bullismo sono ormai vere e proprie piaghe che negli ultimi quattro anni, come ha ricordato il Ministro dell'Interno Angelino Alfano, in Italia sono costati la vita a dodici studenti morti per droga ed altri due, morti suicidi per ragioni attribuite ad atti di bullismo. Si tratta di uno strumento in più, del tutto gratuito, dedicato alla cittadinanza, agli insegnanti, ai genitori, alle forze dell'ordine e soprattutto agli stessi giovani, in un'ottica di sicurezza partecipata. Nel corso del tempo, infatti, si è evidenziato un aggravamento delle modalità con cui vengono commessi gli atti di bullismo e una maggiore violenza, oltre a un aumento dell'aggressività generale soprattutto nelle fasce adolescenziali della popolazione.
Il Trentino non è esente dal bullismo: alcune ricerche condotte negli anni scorsi hanno rilevato che il fenomeno è presente, seppur in misura più contenuta rispetto ad altre zone d'Italia; se è difficile quantificare in modo preciso l'incidenza del fenomeno a livello scolastico, sappiamo però ad esempio che nel primo semestre 2014 sono state cinque le segnalazioni pervenute o raccolte dalle forze dell'ordine. In Trentino, come nel resto d'Italia, vi sono poi forme di disagio adolescenziale che si riscontrano nei processi educativi e formativi: sono in aumento diversi comportamenti distruttivi e auto-distruttivi, che si manifestano anche a scuola, come anche un'aggressività indistinta che si rivolge sia a persone (nell'ambito scolastico spesso è rivolta agli insegnanti), che a oggetti. In questi anni sono stati attivati in provincia alcuni progetti anti-bullismo a livello di comuni, oppure da singole scuole in autonomia, ma va anche ricordato il progetto"Campus", nato in forma sperimentale nel 2008 e, successivamente, attraverso il sostegno della Provincia autonoma di Trento, esteso agli istituti tecnici e alla formazione professionale. Il progetto mira proprio alla riduzione del disagio adolescenziale e del malessere diffuso fra i giovani, nonché a migliorare gli assetti educativi che sono alla base dell'apprendimento.
Prevenire e contrastare il bullismo è dunque l'obiettivo della campagna nazionale che, in Trentino, è coordinata dal Commissariato del Governo per la provincia di Trento e dalla Questura di Trento, con la collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Per segnalare episodi di bullismo o casi di spaccio o consumo di stupefacenti, e fenomeni collegati, che avvengono dentro o nei pressi delle scuole è sufficiente inviare un sms al numero verde 43002. Il messaggio, che dovrà contenere l'indicazione della Provincia nella quale si è verificato l'evento, arriverà direttamente alla sala operativa della Questura permettendo così un tempestivo intervento da parte della Polizia di Stato o dell'Arma dei Carabinieri.
Accanto all'attivazione del numero, in Trentino si è pensato anche ad un'altra iniziativa per sensibilizzare e informare: "Bullismo e droghe spengono la vita. Accendila basta un sms", è infatti il messaggio che compare nelle locandine e nei segnalibri predisposti dalla Provincia autonoma di Trento, di concerto con il Commissariato del Governo e la Questura. Le locandine saranno date alle scuole della provincia, mentre circa 36.000 segnalibri saranno distribuiti fra i ragazzi e alle ragazze che frequentano le scuole secondarie di primo e di secondo grado del Trentino.
Immagini a cura dell'Ufficio Stampa
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