Giovedì, 17 Dicembre 2015 - 18:37 Comunicato 3178

Gilmozzi: “Uno strumento efficace per la valorizzazione delle aree protette”
Al via la rete di riserve della Val di Fassa

Potenziare le risorse ambientali e paesaggistiche esistenti, mettendole a sistema e promuovendone la conservazione attiva, anche mediante interventi di sviluppo delle attività antropiche compatibili con il contesto naturale e sviluppare un sistema di gestione coordinato delle risorse ambientali basato su una partecipazione diffusa degli attori locali. Questi i principali obiettivi dell’accordo di programma per la costituzione della rete di riserve della Val di Fassa, firmato oggi dall’Assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, per la Provincia autonoma di Trento, dalla Procuradora del Comun General de Fascia Elena Testor, da Giuseppe Negri, Presidente del Consorzio dei Comuni BIM Adige e dagli amministratori dei Comuni e delle Asuc coinvolte nel progetto, che è stato accompagnato da un percorso di partecipazione esteso dai soggetti istituzionali a tutti i portatori d’interesse locali.

“Le reti di riserve – ha commentato l’assessore Gilmozzi – rappresentano un efficace strumento per la valorizzazione delle aree protette, con un approccio che parte dal basso, attivato su base volontaria dai comuni in cui ricadono i sistemi territoriali di particolare interesse naturale, scientifico, storico-culturale e paesaggistico. Con la rete di riserve – ha aggiunto Gilmozzi – viene messo al centro l'ambiente, affinché venga conservato, valorizzato e proposto per i residenti e per i turisti. Grazie a questo accordo le amministrazioni coinvolte potranno attuare in forma diretta la tutela attiva del proprio territorio, perseguendo così la valorizzazione e la riqualificazione degli ambienti naturali, integrando questo obiettivo con lo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione”.

“In Val di Fassa, il 22% del territorio – ha spiegato la Procuradora Elena Testor, fa parte di un’area protetta. Per questo diventa importante che tutti i soggeti interessati possano lavorare assieme, in maniera coordinata. Con questo accordo – ha aggiunto – possiamo agire con maggiore efficacia, con strumenti ed idee innovative, a salvaguardia del nostro ambiente e per migliorare la qualità di vita dei residenti e dei turisti”.

L’ipotesi di costituire la Rete di riserve della Val di Fassa è maturata all’interno del Comun General de Fascia come naturale evoluzione del progetto “Cordanza per l Ciadenac” e pertanto come estensione della Carta del Catinaccio, firmata nel 2009, ad altre aree protette e territori naturali della Val di Fassa, per costituire un sistema coordinato di gestione.
Con l’accordo, i soggetti firmatari, si impegnano a promuovere una gestione sostenibile del paesaggio, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura di montagna, l'allevamento, la silvicoltura e il turismo, quale opportunità occupazionale che valorizzi le risorse umane locali e a garantire lo sviluppo conservativo e durevole del patrimonio mondiale Dolomiti UNESCO, da trasmettere alle generazioni future. Si lavorerà anche sul tema della mobilità integrata, favorendo la complementarietà dei vari mezzi di trasporto collettivo e rafforzando l’utilizzo dei sistemi di mobilità sostenibile, valorizzando la rete sentieristica esistente e la pista ciclabile di fondovalle, quali strumenti di fruizione dell’ambito fluviale dell’Avisio e dei vari corridoi di connessione ecologica.
Oltre alla Provincia autonoma di Trento, hanno sottoscritto l’accordo: i Comuni di Moena, Soraga, Pozza di Fassa, Vigo di Fassa, Mazzin, Campitello di Fassa e Canazei, il Comun General de Fascia, il Comune di Predazzo, il Consorzio dei Comuni BIM Adige - Trento, le ASUC di Pozza di Fassa, Pera di Fassa, Canazei, Gries, Alba e Penia, la Magnifica Comunità di Fiemme e la Regola Feudale di Predazzo.

(fm)


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