Venerdì, 08 Luglio 2016 - 12:12 Comunicato 1488

Su proposta del Vicepresidente Olivi
Assegno regionale al nucleo familiare: inizia la sperimentazione dei buoni di servizio

Erogare una parte dell’assegno regionale al nucleo familiare nella forma di buoni di servizio, così da sperimentare un nuovo modello di incentivazione all'utilizzo di beni e servizi pubblici qualificati per i bisogni delle famiglie. E’ questa la novità contenuta in una delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente Alessandro Olivi.
Con la delibera si introduce un sistema a carattere sperimentale con il quale si prevede che l’importo mensile dell’assegno regionale venga scomposto in due quote: la “quota libera”, che continuerà ad essere erogata in forma monetaria, senza alcun vincolo di destinazione e una quota minore che sarà erogata in forma monetaria una volta verificato che il genitore/beneficiario dell’assegno regionale abbia consumato/acquistato per i propri figli alcuni servizi che, nella fase sperimentale, vengono circoscritti all'area della scuola e della formazione.
Per assicurare alla famiglia una provvista iniziale di fondi necessari ad acquistare i servizi, le prime mensilità saranno interamente composte dalla quota libera.
“Il provvedimento – spiega Olivi – va nella direzione di una forma di welfare più moderno e avanzato, che va oltre la mera erogazione di denaro. L’intento è quello di incentivare le famiglie ad avvalersi di servizi pubblici erogati nell’ambito scolastico e formativo come quello della mensa o del trasporto pubblico degli alunni. Riusciamo così a perseguire alcuni obiettivi di interesse generale, finalizzando l’utilizzo del sussidio pubblico per consumi socialmente "responsabili", come quello di fornire ai ragazzi un sano regime alimentare e occasioni di maggiore socializzazione e quello di valorizzare il trasporto pubblico. Dopo questa sperimentazione – aggiunge Olivi – i cui effetti saranno monitorati in maniera approfondita e valutati alla fine del prossimo anno scolastico, la Giunta provinciale potrà individuare altri servizi di tipo formativo, educativo, sportivo, sanitario o di conciliazione, la cui spesa concorra al raggiungimento della quota condizionata degli assegni. I dati che verranno raccolti e l’esperienza che si formerà grazie a questo sistema di erogazione dell’assegno regionale – conclude Olivi – serviranno per realizzare il progetto dell’assegno unico provinciale”.

Ecco, nel dettaglio, cosa prevede la proposta approvata oggi dalla Giunta provinciale:

- i servizi il cui consumo/acquisto dà diritto a ricevere la quota condizionata dell’assegno sono servizi legati all'Verso attività scolastica/formativa: mensa scolastica e trasporto pubblico alunni. Questi servizi presentano il vantaggio che i relativi dati sui consumi possono essere reperiti mediante collegamenti con i sistemi informativi della Provincia e di quelli degli enti gestori senza obbligare le famiglie a presentare specifici rendiconti;
- la valorizzazione dei servizi consumati/acquistati è effettuata non in base alla spesa effettiva ma ad un prezzo convenzionale. Ciò in quanto si vuole porre l’accento sui livelli effettivi di utilizzo dei servizi e non sulla spesa sostenuta che, in considerazione dei livelli bassi delle tariffe per le famiglie meno abbienti, non potrebbe essere sufficiente per coprire l’intera quota condizionata;
- sono esclusi da questo sistema l’assegno erogato alle famiglie con figli invalidi e la quota-parte dell’assegno relativo ai figli di età 0-6 anni.
- considerata la natura sperimentale di questo sistema, sarà effettuato un monitoraggio dei suoi effetti, verificando in particolare i livelli di acquisto di servizi da parte dei nuclei familiari beneficiari suddivisi per classi di età dei figli, residenza, composizione del nucleo familiare e fornendo stime sulla capacità dei nuclei familiari beneficiari di raggiungere la quota condizionata;
- per assicurare che l’assegno regionale al nucleo familiare sia utilizzato per l’acquisto di beni per i figli, viene autorizzata l’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza a recuperare per conto dell’Ente creditore che lo richiede, eventuali debiti del richiedente per pasti consumati ma non pagati, mediante compensazione con l’importo dell’assegno spettante al richiedente. (fm)

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