Venerdì, 29 Marzo 2019 - 11:24 Comunicato 653

Decisione della Giunta su proposta dell’assessore allo sviluppo economico
Assegno unico: modifiche alla disciplina per incentivare la ricerca di un lavoro

Approvate oggi dalla Giunta provinciale – su proposta dell’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro - alcune modifiche alla disciplina dell’assegno unico provinciale, già oggetto di un intervento del luglio 2018, che oltre a chiarire alcuni aspetti di dettaglio introduceva fra l’altro un incremento della quota finalizzata al sostegno al reddito per coloro che esauriscono il periodo di godimento degli ammortizzatori sociali di cui alla NASPI o all'indennità di disoccupazione denominata DIS-COLL. La delibera di oggi sopprime questa misura, in contraddittoria rispetto al fine di incentivare comunque la ricerca di un lavoro da parte dei beneficiari. In ogni caso, è assicurata l'applicazione della disciplina soppressa in riferimento alle domande di assegno unico già presentate alla data del 1° aprile 2019 con riguardo alla perdita degli ammortizzatori sociali verificatasi prima di tale data. Una seconda delibera, proposta di nuovo dall’assessore allo sviluppo economico assieme all’assessore alle politiche sociali, si occupa invece della definizione dei criteri di accertamento dei requisiti di cui i beneficiari dell’assegno devono essere in possesso, in particolare per quanto riguarda i 10 anni di residenza previsti dalla nuova normativa.

Con la proposta di deliberazione odierna, si è valutato quindi che uno dei nuovi sostegni previsti dalla precedente decisione in materia, del 27 luglio 2018, tende a favorire il prolungamento dello stato disoccupazione, ponendosi in contrasto con gli orientamenti generali del welfare, riguardanti il reddito di cittadinanza, che sono quelli di aiutare i beneficiari a superare una situazione oggettiva di difficoltà, dovuta soprattutto alla perdita di un lavoro, ma favorendo altresì una riconquista della piena autonomia.

Una delle modifiche introdotte lo scorso anno, non a caso, attenuava gli effetti prodotti da un incremento di reddito da lavoro conseguito dal nucleo familiare che percepisce l’Assegno unico, evitando la sua immediata fuoriuscita dal sistema di sostegno per superamento dei limiti ICEF. Ciò proprio al fine di non penalizzare coloro che si erano impegnati a trovare un nuovo lavoro. La seconda misura invece introduceva un sostegno che di fatto tenderebbe a favorire il prolungamento dello stato disoccupazione. Per questo, fatte salve le domande di assegno unico già presentate al 1° aprile, è stata soppressa.

Con la delibera di oggi si è inoltre precisato che le regole di non cumulabilità dell'Assegno unico provinciale con altri interventi che perseguono le medesime finalità, tra i quali il Reddito di inclusione, sono da intendersi riferite anche al Reddito di cittadinanza.

(mp)


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