Giovedì, 15 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3555

Presentata oggi a Trento la ricerca sulle assistenti familiari straniere in Trentino
BENESSERE DELLE "BADANTI", BENESSERE DELLA COMUNITÀ

Il pesante lavoro svolto dalle assistenti familiari poco si concilia con la qualità della vita delle stesse cosiddette "badanti", che sacrificano il loro benessere per la loro "missione" familiare e lavorativa. Ma è importante tenere presente che il benessere di queste donne significa, tra l'altro, anche benessere delle famiglie presso le quali lavorano. Se n'è parlato oggi a Trento alla presentazione della ricerca intitolata "Cercando il benessere nelle migrazioni. L'esperienza delle assistenti familiari straniere in Trentino", studio promosso dal Centro informativo per l'immigrazione dell'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza e realizzato da Maurizio Ambrosini e Paolo Boccagni, curatori tra l'altro del Rapporto sull'immigrazione in Trentino del Cinformi.-

Lo studio presentato oggi analizza i risultati di una ricerca qualitativa realizzata in provincia di Trento (dove si contano circa 4.200 assistenti familiari) che rivisita il lavoro di assistenza familiare delle donne migranti a partire dai loro vissuti soggettivi e dalle loro esperienze di socialità informale.
Oggi pomeriggio, presso il Palazzo della Regione, i lavori sono stati aperti dall'assessore Lia Giovanazzi Beltrami: "In Trentino - ha detto - migliaia di famiglie si affidano alle assistenti familiari. In questo settore in Italia l'attenzione è stata posta spesso solo sull'aspetto contrattuale, ma dobbiamo guardare alle cosiddette badanti innanzitutto come persone, prestando attenzione quindi anche al loro benessere. Un benessere che si ripercuote positivamente sulle persone accudite, sulle loro famiglie rimaste in patria e quindi sull'intera comunità. In Trentino, attraverso l'attività di studio e ricerca promossa da Cinformi, approfondiamo queste tematiche per anticipare i problemi che potrebbero nascere domani, intervenendo oggi con le politiche della convivenza. Accanto alle tante iniziative organizzate sul territorio in collaborazione con le associazioni di trentini e nuovi trentini - ha aggiunto l'assessore - abbiamo proposto e riproporremo a livello nazionale formule innovative nel campo dei documenti di soggiorno. Regole meno rigide per il soggiorno, ma anche nei contratti di lavoro, consentirebbero alle assistenti familiari di tornare periodicamente in patria dove le famiglie, senza la figura della madre e della moglie, rischiano di sfasciarsi".
Dopo l'assessore Lia Giovanazzi Beltrami ha preso la parola Maurizio Ambrosini, curatore della ricerca con Paolo Boccagni. Il professor Ambrosini ha tracciato il quadro di quello che rappresenta un vero e proprio sistema informale di welfare. "Noi - ha spiegato - viviamo una domanda di accudimento che non riusciamo a soddisfare. Una domanda che aumenta anche grazie alla crescita della speranza di vita. Questa richiesta non è semplicemente di un 'robot da cucina con le gambe': gli assistiti e le loro famiglie cercano e chiedono una compensazione dell'assenza forzata dei famigliari. Le badanti - ha detto quindi Ambrosini - diventano così le nuove componenti di una famiglia allargata, ma corrono una grande pericolo, quello del burnout. Bisogna quindi integrare il welfare informale delle badanti con quello formale, come i servizi medici e infermieristici. Bisogna poi lavorare su servizi integrativi e sostitutivi per consentire alle assistenti familiari di conciliare lavoro e famiglia".
Il secondo curatore della ricerca, Paolo Boccagni, ha messo in risalto il nodo centrale che lo studio ha voluto indagare, il benessere delle badanti: "Alcune assistenti familiari hanno il desiderio di tornare, altre intendono continuare ad alimentare qui la "ricchezza" che nel Paese d'origine non possono produrre; c'è la nostalgia per la terra d'origine ma c'è anche tanta voglia di avere, qui, degli spazi propri, per se stesse. Ma quali sono le condizioni e le aspettative di benessere delle badanti? Guardando al presente, lo slogan più adatto sembra essere 'se stanno bene gli altri (gli anziani assistiti e i famigliari in patria), allora sto bene anch'io'. Ma col passare del tempo - ha proseguito il sociologo Paolo Boccagni - le assistenti familiari hanno sempre più bisogno di cura anche per se stesse. In altre parole, lo svolgimento di una importante missione familiare e lavorativa, il grande sostegno che queste donne rappresentano per gli anziani in Italia e per gli affetti in patria, entra in conflitto con la loro autorealizzazione, con i loro meritati spazi e, quindi, con il loro benessere."
Milena Todeschi, Coordinatrice dell'Ufficio Polo sociale San Giuseppe, Santa Chiara, Ravina, Romagnano ha sottolineato, dal proprio osservatorio, il delicato ruolo sociale che le assistenti familiari svolgono ormai da diversi anni in Trentino: "Bisogna offrire - ha aggiunto - punti di ascolto psicosociale per le assistenti familiari e garantire servizi di sostegno e accompagnamento alle cosiddette badanti".
Giovanni Bertoldi, direttore dell'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Santo Spirito di Pergine Valsugana, ha parlato dell'assistenza agli anziani con uno sguardo d'insieme che ha coinvolto le RSA e naturalmente le badanti: "Stiamo passando da una fase - ha detto - dove erano le assistenti familiari a rappresentare un'alternativa alle RSA ad una nuova fase in cui sono le RSA ad offrire un'alternativa alle badanti. Le esigenze di assistenza infatti sono sempre più marcate e le famiglie hanno bisogno talvolta di "coprire" anche i ridotti periodi nei quali non possono contare sulla presenza delle badanti".
Le sfide presenti e future, è stato detto in estrema sintesi nelle conclusioni al termine della presentazione della ricerca, sono giungere ad una maggiore integrazione fra il sistema informale di cure (quello delle badanti) e il sistema dei servizi formali e al contempo garantire maggiori spazi di "sollievo" e socializzazione per le assistenti familiari. In tal modo si potrà aumentare il benessere delle badanti e, come è stato sottolineato più volte oggi, il benessere dell'intera comunità. (ac) -