Domenica, 05 Giugno 2022 - 12:07 Comunicato 1701

Sono quasi 200 i racconti, le poesie e le fotografie per abbattere i pregiudizi sulla disabilità arrivati dall’Italia e dall’estero per la sesta edizione del concorso. Ieri al Polo Vigilianum la premiazione
Al Premio Melchionna dell’associazione Prodigio di Trento l’inclusione vien scrivendo

Si è svolta ieri, sabato 4 giugno, al Polo Vigilianum di Trento la cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio Melchionna, il concorso letterario e fotografico organizzato dall’associazione Prodigio in memoria del fondatore Giuseppe Melchionna, scomparso nel 2016 dopo una vita dedicata all’attivismo per i diritti delle persone con disabilità. Sono oltre 200 le opere arrivate da tutta Italia, ma anche dal Regno Unito e dal Canada per portare avanti il suo messaggio a favore dell’inclusione e del rispetto della diversità. Premiate anche due classi delle Scuole elementari di Ala, un gruppo di studenti dell’Istituto comprensivo Isera-Rovereto, una classe dell’Opera Armida Barelli di Rovereto, il poeta di Mattarello Ivano Chistè, la campionessa vicentina di tandem paralimpico Silvana Valente, che tramite un apposito strumento di lettura per ipovedenti ha recitato il suo racconto ed Enea Bancaro, dieci anni, con una poesia sulla pace dedicata ai bambini dell’Ucraina.

Sala gremita ieri, sabato 4 giugno, al Polo Vigilianum di Trento per la premiazione della sesta edizione del Premio Melchionna, il concorso artistico letterario bandito dall’associazione Prodigio in memoria del suo fondatore. Rimasto tetraplegico nel 1979, appena diplomato, a causa di un incidente stradale, Giuseppe Melchionna, conosciuto nel quartiere della Clarina come “Pino”, si è speso tutta la vita per scardinare le barriere architettoniche e culturali sulla disabilità in Trentino. Fondatore della cooperativa La Ruota per il trasporto delle persone con difficoltà motorie, fu promotore dello sviluppo dell’edilizia abitativa domotica, attivista nelle scuole per la prevenzione dei rischi alcol-correlati e nel 1999 fondò la rivista bimestrale pro.di.gio., acronimo di Progetto di Giornale, per dare voce a chi non ne aveva. Dal 2016, anno della sua scomparsa, ad oggi – hanno partecipato al concorso letterario e fotografico in sua memoria circa ottocento persone e numerosi gruppi classe provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Solo quest’anno sono arrivati quasi duecento racconti, poesie e fotografie di autori e autrici dai 9 ai 90 anni, provenienti dalla zona del Triveneto, ma anche da Puglia, Lombardia, Lazio, Liguria, Campania, Calabria, Basilicata, Emilia-Romagna, Toscana, ma anche Regno Unito e Canada.
A vagliare gli elaborati – che quest’anno dovevano essere dedicati ai “legàmi” che ci definiscono nel nostro rapporto con gli altri, ma anche con i ricordi, luoghi, animali e cose – una meticolosa e paziente giuria composta dal direttore di Vita Trentina Diego Andreatta, dalla responsabile Ufficio accreditamento, relazioni con il terzo settore e volontariato della Provincia autonoma di Trento Flavia Castelli, dalla poetessa Nadia Martinelli, dal direttore di Fondazione Fontana Pierino Martinelli e dal professore di lettere Paolo Tavonatti.
Alle opere più meritevoli sono andati buoni acquisto libri. I primi dieci classificati di ogni sezione sono stati premiati con l’inserimento della propria opera in un’antologia cartacea e con una stampa del vignettista Maurizio Menestrina, educatore Anffas ideatore del “pesce grazie”. Come ogni anno le opere dei poeti, fotografi e scrittori normodotati si sono mischiate e intrecciate a quelle arrivate dai laboratori sociali come Anffas Trento, Laboratorio sociale Pozza di Fassa e dalle case-alloggio per l’inclusione sociale delle persone con disabilità psichica dell’Adelfia onlus di Alessano (Lecce).

Il concorso è realizzato con il patrocinio di Regione Trentino Alto-Adige, Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Cassa Centrale Banca e con il supporto della circoscrizione Oltrefersina-Mattarello.
E ad aggiudicarsi il primo premio della sezione “poesia” con l’opera in dialetto trentino “Dopo tant tèmp” è stato proprio l’autore di Mattarello Ivano Chistè.
Tra i finalisti di questa sesta edizione anche i giovani autori trentini Erica Bellotti, Sara Soini e Giacomo Carbonara la campionessa ipovedente di tandem paralimpico e poetessa Silvana Valente di Schio ed Enea Bancaro, 10 anni, premiato con la menzione speciale “Sensibilità” per la sua poesia sulla pace dedicata ai bambini dell’Ucraina.
Molto sentita anche la partecipazione delle scuole, che ha visto sul podio quattro istituti trentini: per la sezione scuole superiori si è aggiudicata il Premio unico la classe 2^D Acconciatura dell’Opera Armida Barelli di Rovereto con la professoressa Nives Manni, per la sezione scuole primarie ha vinto il premio unico la classe 5^C dell’Istituto comprensivo Antonio Bresciani di Ala con la maestra Arianna Cavagna. Finalista anche la classe 5^B della stessa scuola con la maestra Elena Caprara. Finalisti anche un gruppo di ragazzi dell’Istituto comprensivo Isera-Rovereto con l’insegnante Silvia Ciech. Tra loro il vincitore unico della sezione minori, Cristian Di Cecco con una commovente descrizione di suo nonno. Due menzioni speciali, infine, sono andate all’Istituto Tecnico Commerciale Aterno-Manthonè di Pescara, che grazie alla professoressa Mariadaniela Sfarra ha partecipato con i suoi studenti del percorso serale di istruzione per adulti.

Il 3 dicembre, Giornata internazionale delle Persone con Disabilità, verrà lanciato il bando della settima edizione del concorso.

Tutte le info su www.prodigio.it

(mdc)


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