Venerdì, 07 Marzo 2014 - 02:00 Comunicato 539

Inaugurata la mostra sulla strategia delle immagini dopo il Concilio di Trento
ARTE E PERSUASIONE AL MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO

"Arte e persuasione. La strategia delle immagini dopo il concilio di Trento" (7 marzo - 29 settembre 2014) è la mostra promossa dal Museo Diocesano Tridentino in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici, librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Trento, inaugurata poco fa a Palazzo Pretorio. Il percorso, attraverso una settantina di opere per la maggior parte mai esposte, mette a fuoco la complessa dialettica tra fenomeno artistico, istituzione ecclesiastica e nuova religiosità; un'occasione per ripercorrere due secoli di arte sacra in Trentino a conclusione di un'intensa stagione di studi e di restauri.-

"Una mostra dedicata a monsignor Iginio Rogger, maestro di vita e di pensiero, lo ha ricordato Domenica Primerano, neodirettore del Museo Diocesano e curatrice dell'iniziativa con il conservatore Domizio Cattoi. "L'importanza del progetto è tale da giustificare il disallestimento di due piani di museo per approfondire un tema fondamentale per la città di Trento ma ancora non del tutto conosciuto dai trentini - ha proseguito Primerano -, come ha dimostrato il quiz sul Concilio proposto via web dal Museo. Si tratta infatti di una mostra ‘trentina' ma non ‘provinciale', perché esplora in modo innovativo dinamiche che si espressero nel modo più articolato in un territorio di frontiera tra il mondo cattolico e il mondo riformato". Come poi ha precisato Domizio Cattoi, per la prima volta l'esposizione analizza il rapporto tra le decisioni assunte dal Concilio in materia di immagini sacre e le arti figurative in uno specifico contesto territoriale.
Attraverso il decreto "Della invocazione, della venerazione e delle reliquie dei santi e delle sacre immagini", promulgato in una delle ultime sessioni conciliari, il 3 dicembre 1563, la Chiesa assolse l'uso delle immagini sacre, aspramente criticato dalla Riforma protestante. La norma, che nei decenni successivi fu integrata da numerosi trattati dedicati all'architettura e all'arte sacra, esaltava la funzione didattica delle immagini e demandava ai vescovi il controllo sulle raffigurazioni inconsuete da esporre nelle chiese, svelando la preoccupazione di disciplinare l'attività artistica entro parametri codificati dall'autorità religiosa. Ma quali decisioni furono assunte dalla gerarchia ecclesiastica nei singoli ambiti territoriali? Come furono recepite le interpretazioni dei trattatisti postconciliari? Che tipo di rapporti si instaurarono a livello locale tra il fenomeno artistico e la nuova liturgia, spiritualità, pietà, devozione popolare? Sono questi gli ambiti di ricerca che la mostra affronta con riferimento al territorio trentino, dando conto degli studi avviati dalla storiografia locale in occasione del 450' anniversario della chiusura del concilio (1563-2013) e ponendosi come capofila di un progetto lanciato a livello nazionale dall'Associazione Musei Ecclesiastici Italiani.
Viene proposta una selezione di una settantina di opere provenienti da numerose chiese del Trentino, da musei del territorio e da altre istituzioni pubbliche italiane. Come ha sottolineato Laura Dal Prà, dirigente della Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici, l'iniziativa raccoglie i frutti dell'intensa stagione di restauri che nell'arco dell'ultimo ventennio ha coinvolto responsabili di istituzioni e parrocchie, liberi professionisti e restauratori in un capillare percorso di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale trentino, costantemente sostenuto e guidato dalle strutture di tutela provinciale. Più di metà delle 34 opere provenienti da chiese, canoniche ed edifici conventuali sono state oggetto di restauri a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. È il caso, tra gli altri, della seicentesca Pala d'altare del Suffragio proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Condino, che grazie al recente intervento ha recuperato l'antico splendore dei colori, già offuscati dal tempo.
Il patrimonio artistico diffuso sul territorio viene inoltre valorizzato attraverso specifici percorsi legati ai temi della mostra, dalla Vallagarina a Cavalese, da Riva del Garda a Castel Madruzzo e Villazzano.

Percorso espositivo
Il percorso espositivo si apre con una sezione storico-documentaria che comprende celebri esemplari di Bibbie in lingua latina, italiana e tedesca, stampate sia in ambito cattolico sia protestante, a richiamare le rivoluzionarie indicazioni di Martin Lutero circa l'accesso diretto dei fedeli al Verbum divino, senza la secolare mediazione della Chiesa e della tradizione. Le edizioni dei decreti conciliari e dei successivi trattati dedicati alle immagini introducono inoltre la riflessione sui temi della censura e della proscrizione del nudo attraverso gli esempi celeberrimi del Giudizio universale di Michelangelo e della Cena in casa di Levi di Paolo Veronese, richiamati attraverso due grandi stampe dell'epoca.
La seconda area tematica indaga i riflessi di queste sistemazioni teoriche e teologiche sulla produzione artistica nel contesto delicato del territorio trentino, geograficamente a stretto contatto con le aree della Riforma protestante. Accanto alla produzione di carattere più spiccatamente devozionale – con il culto del Crocifisso, l'esaltazione della figura della Madonna, la rivalutazione delle figure dei santi – saranno esposte opere dal contenuto più complesso, interpretabili quali risposte polemiche alle contestazioni della Riforma in merito ai temi più dibattuti della dottrina, tra gli altri quelli dell'Eucaristia e del Purgatorio. Dalle chiese trentine provengono opere di importanti artisti forestieri quali Paolo e Orazio Farinati, Felice Brusasorci, Jacopo Palma il Giovane, Martino Teofilo Polacco, Fra Semplice da Verona e Pietro Ricchi, che supplivano all'assenza di una vera e propria scuola pittorica locale, affiancate da dipinti di personalità più modeste ma non per questo meno capaci di indurre nei fedeli sentimenti di pietà e devozione. La grande storia di un'arte chiamata a catturare l'attenzione, informare, convincere e commuovere.
(km)

Info
Arte e persuasione. La strategia delle immagini dopo il concilio di Trento
Palazzo Pretorio, Museo Diocesano Tridentino
7 marzo - 29 settembre 2014
Orario: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì: 9.30-12.30 / 14.30-18.00; sabato e domenica: 10.00-13.00 / 14.00-18.00

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