Venerdì, 14 Settembre 2018 - 17:34 Comunicato 2191

Tre giorni dedicati alle demenze con esperti, malati, familiari, associazioni e anche artisti
Al via a Levico Alzheimer Fest: “La malatia no la tol de mez la vita”

Tre giorni di eventi, incontri, arte e convivialità dedicati a chi soffre di Alzheimer, alle famiglie e a chi vuole saperne di più. Un modo diverso, e un po’ irrituale, di incontrarsi e discutere di demenze e degrado cognitivo. Con questo spirito si è aperto oggi a Levico Terme Alzheimer Fest, per la prima volta in Trentino. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la comunità e mettere al centro i bisogni di chi soffre di Alzheimer e delle famiglie, ma con gli ingredienti di una festa, perché “la malattia no la tol de mez la vita”. L’evento è organizzato dall'associazione Alzheimer Fest con la collaborazione della Provincia Autonoma di Trento e il sostegno di tantissime realtà locali, dall’amministrazione comunale di Levico alle diverse realtà associative, la rete delle Apsp e tantissimi volontari. All'apertura ufficiale era presente anche l’assessore alla salute, politiche sociali e sport, che ha portato il saluto dell’amministrazione provinciale e ricordato l’importanza di affrontare l’Alzheimer non solo da un punto di vista sanitario ma anche sociale, con un approccio aperto e inclusivo che permetta di evitare la stigmatizzazione della malattia.

Ad Alzheimer Fest si mescolano saperi e competenze, senza barriere e preconcetti: si parlerà di cure, ricerca, progetti e piani demenze, ma ci saranno tanti momenti dedicati all’arte – in tutte le sue molteplici forme – e alla sua capacità di risvegliare la memoria e suscitare emozioni. Spazio quindi alla musica, alla cucina, al cinema, alla fotografia e ai laboratori creativi. Al centro dei diversi eventi saranno le persone con forme di demenza, i familiari, le diverse realtà sanitarie assistenziali, le associazioni di familiari, i medici e gli operatori. Ma ovviamente le porte sono aperte a tutti quelli che hanno interesse ad approfondire il tema delle demenze e condividere le difficoltà vissute ogni giorno da chi ne soffre e da chi sta loro vicino.

Realtà e associazioni che operano da anni sul territorio trentino hanno dato vita in questi mesi a diverse iniziative e percorsi di sensibilizzazione, con il coordinamento del tavolo di monitoraggio del Piano provinciale demenze. Per tutta la durata dell’evento alla Pagoda del Trentino presso il Parco delle terme e in altre aree vicino al lago queste esperienze saranno restituite alla comunità attraverso mostre fotografiche, esposizioni e percorsi informativi.

L’Alzheimer in Trentino

In Trentino i malati di Alzheimer sono circa 8mila (quasi tutti oltre i 65-70 anni) e si stima che nel 2030 saranno circa 10.600.

La giunta provinciale ha approvato nel 2015 il Piano provinciale demenze (che attua quello nazionale), frutto di un percorso partecipato con tutti i soggetti che in Trentino, a vario titolo, si occupano di demenze, partendo dalle esigenze delle famiglie rappresentate dalle diverse associazioni Alzheimer. Obiettivo del Piano è arrivare a una diagnosi tempestiva delle forme di demenza e a una pronta elaborazione del percorso di cura (attraverso interventi e servizi appropriati ai bisogni della famiglia e della persona malata), garantendo sempre riferimenti certi e qualificati.

Nella pratica il Piano ha portato – tra le varie cose – ad un incremento sul territorio dei Cdcd-Centri per i disturbi cognitivi e la demenza (oggi sono 11) e all’approvazione del Pdta-Percorso diagnostico terapeutico per le persone con demenza e i loro familiari (per definire chiaramente l’iter che una persona malata deve percorrere all’interno dei servizi sanitari). Si stanno formando i medici di medicina generale, dotandoli di un test rapido per individuare prontamente un sospetto di demenza. E’ stato introdotto il “codice argento” nei pronto soccorso per dare priorità alle persone fragili e in particolare con decadimento cognitivo.

E’ stato avviato un progetto di riorganizzazione del modello di cura ospedaliero, più centrato sui bisogni specifici, anche relazionali, della persona malata. Parallelamente al lavoro sui percorsi diagnostico terapeutici e alla formazione del personale, si sta investendo molto anche sul fronte della sensibilizzazione e informazione della popolazione per aumentare la conoscenza della malattia e fornire quindi strumenti utili per intercettarla, ma anche per ridurre il più possibile lo stigma sociale intorno all’Alzheimer. Nella convinzione che il sostegno alle famiglie debba venire anche dalla comunità e dall’ambiente sociale.

Info:

Il programma di Alzheimer Fest



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