Martedì, 30 Ottobre 2012 - 02:00 Comunicato 3375

Al centro dell'attenzione la necessità di ridurre la spesa corrente salvaguardando quella per investimenti
BILANCIO 2013 E PLURIENNALE: APPROVATO DALLA GIUNTA IL DISEGNO DI LEGGE

"Il cambiamento che oggi il Trentino deve affrontare è un cambiamento di sistema, che comporta un riposizionamento strutturale della finanza provinciale e il conseguente riorientamento delle politiche e delle azioni. Vi è la consapevolezza che si tratta anche di un cambiamento culturale radicale, che coinvolge tutte le istituzioni e l'intera società e che richiede a tutte le componenti della società civile una partecipazione responsabile agli sforzi che il Trentino sta affrontando per riprendere il sentiero della crescita". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, riassume così lo spirito della manovra finanziaria per il 2013, varata oggi dalla Giunta provinciale: una vera e propria sfida rispetto al passato posto che per la prima volta il bilancio della Provincia è connotato da una dinamica strutturale negativa, cioè con un calo non di natura congiunturale ma permanente delle risorse, che è contenuto per il 2013 nel 3,1% ma che è destinato a caratterizzare significativamente anche i bilanci futuri.-

La Giunta provinciale di Trento ha dunque approvato questo pomeriggio il disegno di legge riguardante il Bilancio di previsione 2013 e pluriennale 2013-2015. La riduzione delle risorse pubbliche a disposizione della Provincia, dovuta a diversi fattori, fra cui il calo del gettito fiscale e gli impegni assunti con lo Stato in materia di concorso al miglioramento della finanza pubblica e al miglioramento dei saldi del patto di stabilità, hanno imposto una riduzione della spesa corrente, al fine di salvaguardare quella in conto capitale, in particolare gli investimenti considerati strategici per lo sviluppo del Trentino. La spesa corrente dovrà essere ridotta nel 2013 del 2% rispetto al 2012. Del 9 % invece quella in conto capitale. Le risorse complessivamente a disposizione per il 2013 si attestano sui 4,5 miliardi di euro.

Diversi i fattori che incidono sulla manovra che il Governo provinciale sottopone ora all'approvazione del Consiglio, certamente una delle più delicate della storia recente. Fra questi in primo luogo naturalmente gli effetti della crisi economica internazionale e della recessione che interessa l'Italia in particolare, con una contrazione prevista del pil nazionale nel 2012 del 2,4 %. In Trentino la contrazione sarà invece più contenuta, attorno all'1-1,3 %. La crisi continua a produrre comunque effetti negativi anche qui, in particolare sul fronte delle devoluzioni fiscali, che dovrebbero calare quest'anno del 3,4%, in quanto opera la riserva all'erario del maggior gettito dovuto alla crescita della pressione fiscale.
A questo si aggiunge l'effetto della manovra dello Stato per il risanamento dei conti pubblici, che nessuno aveva immaginato avrebbe impattato con tempi così accelerati e così pesantemente sulla finanza locale. Le riserve all'erario, ovvero le somme che lo Stato ha deciso di trattenere per sé, oggetto di contenzioso perché contrarie al dettato dello Statuto di Autonomia, dovrebbero far durare i loro effetti per i prossimi quattro anni. Vi sono poi gli accantonamenti obbligatori - somme che la Provincia non può spendere, pur disponendone - e la riduzione progressiva dei gettiti arretrati, una voce importante del Bilancio provinciale, che spariranno definitivamente nel 2017.
Le prospettive di crescita, per il Trentino, inducono comunque a guardare con fiducia al futuro. Per il 2013 è comunque prevista una crescita, anche se piuttosto contenuta (attorno allo 0,6%), ma la previsione per il 2014 parla di una percentuale pari all'1,4%.

Nel 2013 è previsto complessivamente un calo di risorse di circa il 3%. Il Bilancio provinciale si attesta dunque sui 4,5 miliardi di euro.
L'obiettivo generale che la Giunta si propone con la sua manovra riguarda in particolare il contenimento della spesa corrente, realizzabile attraverso un'accelerazione delle procedure di razionalizzazione e di contenimento delle spese di funzionamento della macchina amministrativa nel suo complesso. Ad esempio: blocco totale del turn over di personale, ulteriore centralizzazione dell'acquisto di beni e servizi, compattamento delle strutture che svolgono funzioni simili e così via. E' prevista inoltre l'adozione, anche da parte di enti e soggetti esterni al settore pubblico provinciale, finanziati in via prevalente dalla Provincia, di azioni analoghe a quelle che interesseranno gli enti della Provincia.
Sul versante della spesa in conto capitale emerge parimenti la necessità di una incisiva revisione degli investimenti programmati (piani, accordi di programma, accordi con lo Stato, interventi ricorrenti come Progettone, manutenzione strade e così via) selezionando quelli che sono realmente indispensabili allo sviluppo e salvaguardando in particolar modo gli interventi in favore dei giovani e dell'imprenditoria giovanile, i contributi per l'innovazione e l'internazionalizzazione del sistema produttivo, la ricerca e tutti gli altri investimenti che possono favorire una crescita della competitività del sistema-Trentino.

Spiega il presidente Lorenzo Dellai: "Con l'impostazione della terza fase della strategia anticrisi, dopo quelle già attraversate a partire dal 2008, la Giunta ha messo a fuoco tutta una serie di misure strutturali orientate a sostenere la crescita e l'equità, pur in un quadro della finanza pubblica non più in aumento, ma anzi con tendenze al peggioramento. Questa strategia è indirizzata in particolare ad un uso della domanda pubblica non più come 'sostituto' di quella privata, ma come 'attivatore del potenziale competitivo' del sistema locale e che punta a coniugare crescita, coesione sociale e rigore nei conti pubblici. Si tratta di uno sforzo importante, complesso, 'mirato', che tutte le componenti della società trentina devono sentirsi impegnati a sostenere. Uno sforzo che può generare però anche delle opportunità, nei termini di quel rinnovamento complessivo della nostra piattaforma produttiva e del nostro sistema di welfare che peraltro abbiamo già avviato in questi anni con misure pionieristiche e innovative, a cui spesso il resto del Paese ha guardato con interesse. Abbiamo detto più volte che, dopo questa crisi, nulla resterà come prima, e confermiamo che sarà così. Ma aggiungiamo anche che tutto dovrà uscire da questo percorso migliorato e rafforzato."

Scheda: gli obiettivi della manovra di Bilancio 2013

In relazione al nuovo contesto di riferimento l'impostazione programmatico-finanziaria in cui si colloca il bilancio 2013 è focalizzata essenzialmente sui seguenti obiettivi fondamentali:

a) promuovere azioni e misure di carattere strutturale volte a fronteggiare la crisi e sostenere la crescita e l'equità in un quadro di finanza pubblica non più in aumento, ma anzi connotato da prospettive di peggioramento.
Rilievo presentano in tale aspetto gli interventi per ridurre il cuneo fiscale al fine di accrescere la produttività del lavoro e la competitività delle imprese e del sistema economico trentino, il progetto per l'imprenditorialità giovanile e per le start up innovative nei settori tecnologici, le politiche del lavoro e le ingenti dotazioni finanziarie per la conferma dei livelli di welfare, nonché gli investimenti di contesto essenziali per migliorare le condizioni di competitività e di attrattività del nostro territorio;

b) definire una manovra forte e stringente di razionalizzazione e qualificazione della spesa pubblica incentrata su un processo di modernizzazione del sistema pubblico provinciale, in grado di supportare una trasformazione complessiva degli enti pubblici e dei rapporti delle amministrazioni con i cittadini e le imprese. Un sistema pubblico provinciale più moderno ed efficiente e meno costoso rappresenta una leva essenziale in grado di:
- costituire un significativo fattore di vantaggio competitivo e di attrazione per il territorio provinciale;
- assicurare una forte riduzione delle spese soprattutto di funzionamento, salvaguardando le risorse per gli investimenti essenziali per lo sviluppo;
- fornire servizi di maggiore qualità alla collettività;
- contribuire al corretto equilibrio della finanza pubblica.
Con il "Piano di miglioramento", recentemente approvato e che caratterizza estesamente la manovra finanziaria 2013, la pubblica amministrazione trentina da un lato riorganizza le attività e le istituzioni e riordina i confini dell'intervento pubblico, dall'altro riduce significativamente i costi di funzionamento e le spese di carattere discrezionale, individuando pure gli ambiti e i servizi che possono essere affidati o gestiti con il coinvolgimento degli operatori privati. L'obiettivo è in definitiva di trasformare la pubblica amministrazione trentina in un'efficiente piattaforma digitale che gestisce le relazioni tra i cittadini e gli enti erogatori dei servizi, supporta i processi di innovazione del sistema economico, accresce l'attrattività e la competitività del territorio, favorisce il controllo da parte dei cittadini e delle imprese dei livelli di efficienza e di efficacia della sua azione rendendo aperti e accessibili i dati generati nello svolgimento delle funzioni pubbliche;

c) salvaguardare e rafforzare l'autonomia finanziaria della Provincia che richiede innanzitutto la rigorosa e decisa difesa dell'assetto statutario definito nel 2009 con l'Accordo di Milano, contrastando con gli opportuni strumenti le manovre nazionali adottate in violazione delle prerogative statutarie; in secondo luogo va promossa la ricerca costante di un nuovo accordo con lo Stato sulla base della proposta già formulata all'inizio del 2012 e volta ad una nuova revisione in grado di assicurare nel rispetto dello Statuto il necessario e responsabile contributo della Provincia al risanamento finanziario del Paese tenuto conto dell'eccezionale difficoltà della finanza pubblica nazionale scaturita dalla crisi dei debiti sovrani.
In tale quadro, essenziale è pure salvaguardare con assoluto rigore gli eccellenti equilibri di bilancio che già caratterizzano la finanza provinciale quale condizione fondamentale per poter continuare a garantire non solo per il presente, ma anche per il futuro, la sostenibilità economica e sociale e le prospettive di sviluppo del nostro sistema.
Con la manovra sono a tal fine fissati e rispettati importanti vincoli finanziari: il mantenimento di un eccellente equilibrio strutturale del bilancio con un'incidenza della spesa corrente di poco superiore al 63% pur a fronte di una riduzione del volume delle risorse, in grado di confermare una dotazione di fondi per gli investimenti ancora ragguardevole; il permanere di una quota di risparmio pubblico significativamente sopra 1 miliardo di euro l'anno; il controllo del livello di indebitamento dell'intero sistema pubblico provinciale ad una quota attorno al 9% del PIL peraltro a fronte di coperture già iscritte nei bilanci e a vincoli di destinazione degli impieghi a progetti di investimento finalizzati alla crescita.
I predetti risultati sono inoltre conseguiti in coerenza e nel pieno rispetto di una strategia di finanza volta non solo ad evitare la crescita della pressione fiscale locale, ma pure a favorire ulteriormente un abbassamento dei tributi di competenza della Provincia con l'esenzione totale dall' IRAP per cinque anni per le nuove imprese e con ulteriori riduzioni dell'IRAP a sostegno dello sviluppo economico, con particolare riferimento all'export, all'aggregazione e alla crescita dimensionale delle imprese, alla riduzione dell'elevato cuneo fiscale e contributivo sul lavoro italiano (53,5%) che penalizza le prospettive del lavoro e delle imprese, infine al sostegno dei contratti di solidarietà espansivi. Complessivamente le agevolazioni IRAP comportano per il 2013 una riduzione di gettito per la Provincia pari a circa 74 milioni di euro, da valutare in un quadro di finanza pubblica italiana caratterizzato da una rilevantissima crescita del peso della tassazione locale che negli ultimi 15 anni è triplicato.
Un contributo significativo al rafforzamento dell'autonomia finanziaria della Provincia è assicurato poi dal progetto per la costituzione del nuovo "Fondo strategico di investimento territoriale" alimentato con risorse pubbliche regionali e provinciali, dei fondi pensione, di altri soggetti istituzionali nonché dalle banche locali. Si tratta di un fondo di investimento che potrà raggiungere volumi particolarmente significativi, potendo contare su apporti rilevanti della Regione e su quote dei consistenti volumi di risparmio locale attualmente gestito da attori istituzionali locali (circa 3,5 miliardi di euro).
Tale fondo finalizzato al sostegno di progetti di investimento prioritari per innescare processi di sviluppo del territorio (progetti di investimento delle imprese, di internazionalizzazione e di contesto), essendo costruito su un modello di autoalimentazione, potrà costituire uno strumento fondamentale pensato oggi in un periodo di relativa disponibilità finanziaria, ma destinato a diventare essenziale nel medio-lungo periodo, in quanto potrà compensare in parte, sul fronte delle risorse a sostegno delle politiche di sviluppo, la prevista riduzione a medio termine delle risorse pubbliche provinciali per l'esaurirsi degli effetti una-tantum dei gettiti arretrati definiti con l'Accordo di Milano.

In allegato: slides
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