
In base alle verifiche condotte, quanto avvenuto ha motivazioni che risiedono nell’affluenza importante che si è verificata nella giornata in cui il settantenne si è recato nel pronto soccorso dell’ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto.
Il paziente è stato immediatamente preso in carico dall’infermiere di triage, che ha fatto la valutazione, assegnando inizialmente un codice bianco, in seguito modificato come un codice verde. La giornata è stata però caratterizzata da una percentuale del 60% di codici colore ad elevata priorità fra cui rossi e arancioni, dunque urgenti, e un 38% di altri codici colore compresi i verdi e solo il 2% di bianchi, che hanno richiesto la risposta degli operatori. Dunque l’attesa per il paziente si è prolungata, in un arco di tempo in cui rimaneva comunque preso in carico dal triage. In seguito ha lasciato spontaneamente la struttura.
L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ribadisce che nessuna situazione viene trascurata nelle strutture di medicina d’urgenza e pronto soccorso presenti sul territorio trentino. Occorre da parte di tutti, una comprensione dei tempi necessari per il personale sanitario per rispondere a tutte le esigenze, sulla base delle priorità e delle condizioni cliniche che definiscono l’urgenza. Allo stesso tempo, è cura della stessa Apss fornire una risposta che tenga conto delle condizioni individuali di ciascun paziente.