Molti i temi attorno ai quali si è sviluppata la discussione: dalla difficoltà ad attrarre sufficiente personale sanitario alla contrattazione collettiva, dalla formazione al turnover.
L’assessore e il dirigente generale Ruscitti, accogliendo i punti portati all'attenzione del tavolo dalle organizzazioni sindacali, hanno sottolineato il grande sforzo messo in campo dall’Amministrazione provinciale per il mondo delle APSP trentine, pur in contesto di grandissima complessità come quello degli ultimi anni.
“Abbiamo attraversato una tempesta perfetta durante la quale però abbiamo approvato alcuni provvedimenti a nostro avviso importanti, sia per il personale sia per le strutture, fortemente in difficoltà anche a causa della situazione creata dal Covid - hanno ricordato -. Per non pesare sulle famiglie degli assistiti ci siamo fatti carico degli aumenti delle tariffe alberghiere, e anche sulla partita dei rincari energetici siamo intervenuti coprendo buona parte dei costi delle strutture, così come siamo intervenuti per agevolare il risanamento e opere di riqualificazione” hanno specificato.
Misure che dal 2020 al 2023 ammontano ad oltre 39,6 milioni di euro, di cui 6,6 milioni di euro per il Bonus Covid destinato ai lavoratori, 17,35 milioni di euro di ristori per le strutture, 12,07 milioni di euro di bonus energia (6,4 per le Rsa e 5,67 per le APSP), poco più di 3,5 milioni di euro per gli incrementi delle tariffe sanitarie.
A questa somma, frutto di interventi una tantum, a partire dal 2021 si aggiungono i 3,2 milioni di euro annui che la Provincia ha destinato all’aumento degli stipendi di Oss e personale infermieristico delle APSP trentine.
Sul fronte del personale, l’assessore Segnana e il dirigente hanno rimarcato l’impegno dell’Amministrazione a rendere più attrattiva la professione e la volontà di lavorare per trattenere sul territorio i professionisti e gli studenti che escono dai corsi di laurea in professioni sanitarie.
"Al momento però questi corsi, e i relativi posti disponibili, dipendono dall’Università di Verona - hanno precisato l'assessore e il dirigente -. La nuova Facoltà di Medicina di Trento renderà possibile gestire con maggiore autonomia questi percorsi, per i quali è già in atto un investimento importante per un polo moderno, in Via Monte Baldo, dove far crescere i futuri professionisti sanitari con l’obiettivo di farli lavorare nelle nostre strutture, sebbene la competizione con altre realtà, anche fuori dal nostro paese, sia elevata”.
Si è accennato anche ad alcune progettualità su cui il dipartimento sta lavorando al fine di assicurare agli ospiti con particolari patologie servizi e cure adeguate, nello specifico due centri per pazienti affetti da morbo di Alzheimer e alcuni ambienti per ospiti con patologie psichiatriche.
Il tavolo si è concluso con l’impegno dell’assessore a verificare la disponibilità di ulteriori risorse da destinare al personale sanitario delle APSP trentine.
Presenti all’incontro Luigi Diaspro per la Cgil, Giuseppe Pallanch per la Cisl, per la Uil Elena Aichmer, Andrea Bassetti, Manuel Cescatti, Maurizio Valentinotti e Roberto Moser per la Fenalt.