Lunedì, 11 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1722

Al Festival africano Borom Kounda
BELTRAMI A NOMI: L'IMPORTANZA DEI MIGRANTI CHE "RIENTRANO"

"Un parente che viene da lontano", ovvero: l'importanza dei migranti per la loro comunità di origine, quando al termine della loro esperienza all'estero decidono di rientrare in patria. Se ne è parlato l'altra sera a Nomi nell'ambito di Borom Kunda, il festival africano organizzato dall'associazione La Savana, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento, del Cinformi e del Comune ospitante, giunto alla sua quinta edizione. Fra i relatori anche l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e il direttore del Cinformi Pierluigi La Spada.-

Prendendo spunto dal titolo del dibattito, l'assessore Beltrami ha ricordato che la conclusione dell'esperienza migratoria e il ritorno in patria può essere visto in tre modi: come il ritorno di un migrante che rientra nel proprio Paese "con le tasche vuote", in qualche modo sconfitto (è il caso dei migranti che, colpiti anch'essi dalla sciagura del terremoto dell'Emilia, rischiano di dover ora tornare a casa senza nulla o quasi); come una vittoria che ha il sapore della rivalsa sociale, è il caso del migrante che torna arricchito perché ha guadagnato bene, e tende ad ostentare o a sperperare la propria ricchezza; o ancora, come un rientro consapevole, che è anche un mettersi al servizio della comunità di origine, facendo tesoro dei valori della solidarietà e del mutuo aiuto che il migrante può avere conosciuto anche durante il proprio soggiorno in Trentino.
In Senegal, attraverso l'associazione La Savana onlus e il suo presidente Mamadou Sow, si stanno realizzando vari progetti di solidarietà, l'ultimo dei quali in ambito sanitario.
Lia Beltrami ha ricordato inoltre l'incontro dei 15 ambasciatori africani svoltosi a Trento nei mesi scorsi. "Gli ambasciatori che sono venuti in Trentino – ha sottolineato l'assessore – sono tornati con un cuore 'più grande', essendosi confrontati con la solidarietà di questa provincia e dei cittadini immigrati africani. A noi invece è rimasto il messaggio che l'Africa ci può insegnare tante cose, ad esempio a rapportarci meglio con gli altri".
E' seguito poi l'intervento di Cleophas Adrien Dioma, originario del Burkina Faso e giunto da Parma. Poeta, fotografo e video-documentarista, Cleophas ha parlato del suo percorso migratorio, della sua "scoperta" di essere "nero e straniero" in Italia. "Oggi il mondo è cambiato – ha detto Cleophas – basta andare nel mio Paese d'origine e vedere che ci sono dei bar dove si vende il cappuccino, segno che l'Italia è in Burkina Faso".
Per il Cinformi è intervenuto il coordinatore Pierluigi La Spada, che ha illustrato il progetto di accoglienza in Trentino per l'emergenza umanitaria in Nord Africa seguita alla guerra in Libia, sottolineando l'importanza dell'apporto del volontariato, particolarmente prezioso per favorire l'inserimento nella comunità dei ragazzi accolti.
I rappresentanti del Comune di Nomi hanno invece parlato del ruolo delle amministrazioni locali a favore della coesione sociale. Le occasioni di conoscenza – è stato detto – sono come anticorpi contro fenomeni come la discriminazione. Conoscere le culture delle altre persone favorisce una comprensione migliore e quindi una positiva convivenza.
Mamadou Sow, presidente dell'associazione La Savana onlus, ha ringraziato tutti i presenti e in particolare l'assessore Beltrami per il suo impegno nell'ambito della solidarietà, il Cinformi per l'aiuto alle persone immigrate e i rappresentanti del Comune di Nomi per aver offerto la possibilità di organizzare il Festival.

Immagini a cura dell'ufficio stampa -