Sabato, 08 Ottobre 2022 - 09:56 Comunicato 3133

Ieri inaugurata la nuova mostra alla presenza dell'assessore Bisesti
Al Diocesano "Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951)"

Il Museo Diocesano Tridentino ha inaugurato ieri, nel tardo pomeriggio, la mostra Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951). L’esposizione, nelle sale del piano terra del Museo, è la prima antologica mai dedicata al pittore trentino Vittorio Melchiori.
All’inaugurazione erano presenti il direttore del Museo Diocesano Tridentino, prof. Michele Andreaus, il vicario generale don Claudio Ferrari, l’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, l’assessora alla cultura, turismo, politiche giovanili, istruzione, infanzia e biblioteche Elisabetta Bozzarelli, la vice presidente dell’Associazione Artigiani Trentino Barbara Tommasoni e Domizio Cattoi, conservatore del Museo Diocesano Tridentino e curatore della mostra.
Al Museo Diocesano Tridentino l’inaugurazione della mostra “Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951) (Michele Andreaus direttore del Museo Diocesano Tridentino, Mirko Bisesti assessore provinciale all’istruzione cultura e università) [ Ufficio stampa Museo Diocesano - Archivio Ufficio Stampa PAT]

“La mostra Realtà e tradizione nell’opera di Vittorio Melchiori - ha spiegato il direttore Andreaus - rappresenta di fatto la prima mostra del nuovo corso del Museo Diocesano, basato sul lavoro di squadra, sul fare rete e sull’essere parte attiva di una comunità, con le sue istituzioni e i suoi aspetti poliedrici. Essa rappresenta la sintesi di un periodo di ricerche, di dedizione, di contatti, che hanno reso possibile la realizzazione della prima mostra monografica dedicata all’artista trentino Vittorio Melchiori”. Il direttore ha poi sottolineato in particolare modo la collaborazione con l’Archivio Diocesano Tridentino, l’Arcidiocesi di Trento e l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Trentino, che vede nel titolo di ‘maestro artigiano’ di Melchiori il naturale punto di contatto e che ha contribuito fattivamente a sostenere gli sforzi fatti dal Museo per realizzare questo progetto.
A riprendere il discorso sull’importanza dell’artigianato è stata l’assessora Bozzarelli: “L’Italia è da sempre un Paese ricchissimo di forme diverse di artigianato, le quali costituiscono un vero e proprio patrimonio per il nostro Paese. L’artigianato è depositario di antiche idee, tradizioni, valori e tecniche professionali. In Trentino ci sono moltissimi esempi di aziende artigiane, che realizzano vere e proprie opere d’arte e che fortunatamente sono entrate a far parte della nostra offerta turistica, che è senza dubbio un valore aggiunto del nostro territorio”.
L’assessore provinciale alla cultura Bisesti ha quindi evidenziato l’impegno del Museo Diocesano nel dialogare con le istituzioni e il territorio. “Oggi siamo qui per inaugurare la prima retrospettiva dedicata al pittore trentino Vittorio Melchiori, un artista di grande talento e di notevole maestria tecnica, autore di opere monumentali, di vetrate, affreschi e pale d’altare. L’esposizione si inserisce in tutte quelle iniziative che il territorio sta promuovendo, siamo finalmente entrati nel periodo della ripartenza e lo vediamo dalle presenze dei nostri musei trentini, numeri confermati anche per il Museo Diocesano Tridentino che è ormai tornato alle presenze precedenti al Covid. Basti pensare - ha concluso l'assessore - che dalla riapertura della Torre di Piazza, avvenuta a fine luglio, sono salite oltre mille persone che hanno poi visitato anche il Museo. Vorrei anche ricordare il grande successo delle Cene del Concilio, che hanno qualificato l’offerta culturale della provincia con oltre 200 partecipanti. Il Diocesano è un museo che dialoga con le istituzioni e con il territorio".

L’esposizione, visibile nelle sale del piano terra del Museo, intende portare all’attenzione del grande pubblico la produzione artistica e la vicenda umana di un pittore di grande talento, lodato dai contemporanei per la notevole maestria tecnica, ma in seguito trascurato dalla critica e ingiustamente dimenticato. Nato a Trento nel 1891, Melchiori si formò a Milano nella ditta di vetrate d’arte diretta da Giovanni Beltrami, la più importante fucina di vetri Liberty del periodo. Qui si accostò alla pittura, praticando in particolare i generi del ritratto, del paesaggio e della natura morta. Tra gli anni Dieci e Venti partecipò a numerose mostre della Società per le belle arti presso il Palazzo della Permanente ottenendo numerosi riconoscimenti, tra i quali va ricordata la nomina a socio onorario dell’Accademia di Brera. Dopo il suo rientro in Trentino, l’impegno dell’artista fu orientato alla realizzazione di vetrate, affreschi e dipinti per le chiese della diocesi. L’artista si spense a Trento nel 1951.
In mostra i visitatori potranno ammirare più di sessanta opere di Vittorio Melchiori tra dipinti, disegni, bozzetti, cartoni. Cinque le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: quella dei ritratti, figure di uomini e donne connotate da un solido impianto plastico e da una misurata penetrazione psicologica, quella dei temi sacri e letterari, nei quali affiora un modo di comporre tendente al fantastico, la sezione dei paesaggi, con vedute immaginarie e contesti osservati en plein air, infine le sezioni delle nature morte e degli studi preparatori per le opere monumentali.
"Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951)", a cura di Domizio Cattoi, sarà al Diocesano fino al 23 gennaio 2023.

Riprese a cura dell'Ufficio stampa Pat

Assessore provinciale Mirko Bisesti

 

Curatore della mostra Domizio Cattoi

 

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(at)


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