Venerdì, 05 Giugno 2020 - 18:52 Comunicato 1241

Il documento pensa al Sistema Culturale Trentino anche nel post emergenza Covid
Approvate dalla Giunta le linee guida per le politiche culturali

Nella seduta odierna della Giunta provinciale sono stati approvati, su proposta dell’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, gli indirizzi pluriennali per la programmazione delle attività culturali della Provincia.
Si tratta di linee guida scaturite da un’analisi complessiva del settore culturale, che definisce obiettivi, mezzi, strumenti e azioni in rapporto alle risorse disponibili ed anche criteri e priorità riguardo alle strutture destinate allo svolgimento di attività culturali di rilievo provinciale.
Si punta anche a coordinare ed integrare le politiche delle attività con quelle dei beni, valorizzando il patrimonio culturale trentino a tutto tondo, definendo nel contempo i criteri per la valutazione delle iniziative, degli eventi e degli interventi realizzati direttamente dalla stessa Provincia.
Coerentemente con gli obiettivi di medio e lungo periodo delineati dal Piano di Sviluppo provinciale per la XVI legislatura, le linee guida individuano le modalità per sostenere il Sistema Culturale Trentino nell’affrontare e anche favorire un diverso modello culturale, capace di esercitare la sua funzione in una dimensione sociale, civile ed economica che può essere immaginata diversa anche una volta uscita dall’emergenza Covid-19. Un cambiamento di paradigma che si offre come il miglior strumento per contrastare difficoltà e sfide dei prossimi anni, conservando ciò che di buono il Trentino della cultura ha saputo creare in molti anni di lavoro e impegno di tutti i suoi attori.

Fare rete, creatività, innovazione, formazione, cooperazione sono le parole chiave del documento, che è stato redatto sulla base dei confronti organizzati nel Forum per la Cultura in Trentino, voluti dall’assessorato all’istruzione, università e cultura della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con tsm-Trentino School of Management, smtc-Scuola di Management del turismo e della Cultura. Le vicende dell’emergenza pandemica Covid-19 hanno tali dimensioni e portata che graveranno sulle espressioni della cultura e della società trentina per un tempo non breve. Problemi di rinvio o di arresto delle attività, di perdita di redditi e finanziamenti, di carenza di risorse anche umane, di blocchi di programmazione non sono espressione solo di una fase transitoria, ma esprimono la crisi di un paradigma che rende necessaria un’attenta revisione. Il documento, quindi, ritiene urgente un ripensamento del ruolo di governance dell’amministrazione pubblica provinciale, che si dovrà esprimere mobilitando le capacità di progettazione e ricerca del territorio, in alleanza primaria con le energie e le capacità di innovazione delle giovani generazioni.

Ecco in sintesi il documento:

L’offerta del settore cultura in ambito provinciale
Il sistema della cultura in Trentino offre un panorama ricco e diffuso di attività e presidi riconducibile a sei ambiti principali: musei, sistema bibliotecario, formazione musicale, spettacolo, associazionismo culturale, patrimonio culturale, che sono per molti aspetti performanti e ricchi di contenuti, ma che a causa di alcune criticità necessitano di una revisione.

Sistema culturale trentino e emergenza epidemiologica Covid 19
Il sistema culturale Trentino deve essere pronto per la ripresa. Per questo è necessario considerare il comparto culturale, come importanza, alla stessa stregua di quelli economico e turistico, semplificando la burocrazia, definendo le modalità, già nella cosiddetta fase 2, di apertura degli spazi culturali, prevedendo interventi straordinari per garantire la sostenibilità economica del sistema a fronte delle minori entrate, sostenendo la domanda culturale con strumenti innovativi in favore di famiglie, giovani e soggetti singoli.

Gli obiettivi di riforma del sistema trentino delle attività e dei beni culturali
Le principali criticità del sistema culturale trentino sembrano poter essere ricondotte a varie criticità, come la frammentazione, scarsi obiettivi e mancanza di solidi partenariati, un numero ridotto di qualificate direzioni artistiche, uno scarso attivo coinvolgimento dei giovani nelle professioni artistiche, modelli organizzativi poco propensi a pensarsi “impresa”, la promozione centrata pressoché esclusivamente sui grandi eventi, la debole integrazione con la progettazione, ricerca e formazione internazionale, il rapporto con il pubblico basato modelli desueti e la scarsa propensione all’innovazione tecnologica. Gli obiettivi, dunque, puntano a realizzare il “Sistema culturale del Trentino”, pensato come un intreccio di sistemi, da quello provinciale ai sistemi locali, nazionali e internazionali. Accanto a questo, si intende attuare una vera e concreta politica culturale nei confronti dei giovani, che li metta al centro della progettazione. Il documento vuole anche sostenere e promuovere l’innovazione del sistema cultuale a tutti i livelli, da quello tecnologico a quello organizzativo e dei servizi in particole del rapporto con il pubblico, dare maggiore apertura a soggetti e professionalità oggi esclusi, anche agendo sui criteri e le modalità di accesso alle agevolazioni pubbliche, sostenere le industrie culturali creative e permettere un nuovo e maggiore coinvolgimento dell’associazionismo e volontariato. Si punta, perciò, a realizzare progetti di valorizzazione del patrimonio culturale come elemento dello sviluppo locale, in stretta collaborazione con le comunità locali. Accanto a questo, è necessario aprire il sistema ai formati più innovativi di comunicazione e originalità, integrare la progettazione dei servizi, della ricerca e della formazione, promuovere la formazione delle professioni della cultura, elaborare un coerente action plan e sostenere la transizione tecnologica del settore culturale.

Mezzi, strumenti ed azioni strategiche previste
Si riferiscono a essenzialmente tre categorie di ogni sistema culturale, ovvero governance, empowerment e performance, infrastrutture e action plan.

La valorizzazione del patrimonio culturale tangibile
Per rendere del tutto efficace la valorizzazione del patrimonio culturale e promuovere l’integrazione tra attività e beni culturali è necessario procedere con nuovi formati di organizzazione, capaci di supportare efficacemente l’ambito che si occupa della tutela e della conservazione e l’ambito che si occupa delle attività culturali.

I criteri e le priorità di finanziamento degli interventi strutturali
I criteri per il finanziamento delle strutture adibite ad attività culturali di rilievo provinciale dovranno essere coerenti con gli obiettivi e gli indirizzi delle Linee guida e devono attivare una programmazione che procede dall’analisi degli spazi e delle carenze esistenti, alla luce di una prevedibile ridefinizione del loro uso, dovuta principalmente all’emergenza Covid-19.

I criteri di valutazione e di verifica degli interventi culturali
La funzione di valutazione è fondamentale per l’efficacia di qualunque politica culturale, nella fase di implementazione e in quella di correzione delle linee di intervento. C’è bisogno di una visione convincente, di obiettivi adeguati, di modalità di implementazione concrete, di risorse sufficienti e di strutture idonee. Per definire le priorità di intervento e di modalità di valutazione delle iniziative servono criteri in grado di stimare il valore, l’innovazione e la solidità dei progetti culturali, anche per garantire la migliore allocazione delle risorse.

Empowerment e performance
I processi centrali ai quali applicare le energie e le risorse hanno vari aspetti, che costituiscono il focus delle Linee guida. I fattori centrali del successo culturale di un territorio non sono di per sé linearmente pianificabili, ma è possibile indirizzare l’azione di una pubblica amministrazione su alcune grandezze, per indurre molteplici effetti positivi.

I giovani e il loro inserimento nella gestione del sistema cultura
Una reale e concreta “politica culturale per le nuove generazioni” ne riconosce il potenziale. È necessario, perciò, assegnare oggi ai giovani un ruolo il più possibile attivo nella progettazione e realizzazione delle politiche culturali. Le Linee guida ritengono possibile passare da un’idea delle giovani generazioni come semplici consumatori di cultura, a una visione come produttori, anche professionali, di pratiche creative: giovani, cioè, creatori di cultura e di stili di vita, con un particolare talento nel rendere visibile la cultura nella sua dimensione quotidiana e nella sua trasversalità.

L’apertura del sistema cultura verso i soggetti innovatori
Il sistema culturale trentino è un sistema con forti tratti autoreferenziali e con soglie di entrata medio alte, che non favoriscono l’accesso ai finanziamenti previsti dalle norme provinciali da parte di nuovi soggetti, in particolare di quelli con maggiori indici di creatività. È necessario, dunque, promuovere una maggiore apertura del sistema. Si tratta di valutare, con criteri più completi le proposte, tenendo conto della visione e della qualità di ricerca, la presenza di scintille innovative e la sostenibilità, assieme alla capacità di intercettare risorse non pubbliche. In questa prospettiva può essere valutata l’ipotesi di un intervento triennale della Provincia.

Le industrie culturali creative (ICC)
La cultura è uno straordinario fattore di sviluppo economico, e ha un marcato carattere trasversale che non la limita ai diversi generi di performance artistica, ma la porta anche all’interno di tutto ciò che ha riscontro tangibile. Le industrie culturali creative (ICC) rappresentano uno dei propulsori di questo movimento e operano utilizzando risorse umane ad alta specializzazione, tecnologie avanzate, capacità ideativa e creativa e possono favorire una creatività culturale capace di trasformarsi in sviluppo economico.

La formazione per le professioni della cultura
Il tema della formazione nelle discipline e pratiche culturali dovrà essere uno degli assi portanti dell’azione della Provincia, che su questo campo può divenire riferimento per l’intero contesto nazionale, coinvolgendo, valorizzando e spingendo alla specializzazione le conoscenze esistenti sul territorio. L’obiettivo è creare relazioni con istituzioni ed enti tanto nazionali quanto internazionali al di fuori del territorio provinciale. Allo scopo, è previsto la creazione presso il Centro servizi culturali S. Chiara di un centro di eccellenza per la specializzazione artistica che si occupi della professionalizzazione del “mestieri culturali” legati alle varie espressioni artistiche e inerenti le professioni tecniche, manageriali e del marketing. Una “Scuola di formazione delle professioni culturali”, che opererà in collaborazione con enti e istituzioni di ricerca locali e altri soggetti, con una chiara specializzazione rivolta in particolare ai giovani.

Innovazione, internazionalizzazione, Europa
Decenni di investimenti pubblici nel settore culturale hanno reso oggi necessario incrementarne i processi di innovazione. Il sistema cultura dovrebbe, in analogia ai settori economia e ricerca, introdurre al proprio interno logiche di open innovation, ricorrendo alla digitalizzazione, ma ache riconcepirsi come un sistema che eroga servizi, seppur immateriali. Questo comporta investire anche sugli aspetti organizzativi e sul ricambio generazionale, tendendo al consolidamento finanziario. Il sistema della cultura del Trentino deve riservare una speciale attenzione allo sviluppo del capitale umano: il consumo di eventi e la scarsa produzione locale di contenuti devono indirizzarsi verso la nascita e l’insediamento di imprese culturali e creative, anche favorendo con apposite misure start-up e nuove agenzie.

Infrastrutture e action plan
Le Linee guida prevedono metodologie innovative che mobiliteranno le migliori competenze ed energie disponibili, anzitutto in Trentino, supportando in una prospettiva di rete, l’assessorato all’istruzione, università e cultura e l’intera pubblica amministrazione provinciale, con un’attività di progettazione e ricerca dedicate.

(sil.me)


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