È difficile attribuire una definizione chiara per questa disciplina, il debate che da tempo è un "must" nelle scuole, nei college e nelle università americane e inglesi, e che ormai da qualche tempo comincia ad essere sperimentata anche in alcune scuole italiane con successo. Il debate richiede disciplina, competenza, formazione, ma anche passione e creatività": elementi questi che rientrano nelle cosiddette "soft skills" e nelle "life skills", competenze di carattere trasversale. Il progetto consente ai giovani di conoscere le tecniche per sostenere una tesi, aiutandoli al contempo ad assumere un ruolo attivo nei processi decisionali. Gli studenti si affrontano con lo scopo di vincere delle gare basate sulla capacità di argomentare e contro argomentare attorno a tematiche di carattere civico e sociale. Si sfidano, dunque, "A suon di parole”.
Due turni di argomentazione alternate che ciascun team ha espresso nell’arco pochi minuti, poi spazio a qualche domanda tra le squadre, infine si predispone la strategia di contro-argomentazione. La giuria, infine, assegna i punteggi sulla base di criteri contenutistici (ad esempio aderenza al tema, esaustività e ricchezza di informazione), di qualità argomentativa e di capacità oratorie (tono della voce, espressioni verbali e gestualità), nonché di altri parametri linguistici (correttezza grammaticale e lessicale).
Il torneo così concepito promuove le competenze linguistiche, logico/argomentative, interculturali e di cittadinanza dei partecipanti nell’ambito del parlato, della comunicazione non verbale e della capacità di esprimersi in pubblico. Secondo le testimonianze dei docenti e degli studenti che vi hanno preso parte, vengono sviluppate naturalmente negli alunni anche abilità utili nel rapporto con il mondo del lavoro e con il territorio. Gli argomenti dei dibattiti hanno carattere civico e interculturale e sono proposti ai giovani come occasioni per misurarsi con tematiche che li pongano di fronte alle problematiche complesse dei nostri tempi e alle prospettive del futuro.
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