Il congresso affronta le tematiche che riguardano la definizione delle metodiche più efficaci per il restauro ecologico degli ecosistemi acquatici, i risultati più recenti ottenuti dalle ricerche a lungo termine, la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi maggiormente minacciati dal cambiamento climatico, l'impatto della pandemia da covid -19 sugli ecosistemi marini e lacustri.
Gli argomenti che saranno affrontati costituiscono uno dei capisaldi delle politiche di tutela delle risorse naturali promosse dalla Unione Europea. La nuova strategia europea sulla biodiversità per il 2030 prevede, infatti, di migliorare lo stato di conservazione per almeno il 30% degli habitat e delle specie il cui stato non è soddisfacente, di includere almeno il 30% degli ambienti marini e terrestri d’Europa in zone protette gestite in modo efficace e di ripristinare almeno 25000 km di fiumi europei. Il ruolo cruciale di queste azioni è sottolineato anche dalle iniziative di ricerca e innovazione sulla biodiversità attualmente sostenute dal PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Questi obiettivi richiedono un’adeguata strategia supportata da un’approfondita conoscenza degli ecosistemi acquatici basata sull’integrazione degli approcci di studio tradizionali con quelli più innovativi.
I lavori congressuali sono stati da una Short Summer School online organizzata in collaborazione con Successione Ecologica, un'associazione che promuove lo scambio culturale e scientifico tra i giovani che operano nel campo dell'ecologia e che ha visto partecipare 25 giovani ricercatori.
Intervista Nico Salmaso (Presidente AIOL e responsabile Unità Idrobiologia Centro Ricerca e Innovazione FEM)