Lunedì, 18 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1824

Il 20 giugno si celebra la Giornata mondiale del rifugiato
BELTRAMI: L'ACCOGLIENZA E' UN DOVERE

Cade mercoledì - 20 giugno - la Giornata mondiale del rifugiato. Nel 2011 il numero di persone costrette a fuggire dal proprio Paese ha fatto registrare un drammatico record: sono state infatti 800mila, il numero più alto dal 2000. In Trentino lo scorso anno sono arrivati, come si ricorderà, i profughi della guerra in Libia. La gran parte di essi erano persone provenienti da altri paesi dell'Africa che all'inizio del conflitto si trovavano in Libia come lavoratori migranti. 223 le persone accolte in Trentino. Per circa il 50% di essi è stato riconosciuto il diritto a una qualche forma di protezione. "L'accoglienza – afferma l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Beltrami Giovanazzi – non è una scelta ma un dovere, come sancisce l'articolo 10 della Costituzione italiana affermando che ‘lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge'. Il Trentino, attraverso l'impegno di istituzioni, terzo settore e mondo del volontariato, ha dimostrato di saper fare la propria parte,"-

"Nessuno sceglie di diventare rifugiato, eppure guerre e violenze separano milioni di persone dai propri cari. E una sola famiglia distrutta dalla guerra è già troppo". Così l'Agenzia Onu per i rifugiati descrive il vissuto di chi è costretto a lasciare il proprio Paese a causa di conflitti, discriminazioni politiche, religiose o razziali.
La Giornata mondiale del rifugiato 2012 è dedicata proprio a queste famiglie spezzate e al conflitto interiore di chi si trova di fronte a un bivio che porta a due percorsi, entrambi di sofferenza: uno in patria, rischiando la vita, l'altro all'estero, senza la propria famiglia, in solitudine. Questa seconda strada nel 2011 ha fatto registrare un drammatico record: il numero di persone costrette a fuggire dal proprio Paese lo scorso anno (800mila) è stato infatti il più alto dal 2000. In particolare, le persone in fuga verso i Paesi industrializzati nel 2011 sono state oltre quattrocentomila, con un aumento del 20% rispetto all'anno precedente. In Italia lo scorso anno sono state registrate oltre trentaseimila domande di asilo. Il Paese d'origine del più alto numero di richiedenti protezione nel mondo è stato l'Afghanistan, seguito dalla Cina e dall'Iraq.
Questi dati mostrano che nel campo dell'immigrazione il tema dei rifugiati è una questione prioritaria, che impone una riflessione anche sulle cause della fuga dei richiedenti asilo dai Paesi d'origine. Sottovalutare tali cause può portare, nei diversi teatri di guerra nel mondo, a vere e proprie catastrofi umane come quella cui stiamo assistendo in Siria. L'accoglienza dei rifugiati è quindi l'ultima risorsa per ridare speranza alle persone in fuga dalla loro terra.
"La recente ‘Emergenza Nord Africa', con l'arrivo dei migranti in fuga dalla guerra in Libia – sottolinea l'assessore Beltrami – ha rappresentato un impegnativo banco di prova per la reale volontà e capacità di accoglienza dell'Italia. Questa risposta, ferma restando la competenza dello Stato nella valutazione delle domande di asilo, è stata declinata in diversi approcci nelle singole regioni e province autonome che hanno ospitato e stanno tutt'ora ospitando i profughi."
Il Trentino, attraverso l'impegno di istituzioni, terzo settore e mondo del volontariato ha fatto la propria parte, ma non si è limitato a rispondere ai bisogni primari di queste persone. Si è puntato sulla valorizzazione del tempo libero, sull'incontro con la comunità locale e sulla formazione prima con i corsi di lingua e cultura italiana e ora con i corsi per l'inserimento lavorativo; i profughi sono stati messi al centro del progetto di accoglienza, tenendo conto anche del loro particolare vissuto e delle inevitabili ricadute sul piano emotivo. In altre parole, gli oltre duecento profughi accolti sono stati e sono considerati tutt'ora "cittadini a pieno titolo" di questa comunità.
"La nostra attenzione al tema dell'asilo – afferma Lia Beltrami – non può tuttavia limitarsi al contesto trentino, poiché coinvolge lo scenario globale; è quindi auspicabile un approccio omogeneo nella risposta a chi, da rifugiato, chiede aiuto". Guardando al contesto europeo, le direttive comunitarie in materia si scontrano, di fatto, con la discrezionalità dei singoli Stati nelle modalità di accoglienza e nella valutazione delle richieste di protezione internazionale. Eppure è la stragrande maggioranza degli stessi cittadini europei, come afferma una recente ricerca della Commissione Ue, a rimarcare l'obbligo per i Paesi dell'Unione di offrire protezione e asilo a chi ne ha bisogno, sottolineando nel contempo l'importanza di regole comuni e realmente condivise per l'accoglienza dei rifugiati. "Un segnale incoraggiante – conclude Lia Beltrami – perché è innanzitutto dalla concreta apertura della comunità, vasta o piccola che sia, che nasce la vera accoglienza".

SCHEDA: PROFUGHI EMERGENZA NORDAFRICA IN TRENTINO

223 le persone accolte
205 ancora inserite nel progetto di accoglienza
9% allontanati/hanno lasciato il progetto
26 anni età media
25 nazionalità diverse
93% subsahariani
63% maliani, somali, nigeriani, nigerini, ghanesi
84% le risposte della Commissione alle domande d'asilo pervenute
52% di esse positive ad una forma di protezione
48% di diniego alla domanda di protezione (tutti hanno fatto ricorso) -