Mercoledì, 06 Aprile 2016 - 18:26 Comunicato 604

Seconda giornata della kermesse organizzata da Agenzia del lavoro e domani il finale con l’Employers Day degli ex Whirlpool
Alla Fiera del lavoro, il futuro passa anche attraverso internet e l’industria della cultura

Una cassetta di birra, un borsone con coperte, una scatola di viveri, alcuni salvagenti, il cane Snoopy, una radio di bordo rotta e una cassetta degli utensili: è questo il kit che gli oltre 200 partecipanti si sono ritrovati a “gestire” nella simulazione del colloquio di gruppo proposta stamani alla Fiera del lavoro, in corso di svolgimento alle Gallerie di Piedicastello. La kermesse, dopo la mattinata dedicata alle nuove tecniche di ricerca del lavoro, ha visto nel pomeriggio l’incontro sulle “Professioni della cultura e dell’industria creativa”. Sì, perché le opportunità di lavoro passano oggi anche attraverso il giusto posizionamento sui motori di ricerca e i social network di curriculum adeguati e le opportunità offerte da settori, quali la cultura, che in Trentino (ma non solo) ogni hanno consento a migliaia di persone di trovare un’occupazione. E parlando di industria creativa non poteva che esserci anche l’esperienza della Trentino Film Commission, realtà relativamente giovane o ma che in pochi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel panorama italiano. Domani mattina, la Fiera del Lavoro riserva, a partire dalle ore 9 e sempre negli spazi delle gallerie di Piedicastello, il momento forse più attesto, ovvero l’Employers Day, che metterà a diretto contatto gli ex lavoratori della Whirlpool con oltre 40 aziende dei settori artigianale, industriale e dei servizi.

Il mondo del lavoro sta continuamente cambiando e di conseguenza anche l’approccio alle nuove opportunità di occupazione deve tenere conto dei cambiamenti in corso. Ne è consapevole Antonella Chiusole, dirigente generale di agenzia del lavoro che, con la collega Paola Garbari, ha organizzato la Fiera del lavoro: tre giorni dedicati all’occupazione, passando dalle politiche del lavoro della giornata iniziale, alle nuove tecniche online di ricerca del lavoro e delle professioni dell’industria culturale (oogi), per finire (domani) con la fiera del capitale umano, l’Employer Day, dedicata ai lavoratori della Whirlpool. “Abbiamo voluto diversificare il programma - spiega Antonella Chiusole -  cercando di interpretare alcuni aspetti innovativi del mercato del lavoro. E’ stata una scommessa vinta, considerata la partecipazione di pubblico”.

Stamani la sala delle Gallerie di Piedicastello è stata riempita dal pubblico, oltre 200 persone, che ha seguito per l’intera mattinata il focus group dedicato alle nuove tecniche di ricerca del lavoro. Paolo Degasperi di Italia Lavoro ha presentato ai partecipanti - oltre la metà erano giovani - l’utilizzo dei social network e di internet nella ricerca di lavoro. Una mattina spesa a raccogliere consigli su come gestire un curriculum digitale e di come posizionarlo nei diversi motori di ricerca piuttosto che sui diversi canali social e community: informazioni veritiere, aggiornate, non contrastanti e scritte con il giusto tono.  

Pietro Ostello, un trascorso e un presente professionali spesi da responsabile personale e risorse umane, ha incalzato la platea simulando dei colloqui di lavoro personali e di gruppo. L’esperienza del manager è servita a svelare le pieghe che i responsabili delle aziende vanno ad esplorare per capire se quello proposto è il candidato giusto per la posizione aperta. Da qui il kit di sopravvivenza da portarsi su un’isola sconosciuta: tecnica largamente utilizzata nei colloqui di lavoro soprattuto di grandi società, interessate a scandagliare l’attitudine del candidato piuttosto che le competenza da verificare sul campo Non sono mancati gli ingaggi "one to one" in pubblico con il solito candidato “volontario”. 

Il risultato è stata una mattinata in linea con i tempi attuali ed un mercato del lavoro sempre più digitale e sempre più globale, a rischio esclusione per coloro i quali non si adegueranno. 

Il pomeriggio non è stato da meno con i dati - per centri versi sorprendenti (perché poco esplorati) - macinati dall’industria creativa e dalla cultura. Carlo Martinelli, dirigente del servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento, ha confermato che il Trentino e l'Alto Adige sono due delle poche realtà italiane (superate solo dalla Lombardia) in cui le imprese del sistema produttivo culturale hanno una saldo attivo in termini di assunzioni. In Trentino sono 13 mila le persone che vivono di “cultura” e di “creatività”, la stessa quota dell’Alto Adige. La parte del leone la fanno le industrie culturale e creativa (95%) rispetto ai sitemi mussali, biblioteche e compagnie teatrali.

Riccardo Zeppa dell’Osservatorio mercato del lavoro di Agenzia e profondo conoscitore dei dati sull’occupazione trentina, ha tracciato il quadro del mercato del lavoro in Trentino negli anni della crisi. Dal 2007 al 2015 il tasso di occupazione locale ha sostanzialmente tenuto, passando dal 66,3% al 66,1, mentre è salita la disoccupazione (meno che in altre zone, dal 2,9 al 6,8%) e chi ha pagato maggiormente il conto sono state donne e giovani. Dati negativi ma che nel 2015 hanno segnato per la prima volta una inversione di tendenza.

Per quanto riguarda le professioni - i dati seno sempre di Zeppa e dell’Osservatorio - il Trentino ha visto calare il peso delle professioni dirigenziali (-20%) e di tipo tecnico (-26%) a favore delle professioni non qualificate (+26,6) e dei quadri medi aziendali (+11%). Un andamento che ha interessato anche le professioni artistiche, oggetto dell’incontro, le quali hanno però dimostrato una tenuta migliore di altre. Il settore artistico sorride alle donne, che risultato il genere più presente. 

E in tema di professioni legate al mondo della cultura, la seconda giornata della Fiera del lavoro si è conclusa con le testimonianze su tre filiere della produzione culturale: spettacolo, mostre e produzioni cinematografiche. Laura Zumiani della Trentino Film Commission, ha presentato i dati 2015: 20 produzione sostenute con 850 mila euro di contributi assegnati per un ritorno economico sul territorio di 2,40 milioni di euro. 

(pff)


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